Edilizia residenziale | Casa Le, Udine

Abitare: la semplicità coniugata alla salubrità e al comfort

Il comune di Udine, dove è stata realizzata questa abitazione, ha stabilito che tutti i nuovi edifici debbano obbligatoriamente seguire il protocollo Casa Clima e ottenere una certificazione minima di edificio Casa Clima B, nel caso l'edificio si posizioni in classe A si avrà come incentivo il non pagamento degli oneri relativi alle spese di certificazione stessa. Tutte le fondazioni dell’edificio sono state impermeabilizzate esternamente e foderate con uno strato di xps dello spessore pari al successivo cappotto utilizzato per la parte di edificio fuori terra, creando sostanzialmente un cappotto interrato, annullando così tutti i ponti termici possibili in questo ambito.

Il piccolo lotto a disposizione, ubicato nella prima periferia della città di Udine, ha lasciato spazio alla realizzazione di un’abitazione semplice come da richiesta della committenza: una casa a un piano con del verde, senza salti di quota e facile da gestire.
La conseguente proposta da parte dello studio michielizanatta.netarchitetti ha voluto porre come punto di partenza la messa in atto di una basilare strategia progettuale per quello che attiene allo spazio per abitare e cioè la separazione e gerarchizzazione degli spazi mediante l’inserimento di zone filtro e di comunicazione.

Superficie lotto: mq 701,17 – Superficie coperta: mq 208,10 – Area scoperta: mq 321,52 – Area a parcheggio: mq 91,09 – Altezza massima: m 3,80 – Volume utile: mc 368,34

Il lotto è di forma regolare e viene preservato il più possibile per essere fruito come spazio verde attorno alla casa, a contatto diretto con gli ambienti della zona giorno e delle camere dei bambini.
La composizione architettonica è leggibile dal fronte strada: l’ingresso divide lo spazio accessorio del garage e dei servizi a supporto contenuti in un volume puro e scuro dalla casa vera e propria, caratterizzata da una copertura piana aggettante con travi lamellari volutamente fitte e sovradimensionate che cambiano orditura in corrispondenza della separazione tra zona giorno e zona notte e contraddistinguono in modo diverso i prospetti est, sud e ovest.

La caratterizzazione dei fronti avviene attraverso una progettazione a fasce delle pagine di facciata: uno zoccolo stacca l’edificio da terra, una zona neutra che nei prospetti esposti a sud e ovest si arricchisce di grandi aperture e uno scuretto di coronamento che ha l’obbiettivo di sospendere il solaio di copertura.
Il blocco a nord di 60 mq contiene le funzioni non abitative oltre che dare accesso al piano interrato, quello a sud, nobile, distribuisce un alloggio di 130 mq che dedica metà della propria ampiezza a un unico spazio giorno e l’altra metà alla zona notte costituita da 3 camere e due servizi.

Dettaglio costruttivo.

Sopra la testa un solaio di copertura continuo costituito da lame di legno sfonda le pareti perimetrali e prosegue verso l’esterno creando un percorso coperto intorno alla casa che sfocia in un ambito di relax soleggiato in corrispondenza del soggiorno. Gli spazi abitativi interni prendono funzione in base al posizionamento della casa ed al soleggiamento, verso sud est la zona notte e verso sud ovest la zona giorno, il patio esterno e la parte più ampia del semplice giardino, elemento questo arricchito da una siepe adulta esistente che genera preziosi spazi d’ombra.

I casseri per il getto dei muri controterra.

Il rapporto dell’edificio con le due strade che confinano con il lotto è negato, prima dalla siepe e poi ad est dalla recinzione piena in calcestruzzo che disegna l’ingresso carrabile e pedonale, fino a un’altezza di 2 m oltre i quali si apprezza l’elemento orizzontale continuo di copertura sbordante rispetto al sedime edificato.

Solaio in predalles.

