Concorso d’idee | Ristrutturazione e arredo

A Marco Brianzoli il concorso per la ristrutturazione di Casamassella

Il concorso d’idee bandito dal committente del manufatto, l’architetto Roberto Campa, in collaborazione con l’Odine degli Architetti di Lecce riguardava un sistema d’arredamento completo in un’antica Filanda a Casamassella, ristrutturata, portata a nuova vita e destinata ad ospitare, in parte, un affittacamere.

L’elaborazione di un’idea portante per la realizzazione artigianale ed esclusiva di un sistema completo per l’arredamento di una struttura ricettiva e di un logo per la nuova identità delle architetture. Per raggiungere obiettivi di qualità nel design e originalità del sistema nell’uso dei materiali, delle forme e dei colori, coerenza con gli ambienti esistenti, evocazione della cultura del territorio nell’uso di materiali piuttosto che nelle tecniche costruttive, uso di sistemi innovativi e di facile realizzazione, fattibilità economica e tecnologica del sistema stesso.filanda casa massella2Questi gli input per il Concorso d’idee per un sistema d’arredamento completo in un’antica Filanda a Casamassella, ristrutturata, portata a nuova vita e destinata ad ospitare, in parte, un affittacamere. Promotore dell’iniziativa, il proprietario della struttura, l’architetto Roberto Campa, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Lecce.
I giurati. I componenti la commissione giudicatrice, gli architetti Salvatore Baglivo, Nicoletta Cavalera e Andrea Toscano hanno evidenziato che i risultati non si sono fatti attendere e che sono stati superiori ad ogni aspettativa con le oltre 100 iscrizioni giunte e i 19 lavori finiti presentati, per oltre 70 partecipanti.filanda casa massella6

I premiati. Aperto ad architetti e ingegneri, oltre che a società e raggruppamenti temporanei italiani ed esteri, il primo posto è andato agli architetti Marco Brianzoli di Milano e Mathieu Michell di Parigi.
Al secondo posto il gruppo formato dagli architetti Francesco Borgia, Pierluigi Barile, Giampiero Sanguigni (Roma) e dalla collaboratrice Anita Maria Cinthia (Spino d’Adda).
Al terzo posto, infine, due ex aequo: il gruppo composto dall’ing. Federica Benegiamo, dall’arch. Gabriella Stefanelli (Lecce) e quello formato dall’arch. Iride Filoni, dall’arch. Andrea Piscopo, dall’ing. Salvatore Musarò (Lecce).filanda casa massella4

Le storia dell’opificio. Originariamente di proprietà della famiglia De Viti De Marco, l’opificio fu realizzato nella prima metà dell’800 per accogliere una filanda di seta, in attività fino al 1924, quando poi venne destinato a tabacchificio, deposito di derrate alimentari, scuola elementare e in parte, fino al 1968, anche a laboratorio per la tessitura al telaio.
Perché nel corso della prima guerra mondiale una parte fu trasformata dagli inglesi in base di appoggio ai campi militari di Otranto, come testimonia al primo piano la struttura a volta a padiglione, tipicamente anglosassone nella tecnica di realizzazione dai piccoli mattoni rossi, lasciata a vista dopo la recente ristrutturazione. Un luogo denso di storia e crocevia d’incontri dal momento che, per esempio, Adele Croce, moglie del più famoso Benedetto, proprio a Casamassella era di casa, ospite della famiglia De Viti De Marco, amica di Donna Carolina, sorella del grande economista.filanda casa massella3
Divenuta quindi proprietà di Roberto Campa, già consigliere dell’Ordine degli architetti di Lecce dal ’92 al ’96, l’architettura è stata radicalmente trasformata nell’uso: abitazione privata, studio professionale e, da ora in poi, al piano superiore, anche affittacamere. Dal momento che, non senza una vena ironica, lo stesso proprietario ha preferito questa definizione piuttosto che, più usualmente, b&b.filanda casa massella5

Massimo Crusi | Presidente Ordine architetti di Lecce
«L’idea di un Concorso d’idee per la progettazione degli arredi di un luogo destinato all’accoglienza ci ha affascinato immediatamente e così il progetto di destinazione dell’edificio, estremamente interessante anche per le molte vite vissute e per i passaggi che sono, contemporaneamente, vere e proprie svolte, storiche ed economiche. Riuscire a contemperare, come richiesto, la vita di un’architettura con una funzione economica, sia pure di accoglienza, non era semplice, ma devo dire che la partecipazione e la qualità dei progetti presentati ci hanno dato ragione. Ancor più significativa, l’intera iniziativa, dal momento che la sollecitazione è giunta da un privato, per di più architetto. Un modello che mi auguro possa ripetersi, spingendo altri proprietari di beni immobili, e sull’altro versante gli enti pubblici, a sperimentare la formula del concorso di idee per la ristrutturazione, soprattutto quando è in gioco anche il cambio di funzione. I Concorsi d’idee sono di fatto laboratori progettuali di qualità e rappresentato un’occasione non solo per i professionisti ma per l’intero territorio, perché qualsiasi trasformazione territoriale o architettonica può costituire un’occasione di confronto, di scambio, di riflessione, di crescita. Soprattutto per gli architetti più giovani. Una linea sulla quale siamo impegnati con convinzione».filanda casa massella7

Architetto Roberto Campa | Poprietario del complesso architettonico
«Un’esperienza incredibile, di cui sono felicissimo. Chiedere ai colleghi di sviluppare un sistema di arredo per un luogo a me così familiare mi ha consentito di vederlo con altri occhi, di leggerlo con altre chiavi di lettura. Spero che l’iniziativa possa divenire un modello anche per altri privati, un modo per legare il turismo all’architettura di qualità, a un modo dinamico d’interpretare le identità dei luoghi. Adesso siamo già impegnati all’allestimento di una mostra e a una pubblicazione dove saranno presenti tutte le proposte progettuali».

Architetto Salvatore Baglivo | Presidente della Commissione di valutazione
«Sono giunte adesioni da ogni parte d’Italia, e questo ci fa comprendere quanta fame ci sia nel nostro paese di Concorsi d’idee. Proprio per la possibilità offerta di misurarsi con un una sfida progettuale, e risolverla. Come Ordine lo diciamo da tempo: i concorsi d’idee rappresentano una grandissima occasione, sia per i progettisti sia per la committenza. Questo vale anche nel campo del turismo (ormai così importante per l’economia del nostro Salento) dove è frequente, purtroppo, incontrare più spesso la standardizzazione delle soluzioni, degli arredi, delle tipologie piuttosto che lo spazio e l’interesse per l’architettura contemporanea e per interventi progettuali di elevata qualità».

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