Produzione | Uretek

Soluzione ai cedimenti delle platee di fondazione

L’impianto di depurazione dell’Acam di Stagnoni presentava le vasche di sedimentazione soggette a un cedimento differenziale legato alla consolidazione del terreno e a un suo dilavamento causato da perdite. Per consolidare il terreno di fondazione e riequilibrare le caratteristiche geotecniche del terreno si è fatto ricorso alla tecnologia Uretek Deep Injections che con iniezioni della speciale resina espandente Uretek Geoplus ha consolidato il terreno in due fasi.

L’impianto di depurazione dell’Acam spa di Stagnoni (La Spezia), costruito negli anni ’80, è costituito da tre digestori anaerobici cilindrici in calcestruzzo armato del diametro di 15 m ciascuno e due sedimentatori del diametro di 27 m ciascuno.

Impianto di depurazione Acam di La Spezia.

Cedimento differenziale

Nel corso del loro utilizzo le vasche di sedimentazione avevano mostrato un cedimento differenziale legato alla consolidazione del terreno o a un dilavamento dello stesso causato da perdite. Per i digestori, anch’essi degli anni ‘80, era previsto un funzionamento a pieno carico che avrebbe causato cedimenti delle platee di fondazione. Tali cedimenti dovevano essere limitati entro un margine prefissato.

Il caso in esame evidenzia le peculiarità del metodo Deep Injections applicabile ad ampie platee fondate su un terreno dalle caratteristiche geotecniche scadenti.

Le operazioni di consolidamento e compattazione superficiale

Si è trattato di consolidare il terreno di fondazione, aumentandone la capacità portante ed eliminando i vuoti eventualmente presenti, a vari livelli di profondità. Riequilibrando le caratteristiche geotecniche del terreno si sono ottenuti sollevamenti localizzati della struttura e, nel caso dei sedimentatori, un parziale recupero del cedimento differenziale esistente. Per conseguire questi obiettivi, l’Acam spa ha scelto la tecnologia Uretek Deep Injections che con iniezioni della speciale resina espandente Uretek Geoplus, consolida il terreno in due fasi distinte ma complementari:

  • prima fase. Compattazione superficiale con iniezioni eseguite nell’intradosso delle fondazioni allo scopo di migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempire i vuoti macroscopici presenti nell’interfaccia fondazione-terreno.
  • seconda fase. Consolidamento in profondità con iniezioni eseguite a vari livelli, partendo dall’intradosso della fondazione, in tutto il volume di terreno maggiormente interessato dai carichi soprastanti. L’intervento ha richiesto 15 giorni lavorativi.

Dettagli esecutivi

Le vasche dei digestori poggiano su tre platee, a forma di cono rovesciato (h=2,30 m), realizzate in calcestruzzo armato con uno spessore di 40 cm; a vuoto producono una pressione al suolo pari a 33,0 kN/mq che raggiunge il valore di 93,3 kN/mq a pieno carico. Le perforazioni effettuate hanno rilevato la presenza di vuoti, di altezza media pari a 5 cm, per un volume totale pari a circa 25 mc.

Tali vuoti erano localizzati all’intradosso delle solette di appoggio delle vasche, soprattutto nella porzione centrale delle medesime. A profondità maggiori era presente uno strato di terreno di riporto costituito essenzialmente da trovanti lapidei di dimensioni rilevanti, immersi in una matrice fine.

Le caratteristiche geotecniche di questo strato variavano da scadenti a molto scadenti fino alla profondità di -7,50 m dal piano di campagna. Il consolidamento del terreno di fondazione è stato effettuato intervenendo su tutto lo spessore del riporto, ovvero eseguendo iniezioni di resina a partire dalla quota di – 6,5 m dal piano campagna. Si è utilizzato il sistema a colonna, estraendo il tubo d’iniezione a velocità controllata durante l’erogazione della resina. L’intervento complessivo ha richiesto 15 giorni lavorativi.

Parte dell’intervento è stato eseguito secondo un’ottica preventiva, in vista di un futuro aumento di carico sulla struttura.

Controlli e verifiche

  1. monitoraggio laser del fabbricato durante le iniezioni
  2. livellazione di precisione per 7 mesi circa dopo l’intervento
  3. prove penetrometriche dinamiche (dpm 30) prima, durante e dopo l’intervento
  4. prove tomografiche elettriche nei volumi di terreno di fondazione interessati dai sedimentatori e dai digestori.

Deep Injections

  • non invasivo, senza scavi o lavori in muratura
  • rapido e immediatamente efficace
  • non sporca e non produce scarti
  • permette interventi parziali e localizzati
  • monitorato con livello laser in tempo reale
  • Resina Uretek Geoplus
  • espande rapidamente con alta pressione di rigonfiamento
  • rimane confinata nel volume significativo
  • stabile nel tempo
  • non inquina
  • prodotta in esclusiva per Uretek.

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