Città di Torino-Ministero della Difesa | Riconversione aree militari

A Torino l’accordo di programma per le aree militari in disuso

In attuazione del programma di cessione dei beni militari promosso dal Governo, le caserme De Sonnaz e La Marmora sono state vendute alla Cdp, che si incaricherà della dismissione: il comune di Torino percepirà il 15% del ricavato ottenuto.

Due anni fa la città di Torino ha constatato che il numero di sfratti per morosità incolpevole era sostanzialmente raddoppiato dal 2008 al 2012 e ha individuando il tema del disagio abitativo come vera emergenza per la città. In quest’ottica, a partire dalla primavera dello scorso anno, il comune ha instaurato un dialogo collaborativo con il Comando della Regione militare Nord Ovest e il Ministero della Difesa al fine del riutilizzo del patrimonio militare abbandonato presente in aree strategiche della città.

La ex-caserma Cesare Di Saluzzo
L’ex-caserma Cesare Di Saluzzo

Due modalità distinte. Dall’incontro con le rappresentanze militari è emersa una disponibilità a mettere a disposizione della città le strutture in disuso del Demanio militare per progetti atti a contrastare il disagio abitativo. Così, dopo aver sottoscritto un primo protocollo d’intesa tra comune, Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio su quattro beni, è stato costituito un «gruppo di lavoro» composto dai rappresentanti dei soggetti coinvolti.
Al fine di prescrivere il cambio di destinazione d’uso delle caserme, si è deciso di procedere in due modalità distinte: ricorrere all’accordo di programma per le caserme Di Saluzzo, La Marmora e De Sonnaz, mentre per il magazzino M.ar.di.chi. si è deciso di optare per un’apposita variante urbanistica ed un separato accordo di programma (in quanto il comune ha manifestato l’interesse ad entrare nella piena disponibilità del bene, per realizzare nuove funzioni prevalentemente pubbliche o di pubblica utilità).

L'ex-caserma Alessandro La Marmora
L’ex-caserma Alessandro La Marmora

Interventi di edilizia sociale e studentesca. Al fine di concludere un’intesa di carattere istituzionale che individuasse in maniera impegnativa le azioni per lo sviluppo e l’attuazione dell’iniziativa, le parti hanno sottoscritto un accordo attuativo del protocollo d’intesa il 9 dicembre 2014.
Dopo aver concluso in maniera positiva le riunioni della Conferenza dei servizi relativa alla verifica di assoggettabilità a Vas e compiute le scelte per le nuove destinazioni d’uso in compatibilità con gli strumenti urbanistici e territoriali (nonché con i vincoli paesaggistico-culturali), è stato sottoscritto l’accordo di programma in base all’art. 26 del decreto Sblocca Italia per i tre beni precedentemente elencati. La volontà del comune è quella di promuovere interventi di edilizia sociale e studentesca a supporto del programma Torino città universitaria, a cui si accompagneranno servizi amministrativi, sociali e culturali per la città. Mentre per l’ex-magazzino M.ar.di.chi. il procedimento, separato rispetto alle altre caserme, risulta ancora in itinere.

L'ex-caserma Ettore De Sonnaz
L’ex-caserma Ettore De Sonnaz

Cdp per la dismissione. Infine, in attuazione al programma straordinario di cessione di beni militari promosso dal Governo per lo scorso anno, le caserme La Marmora e De Sonnaz sono state già vendute alla Cassa depositi e prestiti, società controllata dal Ministero dell’Economia e delle finanze, che si incaricherà della dismissione, e il comune di Torino avrà diritto a percepire il 15% del ricavato ottenuto.

L'ex-Magazzino di artiglieria e difesa chimica (M.ar.di.chi.)
L’ex-Magazzino di artiglieria e difesa chimica (M.ar.di.chi.)

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