La separazione delle funzioni interne si rende evidente dall’ingresso: un percorso esterno che si insinua tra i due volumi primari, diventa bussola e trapassa l’interno guardando nuovamente all’esterno attraverso una vetrata a tutt’altezza che oltre a dare ampiezza alla zona di prima accoglienza crea uno sfondamento prospettico interessante grazie all’alternanza esterno-interno-esterno e al contrasto compressione-dilatazione. Dall’ingresso si accede alla zona giorno attraverso un corridoio attrezzato che fa da ulteriore filtro e protezione dello spazio-cuore della casa.

Le fondazioni.
Vespaio areato.

Un ampio soggiorno con pranzo e cucina che si proietta all’esterno in una zona outdoor opportunamente esposta a sud-ovest per godere della luce calda della sera e ombreggiata da una tenda mobile che scherma il fronte evitando il surriscaldamento estivo.
All’interno di un unico ambiente trovano spazio le diverse funzioni e attività della zona giorno, la cucina è centrale e periferica allo stesso tempo grazie all’elemento dell’isola che dialoga con il resto della stanza offrendo varie occasioni di convivialità e grazie alla presenza di due aperture è a contatto con la zona esterna del barbecue e del soggiorno estivo.
La luce si riflette esternamente in finiture con toni cromatici in scala di grigi e poco porose accentuata dagli smalti bianchi che ricoprono tutte le parti in legno a vista. Internamente il calore del legno naturale è lasciato al solo pavimento continuo in rovere mentre tutti i setti divisori, le finiture e l’arredo proseguono le cromie dell’esterno.

Posa Pareti X-Lam.
Struttura in X-Lam e copertura in legno lamellare.

La certificazione Casa Clima tra progetto e realizzazione

Il Comune di Udine, dove è stata realizzata questa abitazione, ha stabilito che tutti i nuovi edifici debbano obbligatoriamente seguire il protocollo Casa Clima e ottenere una certificazione minima di edificio Casa Clima B, nel caso l’edificio si posizioni in classe A si avrà come incentivo il non pagamento degli oneri relativi alle spese di certificazione stessa.

L’ente certificatore a cui si appoggia il comune è rappresentato dall’Ape (Agenzia per l’Energia) e il percorso di certificazione nella sostanza può essere riassunto in tre fasi principali, tutte seguite da un tecnico, denominato auditore, incaricato dall’Agenzia:

  1. Fase progettuale di avvio del processo di certificazione che è stata seguita da un tecnico nominato dal cliente e abilitato alla progettazione Casa Clima. Il progetto Casa Clima è stato verificato, concordato e revisionato con l’Ape fino a ottenere il placet per l’avvio dei lavori.
  2. Fase di cantiere consistente in un numero minimo di due sopralluoghi in cantiere. Per tutte le lavorazioni che non possono essere viste dal vivo in cantiere l’Agenzia ha richiesto di essere aggiornata in maniera dettagliata e costante mediante l’invio di disegni di dettaglio, schede materiali e documentazione fotografica.
  3. Fase di certificazione il momento conclusivo di verifica prestazionale mediante il test finale di tenuta all’aria e le verifiche di rispondenza tra realizzato e progettato. Tale fase si conclude con la certificazione e l’attribuzione della classe.
Barriera a vapore della copertura.
Osb della copertura.

Il Cantiere

Scavi e fondazioni. Il progetto architettonico prevedeva la presenza in una porzione di fabbricato di uno spazio interrato adibito a cantina, centrale termica e sala multifunzioni. Il vano sotto la quota campagna accessibile da una scala che sbarca all’interno del garage riguarda l’intera zona notte e una piccola porzione della zona di ingresso. L’imposta delle fondazioni dunque è stata prevista a due quote differenti. La parte senza interrato a quota -70 cm dal piano campagna, la restante parte a quota -340 cm. Lo scavo è stato eseguito mantenendo le sponde con un naturale declivio del terreno salvaguardando quanto più possibile gli alberi già presenti sul lotto. Il terreno rinvenuto, di natura argillosa è stato in minima parte accatastato in cantiere per un utilizzo successivo e il restante smaltito in apposita discarica.

Dettaglio della chiusura degli sfiati.

