Produzione

45 anni di attività e un nuovo stabilimento

No alla delocalizzazione della produzione. Con un importante evento aziendale Litokol ha festeggiato i 45 anni di attività e ha inaugurato a Rubiera il nuovo stabilimento produttivo.

Congiuntamente all’inaugurazione del nuovo stabilimento è stata colta l’occasione per il lancio ufficiale di un nuovo sigillante della gamma Starlike, alla presenza delle autorità locali tra le quali il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani e i rappresentanti di Unindustria Reggio Emilia e Confindustria Ceramica.

Litokol ha dato il via alla terza unità produttiva italiana che si sviluppa su 4.150 mq ed è dotata di un magazzino compattabile e di linee di produzione e confezionamento dedicate. Si tratta di un investimento di 5 milioni di euro, mirato ad ampliare la capacità produttiva dell’azienda guidata da Luciano Cottafavi, che esporta in oltre 90 paesi nel mondo ed è attiva direttamente con società commerciali o strutture produttive in mercati strategici come Russia, Armenia, Ucraina e Cina. L’inaugurazione di questo stabilimento produttivo e il lancio di Monomix sono due importanti tappe all’interno di un percorso imprenditoriale partito nel 1968 e che negli ultimi 20 anni ha avuto uno sviluppo solido e sostenuto in termini di risultati, progresso tecnologico e occupazione. L’evento si inserisce all’interno della Starlike Innovation Week: una settimana di meeting che Litokol ha programmato con partner commerciali e agenti provenienti da tutto il mondo. All’interno del training center aziendale, adiacente al nuovo stabilimento, si sono svolti, infatti, i corsi tecnico-formativi per presentare il sigillante poliuretanico pronto all’uso della gamma Starlike, approntato dal dipartimento ricerca e sviluppo di Litokol.

Fabio Plazzi direttore finanziario Litokol
In tempi in cui l’internazionalizzazione delle imprese italiane è sotto accusa per la delocalizzazione delle proprie fabbriche la nostra strategia ha portato a creare stabilimenti all’estero solo per i materiali che avrebbero perso competitività nell’export, per l’incidenza dei costi di trasporto. Parallelamente, l’azienda ha continuato a investire in Italia sulla ricerca, sul marchio e sull’innovazione, mantenendo il made in Italy su tutta la propria gamma. Questo ha permesso di aumentare l’occupazione e crescere in organizzazione e volumi fino a oggi.

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