Olbia | Piazza di San Simplicio

Acciaio e copertura trasparente, granito sardo per piazza e scalinate

Il restauro conservativo della grande piazza di San Simplicio e la riqualificazione urbana dell’intera area ha interessato un centro abitativo del nord della Sardegna. Obiettivo del progetto la rivalorizzazione della piazza utilizzando materiali autoctoni come il granito rosa di Limbara.

Il punto di vista del dott. Rubens D’Oriano | Soprintendenza per i Beni Archeologi per le Provincie di Sassari e Nuoro

Visita agli scavi con Soprintendenza e presidente della Regione.

L’area della piazza antistante la chiesa di S. Simplicio corrisponde a una porzione della necropoli punica, romana e medievale dell’antica Olbia, e pertanto gli sterri necessari per la realizzazione sono stati preceduti da un cospicuo scavo archeologico, realizzato tra ottobre 2011 e aprile 2012 coi fondi del progetto sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro e diretti sul campo da G. Pietra e G. Pisanu. È così venuta in luce non solo una stratificazione di circa 450 sepolture (a fossa, alla cappuccina, a cassone, a incinerazione…), databili dal II sec. a. C. al XIII d. C., ma anche di strutture murarie, le principali delle quali sono da riferire a una rampa di accesso al santuario di Demetra/Cerere, che si cela sotto la chiesa, e a un forno da calce d’età medievale relativo alle fasi di edificazione della medesima chiesa. [imagebrowser id=76]

Il materiale archeologico, molto abbondante, consta di piatti, coppe, anfore, lucerne, vetri, gioielli, monete, statuette… Rilevanti sul piano storico sono le ceramiche fenicie e greche databili tra l’VIII e il VI sec. aC, che testimoniano l’esistenza del santuario già nelle prime fasi di vita di Olbia. I rinvenimenti hanno comportato una dilatazione dei tempi di realizzazione del progetto, una sua parziale modifica a salvaguardia dei resti immobili rinvenuti, e maggiori costi, a fronte però di un risultato estremamente rilevante sul piano storico e archeologico. Al termine dei lavori sarà fruibile l’area dei resti immobili, ove saranno visibili la rampa di accesso al santuario, tombe a fossa in roccia, tombe a cassone romane e medievali, il forno da calce D’Oriano.
Giovanna Ferraresi 

 Chi ha fatto Cosa
Committenti: Comune di Olbia Tempio, sindaco on. Gianni Giovannelli

Davide Bacciu, assessore ai Lavori pubblici.

Assesore ai lavori pubblici: avv. D. Bacciu
Progettisti: prof. ing. Gianni Plicchi, arch. Marco Rizzoli
Direttore dei lavori: ing. Antonello Zanda
Assistente direzione lavori: ing. F. Molinari
Rup: geom F. Addis

Il geom. Tommaso Galtieri con il presidente della Regione e il sindaco.

Impresa: Gruppo Gedi srl, Altamura (Ba), amministratore geom. Graziantonio Pallotta
direttore tecnico:  geom. Tommaso Galtieri
Movimento terra: Amedeo Mandras, Olbia
Impianti elettrici: Taras Quirico, Olbia
Strutture prefabbricate parcheggio: Consultecna, Bauladu (Or)
Strutture prefabbricate accessorie: Emmeciemme, Olbia
Impianti sanitari e antincendio: Termoidrica di Tafuni & Falcicchio, Polignano a Mare, Altamura (Ba)
Lavori in granito: Stonedil, Albiano (Tn)
Fornitori granito Rosa Limbara (Tipo Ghiandone): Sge Graniti srl, Olbia
Cava: Vaccileddi, Sant’Antonio di Gallura
Granito Bianco Sardo (Grana Grossa): Sarda World Granit srl, Baddusò

Gli operai.

Cava: Monte Ladu, Consulenza Verde
Perito agrario G. Fortunato: Scanzano Jonico (Mt)
Pavimenti e cordoli in cemento: F.lli Vinci srl, Sanluri Medio Campidano
Micropali di Fondazione: Ageco srl, Sassari

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