Il pacchetto di fondazioni in progetto e successivamente realizzate è stato di tre tipologie differenti, distinte in base alle funzioni e alle disposizioni degli spazi che si sarebbero ricavati sopra di esse.
Per tutto il volume nord, che contiene il garage, un servizio- lavanderia collegato con l’ingresso e uno spazio deposito potenzialmente adibito a quarta camera da letto per ospiti, è stata prevista una fondazione a platea dello spessore di 30 cm in c.a. Al di sopra di essa è stato realizzato un vuoto sanitario aerato contenuto da muretti in calcestruzzo armato eretti sul perimetro di questa parte di edificio che hanno costituito poi il piano di posa delle pareti perimetrali di elevazione. Per la parte abitata (lavanderia- deposito) il vuoto è stato realizzato mediante l’utilizzo di distanziatori in pvc, comunemente chiamati Iglù, dello spessore di 25 cm mentre dalla parte del garage è stato realizzato mediante la posa di ciottoli di fiume lavati con pezzatura grossa per uno spessore di 20 cm. Una caldana armata di chiusura del vuoto sanitario di 5/8 cm di spessore ha costituito il piano di posa del pacchetto di pavimentazione che nella parte con funzioni abitative ha previsto anche la stesura di uno strato di isolante termico in Xps.

Impermeabilizzazione della copertura piana.

Per la parte di edificio dove sorge la zona giorno, non interessata dal vano interrato dunque, è stata prevista in corrispondenza della posizione dei muri perimetrali dell’edificio una fondazione continua in c.a. con una sezione a T rovesciata, delle dimensioni di base di 70×40 cm e con un muretto di elevazione sempre in c.a. dello spessore di 15 cm costruito in asse della fondazione stessa avente un’altezza 45 cm che fungerà poi da piano d’appoggio per le pareti perimetrali in legno di elevazione. Tra le fondazioni continue, dopo una stesura di calcestruzzo a basso dosaggio che ha creato un piano livellato è stato creato il pacchetto di appoggio della pavimentazione costituito da un vuoto areato dello spessore di 25 cm creato mediante l’utilizzo degli Iglù, una caldana armata di chiusura di 5 cm e uno strato isolante in xps di 20 cm, al di sopra di quest’ultimo poi, successivamente alla posa degli impianti verrà posato il pacchetto di pavimentazione.

Ghiaietta di drenaggio della copertura.

Per la parte di edificio interrato, in corrispondenza della zona notte, la fondazione realizzata è stata del tipo a platea in c.a. dello spessore di 30 cm al di sopra della stessa è stato poi direttamente posato il pacchetto di pavimentazione costituito da uno strato di 20cm in xps di isolamento termico. Tutte le fondazioni dell’edificio sono state impermeabilizzate esternamente utilizzando una guaina liquida stesa in più mani del tipo Volteco Plastivo e foderate esternamente con uno strato di xps dello spessore pari al successivo cappotto utilizzato per la parte di edificio fuori terra, creando sostanzialmente un cappotto interrato, annullando così tutti i ponti termici possibili in questo ambito.

L’aerazione dei vuoti sanitari previsti da progetto ha visto l’utilizzo di pozzetti in c.a. interrati adeguatamente dimensionati e posizionati (una serie sul fronte nord e una serie corrispondente sul fronte sud dell’edificio) dove far convergere le tubazioni in pvc di aerazione, questo in difformità alla lavorazione classica che prevede che i tubi aeratori corrano all’interno dello spessore delle pareti perimetrali in elevazione, di fatto però compromettendo puntualmente la prestazione energetica in quel punto e creando un ponte termico. In questo caso l’involucro isolante non è stato compromesso.

Isolamento a cappotto.

