Grande successo anche per il secondo bando di gara che ha proposto in concessione fino a 50 anni, 20 fari, torri ed edifici costieri di proprietà dello Stato. Alla scadenza sono arrivate, infatti, 54 proposte per il recupero e il riuso di queste strutture di pregio storico e paesaggistico lungo le coste italiane.
I bandi pubblicati il 16 settembre scorso da Agenzia del Demanio e Difesa Servizi spa che hanno proposto al mercato un numero di strutture maggiore e di diversa tipologia rispetto al bando del 2015, si sono chiusi raccogliendo molto interesse: notevole è stata infatti la partecipazione di investitori immobiliari italiani e stranieri, di associazioni, singoli imprenditori e imprese del settore alberghiero.
Elementi qualitativi
Comincia ora la fase di valutazione delle offerte arrivate. Come già avvenuto per il primo bando, sono state appositamente costituite le Commissioni di gara per l’Agenzia del Demanio e per il Ministero della Difesa, che procederanno in seduta pubblica all’apertura dei plichi e verificheranno la correttezza formale della documentazione presentata dai partecipanti.
Le proposte idonee saranno valutate secondo il criterio dell’offerta «economicamente più vantaggiosa», data dalla proposta progettuale, valutata con punteggio pari al 60%, e dalla proposta economica, a cui può essere assegnato un punteggio massimo pari al 40%. La valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi quali: soluzioni di recupero delle strutture, manutenzione, fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise.
Le proposte progettuali dovranno essere coerenti con gli indirizzi e le linee guida del progetto Valore Paese-Fari, in particolare i fari potranno accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali.
I bandi sono stati gestiti dall’Agenzia del Demanio e da Difesa Servizi, Ministero della Difesa, parallelamente, con alcune differenze dovute alle peculiarità dei diversi beni. Per partecipare alla gara, era necessario presentare un progetto di riqualificazione e valorizzazione e un’offerta economica libera.