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18 categorie: «patto» per rigenerare le città venete

La presentazione pubblica del nuovo coordinamento avverrà domani nel corso di un convegno che si svolgerà a partire dalle 9,30 nell’aula magna Galileo Galilei dell’Università di Padova. Le categorie chiedono alla Regione Veneto di coordinarsi con le altre regioni affinché a livello nazionale si provveda alla messa a punto di un’organica legge di programmazione tesa a superare l’impianto frammentario attuale delle politiche urbane. Subito tre proposte concrete.

Un tavolo di confronto costituito in maniera spontanea da 18 soggetti istituzionali rappresentanti di ordini professionali e categorie economiche, costruttori, rappresentanze sindacali, ambientalisti, allo scopo di limitare la corsa al consumo di suolo, aumentare la sostenibilità e dare vita a processi economici virtuosi legati alla rigenerazione delle città.Loghi tutti

Questo è il «Patto per un programma regionale di strategie e politiche di rigenerazione urbana sostenibile», che si propone di diventare interlocutore della Regione Veneto e dei comuni su un programma organico di riforma delle politiche di governo del territorio, tenendo in maggiore considerazione gli aspetti ambientali e di competitività del territorio veneto e, come spiegano i promotori, «la città è il luogo privilegiato per vivere, lavorare, divertirsi e investire. A differenza di ferrovie e autostrade, ogni euro di denaro pubblico investito nella città ne attrae quattro dal mercato privato».

Cosa chiedono alla Regione Veneto. Il «Patto» chiede alla Regione Veneto di svolgere, di concerto con le altre regioni, un ruolo attivo nella Conferenza Stato-regioni affinché il Governo provveda quanto prima all’approvazione di un’organica legge di programmazione finalizzata a superare l’attuale impianto frammentario e settoriale delle politiche urbane e la regione, dal canto suo, è chiamata a supportare i propositi di riforma anche con una legge regionale di indirizzo.

Le proposte: comitato interministeriale, agenzia nazionale, strumenti finanziari. In particolare, tra le soluzioni individuate dal coordinamento anche la costituzione di un Comitato interministeriale per le politiche urbane, cabina di regia in grado di tradurre in provvedimenti operativi i programmi pluriennali e le linee di indirizzo di volta in volta definite. Il comitato potrà essere affiancato da un’Agenzia nazionale per la rigenerazione urbana sostenibile per la selezione a livello nazionale e regionale dei siti in cui intervenire.
Essenziale sarà poi la definizione di nuovi strumenti finanziari in grado di attirare gli investimenti privati (fondo di rotazione, raccolte obbligazionarie di scopo, fondo di solidarietà per la realizzazione di alloggi sociali, forme di micro-credito) e un chiaro indirizzo nell’impiego dei fondi strutturali europei verso politiche di riqualificazione urbana. La programmazione dei fondi europei e nazionali per il periodo 2014-2020 può essere, infatti, un’occasione per rilanciare le politiche urbane, ma per usare bene i fondi è indispensabile delineare una strategia nazionale sulle città, in grado di sostenere un salto di qualità verso le più innovative esperienze europee in materia di rigenerazione urbana.

I promotori.

  • Ance Veneto
  • Confindustria Servizi innovativi e tecnologici
  • Federazione Ordini architetti del Veneto
  • Federazione Ordine degli ingegneri del Veneto
  • Federazione Ordini dottori agronomi del Veneto
  • Feneal Uil
  • Fillea Cigl
  • Filca Cisl
  • Istituto nazionale di bioarchitettura
  • Istituto nazionale di urbanistica
  • Legambiente
  • Ordine geologi del Veneto
  • Ordine psicologi Consiglio regionale Veneto
  • Unioncamere Veneto
  • Università degli studi di Padova
  • Università Iuav di Venezia
  • Consorzio di bonifica Bacchiglione
  • Gruppi di azione locale (Gal) del Veneto.

Clicca qui per scaricare il programma del convegno >>

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