Strutture portanti in X-Lam Clt

Per la realizzazione delle strutture in elevazione sono state impiegate pareti in legno lamellare a strati incrociati essiccato artificialmente con umidità del 12% (X-Lam 9 cm di spessore a 3 strati). La disposizione incrociata delle lamelle longitudinali e trasversali di queste pareti permette di ridurre al minimo i fenomeni di rigonfiamento e ritiro del pannello aumentandone la resistenza statica e la stabilità dimensionale. Per l’incollaggio dei vari strati di assi viene impiegato il collante Pur Purbond HB 110 Collano, privo di solventi e formaldeide. Questo prodotto è testato in base alla norma Din 68141 e agli ulteriori criteri stabiliti dalla Fmba del Baden-Wurtemberg, Istituto Otto Graf di Stoccarda approvato per la produzione di elementi portanti per l’edilizia in legno in base alla norma Din 1052 – En 301. La giunzione tra un pannello e l’altro avviene tramite viti; scelta tecnica che permette alla struttura di assorbire e compensare i movimenti ondulatori-sussultori, distribuendo il carico in più direzioni (effetto a disco).
In adesione al protocollo Casa Clima, per la tenuta all’aria tutti i giunti tra pannelli sono stati nastrati con apposito nastro di tenuta del tipo Rothoblass Flexi Band sia internamente che esternamente.

Posa degli impianti

Copertura con ordito incrociato

Elemento fondamentale di questo progetto è la copertura caratterizzata da un sovradimensionamento dell’ordito strutturale e dalla variazione di orientamento dello stesso. Il tutto per permettere una duplice lettura dello spazio e delle funzioni domestiche.
Una volta posate le pareti del piano terra, la scatola viene chiusa con il solaio anch’esso in travi di legno lamellare (dimensioni 8×35 cm interasse 40 cm) piallate e smussate sugli spigoli. Il disegno della copertura con ordino incrociato, che esce anche in linda, fa si che in corrispondenza dei due angoli della zona giorno e delle camere dei bambini le strutture sfidino le leggi della fisica e non potendo sostenersi autonomamente sono sospese mediante due travi Hea 160 che fungono da mensole e rimangono occultate.

Struttura metallica delle contropareti.

La copertura si sviluppa secondo una stratigrafia composta da un primo tavolato in abete prima scelta da 2 cm un telo barriera al vapore tipo Tyvec adeguatamente nastrato con Flexi Band di Rothoblass per garantire l’indispensabile tenuta all’aria. Al di sopra uno strato isolante di lana di roccia a doppia densità da 20 cm adeguatamente protetta da una membrana impermeabile traspirante. Al di sopra sono stati posti dei morali sagomati in pendenza allo scopo di realizzare una micro camera ventilata. Sui morali sono stati successivamente avvitati dei pannelli di osb che hanno rivestito anche tutta la testa a sua volta isolata della veletta perimetrale.

Tutti i passaggi dei camini di sfiato sono stati sigillati all’aria mediante l’applicazione di un nastro a tenuta Riwega USB.
A completamento è stato posto un telo impermeabilizzante in guaina Epdm in un unico telo senza giunzioni che ha completamente sigillato la copertura e protetta da ogni tipo di infiltrazione.
Le lattonerie sono in lamiera verniciata tinta ral con grondaie, converse e mantovane. Il raccordo ai pluviali avviene mediante bocchette di scarico sintetiche rigide, realizzate in materiale poliolefinico perfettamente saldabile termicamente. Il manto di copertura è dato da uno strato di ghiaia.

Posa del riscaldamento radiante a pavimento.

Pacchetto di muratura interno esterno

Quando l’edificio è ultimato nelle strutture portanti e nella copertura, la scatola X-Lam è chiusa e l’edificio viene isolato sia esternamente che internamente. L’involucro è stato rivestito con un isolamento in pannelli di lana di roccia a doppia densità Rockwool Frontrock max E di spessore 16 cm fissati con idonee tassellature a taglio termico in quantità di 7/8 pezzi al mq.
La lana di roccia, grazie alle sue proprietà tecniche, permette di espellere tramite evaporazione l’umidità in eccesso assorbita dalle pareti evitando pertanto il rischio di condensa interstiziale.
La finitura esterna dei cappotti è composta da un primo strato d’intonaco rasante traspirante, una rete in fibra di vetro tessile apprettata, un secondo strato di intonaco rasante traspirante e un trattamento finale con resina silossanica traspirante e idrorepellente.
Le facciate sono state progettate con un sistema compositivo a fasce orizzontali nel quale le ampie campiture chiare del cappotto sono limitate inferiormente e superiormente da due elementi in lattoneria tinta Ral 9017.

