Pisa | Piano di recupero

L’asta per il Santa Chiara e il potenziamento del nuovo ospedale

Con l’approdo della delibera in consiglio comunale è giunto a una tappa cruciale l’iter sul piano di recupero dell’ospedale Santa Chiara.

La realizzazione del piano di recupero per la definitiva riqualificazione dello storico ospedale di Santa Chiara a Pisa andrà in parallelo con il potenziamento del nuovo ospedale. L’impresa che vincerà la gara per realizzare i nuovi reparti e la nuova facoltà di Medicina a Cisanello avrà un’opzione anche per Santa Chiara. Dovranno essere restaurati gli edifici esistenti per 26mila mq con la nuova realizzazione contenuta in 7500 mq.

Con l’approvazione della Giunta del comune di Pisa del piano di recupero dell’area a ridosso della Torre, sarà possibile vendere gli edifici e terminare il nuovo ospedale a Cisanello, compresa l’area della didattica e della ricerca medica universitaria. Entro marzo del 2013 la gara per l’affidamento dei lavori per 300 milioni di euro

Con l’approdo della delibera in consiglio comunale (cui spettava il compito di emanare un atto d’indirizzo prima dell’adozione da parte della Giunta) è giunto a una tappa cruciale l’iter sul piano di recupero dell’ospedale Santa Chiara, secondo il progetto firmato dall’architetto David Chipperfield.
Dal riassetto urbanistico e dalla conseguente valorizzazione dell’area storica limitrofa alla Torre di Pisa, attraverso la vendita dei 21 edifici di proprietà di Azienda ospedaliera e Università di Pisa, dipende infatti buona parte dell’operazione di trasferimento definitivo di tutto l’ospedale a Cisanello, con il completamento del cosiddetto II potenziamento.
Si tratta di un’operazione da circa 300 milioni di euro d’importanza strategica enorme per la collettività e per il servizio sanitario regionale, perché consentirà da un lato di riqualificare una delle aree di maggiore pregio storico della città, con evidenti ricadute di tipo economico, dall’altro di eliminare definitivamente la frammentazione dei reparti ospedalieri su due presidi e di concentrare tutto il nocciolo dell’area assistenziale, didattica e della ricerca in un moderno monoblocco ispirato agli standard di qualità, sicurezza e risparmio energetico fra i più avanzati in Europa.

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Due zone d’intervento delimitate dalle mura. L’asta per l’ospedale Santa Chiara andrà in parallelo con il potenziamento del nuovo ospedale permettendo così all’impresa vincitrice della gara di realizzare i nuovi reparti e la facoltà di medicina a Cisanello.
Il piano sviluppa quindi il progetto dello studio David Chipperfield architect individuando 2 zone d’intervento delimitate dal tracciato delle mura storiche, limitandosi al restauro degli edifici esistenti per 26mila mq con nuove realizzazioni in 7500 mq.
Il disegno complessivo semplifica le volumetrie introducendo nuovi manufatti. L’intervento principale è basato sull’assialità dell’antico tratto delle mura accentuato da un nuovo muro e dal nuovo fabbricato del mercato composti interamente da arcate in mattoni.

Gara prevista a fine gennaio? La tappa deliberante di Palazzo Gambacorti giunge quindi a coronamento di un lavoro congiunto che ha impegnato negli ultimi anni, dall’Accordo di programma firmato nel 2005 fino a oggi, tutti gli enti coinvolti a vario titolo in quest’operazione, fra cui il Comune, la Regione, l’Aoup, l’Università di Pisa, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario, la Soprintendenza, la Provincia, l’Ufficio Fiumi e Fossi, il Comune di San Giuliano Terme ed altri.
Un elemento deliberante che con tabelle di marcia ben definite e conferenze dei servizi, ha consentito di predisporre tutte le azioni necessarie per arrivare alla fase d’indizione della gara prevista per fine gennaio.
Sarà una gara unica per Aoup e Università, un appalto integrato su progetto definitivo per la progettazione esecutiva, la costruzione degli edifici (II potenziamento, piastra dei laboratori e ricerca, centrali tecnologiche, polo didattico e scuole mediche di base universitarie), la gestione delle centrali di energia e la manutenzione degli impianti e degli edifici per 10-15 anni.
Un iter che, prima di approdare in Giunta, è stato condiviso anche tramite un percorso di discussione e approfondimento in I Commissione urbanistica.
Che l’approvazione del piano di recupero del Santa Chiara sia strettamente funzionale alla realizzazione del completamento del Nuovo Ospedale Santa Chiara in Cisanello è evidente, dal momento che ben 135 milioni della somma ricavata dall’alienazione degli immobili di proprietà dell’Aoup e dell’Università (21 edifici del Santa Chiara, complesso dei Trovatelli, ex Ospedale del Calambrone, via Zamenhof, San Zeno…) dovranno essere destinati alla costruzione del nuovo.

Due obiettivi. Quindi, la gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione del nuovo ospedale è vincolata all’ottenimento di due obiettivi:
1. l’approvazione del piano di recupero del Santa Chiara da parte del Comune;
2. il decreto di autorizzazione alla vendita da parte della Soprintendenza, dal momento che gli edifici di Santa Chiara sono tutti vincolati.
Con l’approvazione del piano di recupero del Santa Chiara, sarà variata la destinazione d’uso degli immobili in commerciale, abitativa, ricettiva, sociale, gli edifici verranno alienati, nell’interesse pubblico, proprio per consentire la realizzazione del nuovo ospedale, opera d’interesse eminentemente pubblico.

Costi. Il completamento del Nuovo Ospedale Santa Chiara in Cisanello costerà 306 milioni all’Aoup e 52 milioni all’Università. Dei 306 a carico dell’Aoup, 245 milioni serviranno alla realizzazione degli edifici, 41 milioni per la realizzazione delle opere complementari e di urbanizzazione primaria e secondaria, 20 milioni per arredi e attrezzature.

Le fonti di finanziamento dell’Aoup

  • Regione Toscana: 140 milioni;
  • Ex art. 20 (Stato): 41 milioni (30 + 11);
  • Alienazione immobili: 83 milioni;
  • Mutuo contratto dall’Aoup: 42 milioni.

Ospedale a monoblocco orizzontale. In questi anni c’è stata una rivisitazione del progetto secondo la logica di ottimizzazione degli spazi, flessibilità dell’accoglienza e organizzazione dell’attività sanitaria per intensità di cure, che ha portato alla redazione di un piano attuativo che fa coincidere le esigenze del paziente, al centro del processo di cura, con quelle di una corretta pianificazione urbanistica, architettonica e sanitaria. Sarà quindi un modello di ospedale a monoblocco orizzontale, con la concentrazione delle aree critiche (blocchi operatori, terapie intensive) sullo stesso piano, accessibile, funzionale, con una piastra tecnologica unica e una mobilità interna ecosostenibile.
Agli stessi principi si è ispirato anche il nuovo Statuto aziendale approvato a fine 2011, che riorganizza l’Aoup sia a livello di strutture che di dipartimenti, seguendo il principio di garantire al paziente un vero e proprio percorso assistenziale all’interno delle principali discipline diagnostiche.
Infine, l’impresa che si aggiudicherà i lavori dovrà garantire l’impiego di ogni possibile fonte alternativa di energia nonché della filosofia legata alla trigenerazione (contemporanea produzione di fluidi caldi, fluidi freddi ed energia elettrica), con la possibilità anche di una rete di teleriscaldamento, il tutto finalizzato a incrementare il rendimento globale dell’intero sistema ospedale.
Pietro Macchi

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