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A Milano e Bari i programmi Albergo sociale diffuso e Periferie aperte

Nella gallery spicca anche il progetto presentato dal comune di Riccione riguardante una vasta area prossima alla fascia turistico-costiera sedimento di una parte significativa della memoria della città e custode di valori paesaggistici in attesa di un coordinato progetto di valorizzazione.

Urbanpromo, la manifestazione nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana organizzata dall’Istituto nazionale di urbanistica e da Urbit, mette a disposizione nella gallery i progetti che hanno preso parte all’ultima edizione dell’evento.

Città metropolitana di Bari: progetto Periferie aperte, riqualificazione degli spazi pubblici.

Bari: sei tipologie di azioni

Ve ne sono diversi presentati dalle Città metropolitane. Tra questi, quella di Bari, con il programma «Periferie aperte», che risponde in maniera simpatetica allo storico policentrismo della Città metropolitana di Bari valorizzando le istanze e le identità locali.

Gli interventi sono distribuiti in maniera integrata su tutto il territorio metropolitano e localizzati nelle periferie a corona dei singoli comuni all’interno del paesaggio «intermedio», luogo di transizione tra città e campagna.

Citta metropolitana di Bari: programma Periferie aperte, rafforzamento del green urbano.

Il tema conduttore è stato la qualificazione e riconversione dello spazio pubblico aperto quale struttura di supporto alla dimensione socioeconomica e relazionale delle cittadinanze. Il processo di co-pianificazione con i comuni ha strutturato interventi organizzati in una tassonomia con 6 tipologie di azioni:

  1. riqualificazione degli spazi pubblici con forte relazione di prossimità con l’edificato;
  2. creazione di parchi urbani polifunzionali;
  3. rafforzamento del greening urbano;
  4. insediamento di aree sportive attrezzate;
  5. promozione della sicurezza urbana;
  6. incremento della mobilità sostenibile ciclo-pedonale.

Milano: nuclei Isola-Garibaldi-centro, Niguarda e Quarto Oggiaro

Da Bari a Milano, con il progetto «Albergo sociale diffuso» che nasce per valorizzare il patrimonio pubblico del comune di Milano sottoutilizzato a causa delle ridotte dimensioni degli alloggi e allo stesso tempo per rispondere ai bisogni di residenzialità temporanea di breve periodo di persone singole o di nuclei piccolissimi in situazione di momentanea fragilità.

Albergo sociale diffuso.

Il progetto, frutto della collaborazione tra Fondazione Cariplo, comune di Milano, Fondazione Housing Sociale e Abitare sociale metropolitano, intende creare un’offerta di residenzialità temporanea volta a diminuire le accoglienze improprie (come quelle in rsa o in comunità alloggio di persone con una fragilità economica ma non fisica o sociale) inadeguate in termini di costi e di risposta ai bisogni, individuando al contempo forme gestionali appropriate e percorsi di fuoriuscita verso altre soluzioni più stabili.

Il risparmio economico generato da una gestione più appropriata delle situazioni di residenzialità temporanea potrà essere reindirizzato verso la qualificazione dei servizi di accompagnamento o al ripristino di nuovi e ulteriori alloggi, generando una forma di welfare con caratteristiche di sostenibilità.

Al momento il progetto interessa 35 alloggi sparsi in differenti immobili di proprietà del comune di Milano riconducibili a 3 principali nuclei localizzativi: Isola – Garibaldi – centro, Niguarda, Quarto Oggiaro.

Gli alloggi sono dati in comodato d’uso dal comune di Milano ad Abitare Sociale Metropolitano che si impegna a recuperare gli alloggi, realizzando gli interventi edilizi ed impiantistici necessari e arredando in modo opportuno e funzionale le unità abitative e a gestirli secondo le finalità stabilite.

Progetto «Tra l’antico ponte e la vecchia fornace: un nuovo parco e un moderno museo».

Riccione: parco e Museo del territorio

Da segnalare anche il progetto presentato dal comune di Riccione denominato «Tra l’antico ponte e la vecchia fornace: un nuovo parco e un moderno museo». Una vasta area prossima alla fascia turistico – costiera è sedimento di una parte significativa della memoria della città nonché custode di valori paesaggistici in attesa di un coordinato progetto di valorizzazione.
Si tratta dell’unità di paesaggio situata in riva destra del torrente Melo tra la strada statale (tracciato dell’antica Flaminia) e l’asse di scorrimento mediano: caratterizzata dalla presenza del ponte di epoca romana, dal vecchio cimitero monumentale, dalla vecchia fornace in parte già trasformata in scuola media e dalla relativa cava d’argilla sul cui limite sorgeva un antico monastero nonché dalla pista ciclabile che conduce sino al mare.
Il progetto prevede la connessione fisica e concettuale dei vari elementi del paesaggio trasformando la cava in un parco cittadino attrezzato e fruibile (denominato in ricordo del monastero: Parco degli Olivetani) e lo spazio interno della limitrofa cortina edilizia, recentemente restaurata, del forno Hoffmann della vecchia fornace, che ospiterà un moderno museo come una sorta di casa dentro la casa di ungersiana memoria. La struttura didattico – espositiva sarà sede del Museo del territorio ricco di reperti archeologici e materiale divulgativo.

Previsto anche un approdo con banchina lignea sul torrente di cui si pensa di ripristinare la navigabilità con una chiatta per il trasporto di cittadini e turisti sino al ponte romano, primo ‘oggetto in situ’ del percorso archeologico attrezzato all’aperto che condurrà attraverso il nuovo parco al museo.

L’acqua quale linea sul quale scorrono i movimenti dell’uomo, gli usi, le esperienze sensoriali, un torrente che pur avendo perso la sue funzioni primarie può ancora contribuire alla restituzione di un rapporto fra uomo e paesaggio, dal quale non è possibile prescindere. Si tratta in sintesi di una fusione di valori ambientali, archeologici, naturali, culturali, civili, architettonici e paesaggistici che si candida a diventare un nuovo polo urbano e di vita della città.

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