Posa del serramento.

Per quanto riguarda la parte interna, allo scopo di aumentare le performance d’isolamento termico e acustico sono state inserite anche contropareti in cartongesso con inserito un pannello in lana di roccia da 5 cm. Le contropareti sono state realizzate con doppie lastre in cartongesso del tipo standard, spessore di 12,5 mm, fissate con viti autoperforanti fosfatate su profili a C, in lamiera d’acciaio zincato da 0,6 mm di spessore, e aventi larghezza 50 mm, che opportunamente inseriti in guide a U orizzontali poste a pavimento e a soffitto. Finitura dei giunti eseguita con carta fibrata tipo Knauf Kurt e stucco a base di gesso.
Per i bagni invece, sono state utilizzate lastre idro, ideali per ambienti umidi e bagnati poiché totalmente resistenti all’acqua, senza indebolimenti o rigonfiamenti del materiale.

Ultimazione dei massetti.

Serramenti per il risparmio energetico

Secondo le stime riportate in uno studio della Commissione europea relativo al fabbisogno energetico dell’Unione (Energy in Europe – European Union Energy Outlook to 2020), il riscaldamento degli ambienti rappresenta in Europa l’uso principale per quanto riguarda i consumi di energia negli edifici residenziali (57% del totale) e negli edifici del terziario (52% del totale).

L’importante obiettivo dell’Unione Europea di ridurre questi livelli di consumo comporta l’impegno nel migliorare il rendimento del sistema edificio, dell’involucro e di tutti gli impianti a esso connessi. In quest’ottica la finestra, può diventare attore principale nel risparmio energetico, sia invernale sia estivo, per ottenere una riduzione dei consumi di riscaldamento e raffrescamento dell’edificio.

La posa in opera degli infissi esterni (porte e finestre) è pertanto uno degli aspetti cruciali del processo costruttivo ai fini di efficienza e risparmio energetico di un edificio poiché essi rivestono una funzione di controllo delle interazioni tra interno ed esterno. Attraverso gli infissi avvengono, infatti, in ogni momento del giorno e della notte, importanti scambi energetici, che consistono in apporti e dispersioni in grado di influenzare il bilancio energetico dei fabbricati.

Posa del pavimento.

Per questo motivo e a maggior ragione in ambito di certificazione Casa Clima sono stati eseguiti dei fondamentali passaggi prima e durante la posa dei serramenti stessi. Per prima cosa il potenziale ponte termico inferiore è stato annullato mediante la realizzazione di una soglia in vetro cellulare che garantisce un isolamento termico ottimale, tale elemento è stato impermeabilizzato mediante la posa di una guaina in Epdm. Ma è soprattutto in fase di posa dei serramenti che sono state osservate le indispensabili precauzioni per garantire un’ottimale tenuta all’aria. Al di sotto del serramento e in sommità dello stesso è stato posato un nastro autoespandente Soudaband Pro Bg1, il perimetro è stato sigillato esternamente con un prodotto a base di polimeri Soudaseal 215 Lm allo scopo di massimizzare la tenuta all’aria e limitare al massimo i possibili spifferi e conseguenti perdite di calore.
I serramenti sono stati realizzati in legno di mogano lamellare telaio 80×82 mm a doppia spina, anta 80×80 a doppia spina, chiusura a 3 battenti, 2 guarnizioni perimetrali su anta, profilo in alluminio inferiore con scarico acqua integrato, chiusura con notolini con spostamento a nastro (standard agb), doppia camera triplo vetro 40 mm (3/3+12+4+12+3/3 b.e.+ gas – trasmittanza vetrocamera Ug=0.8); fermavetro interno con punto nascosto, bisigillatura vetrocamera interno esterno, verniciatura ecologica a base acqua (una mano d’impregnante battericida e funghicida a immersione, 2 mani di finitura Ral 9010 a spruzzo garanzia 4 anni). Oscurante esterno con cassonetto a scomparsa, tapparella in alluminio a comando elettrico nelle tre finestre zona notte. Oscurante a scomparsa in pvc, nelle tre finestre zona giorno. Vetro Energy nelle tre finestre rivolte a sud. Zanzariere su tutte le finestre. Tutto certificato Ce.

La scelta di questo tipo di serramento evita gli sprechi di energia e le dispersioni, impedisce la comparsa di condensa e muffa e isola acusticamente l’ambiente.
Il tema dell’oscuramento, allo scopo di limitare il sovraccarico termico passivo estivo, è stato tenuto in significativa considerazione. Le finestre sono state dotate di sistemi rotolanti ed oscuranti. L’installazione di un sistema a cassonetto oscurante in una Casa Clima ha richiesto particolare attenzione dal momento che tale elemento rappresenta una significativa discontinuità nel sistema d’isolamento a cappotto. Sono stati quindi impiegati dei cassonetti isolati la cui posa è stata particolarmente curata allo scopo di evitare qualsiasi problematica legata al passaggio dell’aria.

Gli impianti e l’energia elettrica

Al livello impiantistico, cercando di sintetizzare il più possibile, la casa si appoggia unicamente sull’energia elettrica, fornita direttamente dalla rete e da un impianto fotovoltaico di 3kW installato sulla copertura del volume accessorio. Per tale ragione la caldaia è del tipo in pompa di calore aria-acqua modello Viessmann Vitocal 200-S la cui unità esterna è sempre collocata in copertura mentre la macchina principale nell’interrato in apposito locale tecnico. Il sistema di riscaldamento e del tipo radiante a pavimento in tutta la casa conforme come da norma Uni En 1264. Per quanto riguarda il necessario contributo da fonti rinnovabili per la produzione di almeno il 50% di acqua calda sanitaria è stato installato un kit solare composto da 3 collettori solari e un accumulo da 500 l. Aspetto di fondamentale importanza per garantire la massima prestazione e limitare le dispersioni termiche è stato l’installazione di una macchina per la ventilazione meccanica controllata nel caso specifico una Zhender ComfoAir 550. Per quanto riguarda la configurazione dell’impianto elettrico si è scelta la via tradizionale non essendoci particolari necessità di centralizzare le funzioni con un impianto del tipo domotico.

Pannelli solari e fotovoltaici in copertura.

Finiture interne ed esterne

Per quello che riguarda le finiture interne ed esterne della casa il tutto è stato all’insegna della semplicità. Tutti i pavimenti delle zone giorno e notte sono stati realizzati mediante la posa di un pavimento prefinito 3 strati in rovere naturale leggermente spazzolato.
Per dare continuità tra interno ed esterno la zona del patio, vero e proprio salotto all’aperto della famiglia, è stata realizzata mediante la posa di doghe in Wpc di Skema colore antracite, la cui posa avviene mediante apposite clip di fissaggio su un sistema di correntini in acciaio zincato che rendono tutto il sistema flottante. Un accento particolare per quello che riguarda le finiture è stato dato alle pareti della zona cucina che sono state lavorate a calce spatolata tinta cemento successivamente trattata a cera e leggermente metallizzate allo scopo di impreziosire questo spazio di rappresenta il vero e proprio cuore della casa.

Uso di legno certificato

Struttura in X-Lam e copertura in legno lamellare.

Una particolare attenzione viene fatta nella selezione e utilizzo di legname certificato: gli standard certificativi normalmente adottati sono i seguenti:

1. Certificazione Emas (Eco-Managment and Audit Scheme), sistema di gestione ambientale volontario riconosciuto dall’Unione Europea, che ha l’obiettivo di correggere e migliorare in maniera continuativa la tutela dell’ambiente a livello aziendale.

2. Certificazione Eta (European Technical Approval Eta-08/0271) per l’utilizzo del legno in edilizia pubblica-residenziale.

3. Certificazione Dibt (Deutsches Institut fur Bautechnik) che omologa e regolamenta la produzione e l’impiego delle pareti lamellari e fornisce la base per l’attribuzione del marchio di qualità U-Zeichen.

4. Certificazione Pefc (Programme for the Endorsement of Forest Certification Schemes), sistema che garantisce che il prodotto è stato sottoposto a severi controlli, dal momento del prelievo dal bosco fino alla realizzazione del prodotto finito.

Blower Door Test

Il blower door test nasce molti anni fa nell’America del nord per poi prendere piede anche in Europa con lo scopo di ridurre le perdite di calore per ventilazione. Queste perdite sono la conseguenza di fenomeni sia interni agli ambienti (effetto camino) sia esterni (vento). Eseguire questa prova permette di verificare la corretta tenuta all’aria dei vari elementi che compongono l’edificio quali impianti, serramenti, giunti e coperture in legno. La Uni En 13829:2002 «Prestazione termica degli edifici. Determinazione della permeabilità all’aria degli edifici. Metodo di pressurizzazione mediante ventilatore» definisce lo scopo e il campo di applicazione, le definizioni e la strumentazione da utilizzare, i calcoli e il rapporto di prova, il procedimento per la misura e i metodi del test. I metodi per la verifica del rispetto del valore n50 previsti dalla norma sono due.
Il metodo A viene eseguito con il fabbricato terminato e in condizioni d’uso, dove tutte le aperture devono essere chiuse ma non sigillate. Solo le bocchette di ripresa ed espulsione dell’impianto di ventilazione meccanica vengono sigillate con appositi palloncini.
Il metodo B viene eseguito a involucro edilizio terminato però privo di finiture interne e contropareti e con i relativi impianti e serramenti installati. Tutte le aperture vengono chiuse, o sigillate se momentaneamente sprovviste di sistema di chiusura (esempio: foro areazione cucina). Il secondo metodo è di fondamentale importanza per la ricerca dei difetti di realizzazione, di posa dei serramenti o di sigillatura degli impianti comunicanti con l’esterno.

Isolante di copertura | Rockwool – Hardrock Energy

Caratteristiche termiche: conducibilità termica a 10°C: λD = 0,036 W/mK secondo Uni En 12667, 12939.
Densità media: circa 110 kg/m3 (strato superficiale circa 190 kg/m3 corpo del pannello circa 90 kg/m3).
Classe di reazione al fuoco: Euroclasse A1 secondo Uni En 13501-1.

Caratteristiche del cappotto | Frontrock Max E

Caratteristiche termiche: conducibilità termica a 10° C: λD= 0,036 W/mK. Uni En 12667, 12939.
Densità media: circa 90 kg/m3 (strato superficiale circa 155 kg/m3- corpo del pannello  circa 80 kg/m3)
Classe di reazione al fuoco: Euroclasse A1 secondo Uni En 13501-1.
Resistenza alla diffusione di vapor acqueo: μ = 1,4 secondo Uni En 12086.

Chi ha fatto Cosa

Geom. Tiziano Franzolini | Responsabile del cantiere
«La progettazione e costruzione della casa ha seguito il protocollo Casa Clima ottenendo una certificazione in Classe A grazie all’attenzione per i dettagli costruttivi, alla perfetta tenuta all’aria (verificata attraverso due blower door test) a impianto di ventilazione meccanica controllata, a un impianto solare termico e fotovoltaico che alimenta una caldaia in pompa di calore aria-acqua».

Committente: Privato
Progetto architettonico: michielizanatta.net – architetti, Tommaso Michieli e Christian Zanatta
Progetto strutture in c.a. e strutture lignee: ing. Fabrizio Saffigna
Collaudatore strutture: arch. Cristiano Michieli
Progetto impianto elettrico: ing. Alessandro Merlo
Progetto impianto termico: geom. Carlo della Mea
Progetto Casa Clima: ing. Andrea Macola
Blower door test: geom. Massimo Zamaro
Responsabile di cantiere: geom. Tiziano Franzolini
Opere in c.a: Pellegrini Costruzione srl
Strutture in legno, cappotti: Gandelli House srl
Cartongessi: Luca Bulfone
Pitture: Luigi Pico
Serramenti: Falegnameria Moschioni
Impianto elettrico: A5e srl
Impianto idro-termosanitario: Ecopoint srl
Deck esterno in Wpc: Indovina sas di Piero Zoratti

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