FenealUil, FilcaCisl, FilleaCgil | Contratto lapidei

Accordo per il rinnovo del ccnl del settore lapideo estrattivo

Per i sindacati si tratta di un buon risultato che guarda alla qualità del lavoro. In nuovo ccnl lapidei prevede un aumento salariale pari a 100 euro al 5° livello, che sarà erogato in due rate, l’erogazione già questo mese di un superminimo nazionale di 7 euro e il potenziamento dei fondi contrattuali di welfare già esistenti. Il rinnovo introduce anche il «Contratto per l’occupazione» per agevolare l'inserimento di disoccupati da più di 24 mesi o di età inferiore 36 e over 50.

È positivo il giudizio delle segreterie nazionali di FenealUil, FilcaCisl, FilleaCgil sull’accordo per il rinnovo del contratto nazionale collettivo di lavoro del settore lapideo estrattivo (a 18 mesi dalla scadenza del precedente accordo) appena siglato dai sindacati di categoria e associazioni datoriali aderenti a Confimi Industria, Aniem e Anier.

«Un buon risultato, che guarda alla qualità del lavoro» così è stato definito l’accordo che prevede un aumento salariale pari a 100 euro al 5° livello, che sarà erogato in due rate, la prima con la retribuzione del mese di settembre 2017, la seconda a settembre 2018. Da settembre 2017 è prevista anche l’erogazione di un superminimo nazionale di 7 euro non riparametrato per tutte le categorie.

Potenziamento dei fondi welfare

Il contratto prevede anche il potenziamento dei fondi contrattuali di welfare già esistenti, in particolare sulla previdenza complementare un aumento del contributo aziendale ai lavoratori fino al 2,10 % al fondo Arco e sulla sanità integrativa 13 euro mensili per tutti i lavoratori iscritti al fondo Altea. Viene inoltre aumentato a 314 euro l’elemento di garanzia retributiva a favore dei lavoratori sprovvisti di contatto di secondo livello. Il testo prevede inoltre che una parte di questa somma, pari a 144 euro, possa essere impiegata, tramite accordo di secondo livello, per piani di welfare integrativo.

Contratto per l’occupazione

Il rinnovo introduce anche il «Contratto per l’occupazione» (Cpo): una nuova forma di contratto di assunzione, che potrà riguardare un numero di lavoratori non superiore al 10% degli occupati in azienda, che ha l’obiettivo di incentivare l’occupazione soprattutto per alcune categorie di lavoratori, in particolare disoccupati da oltre 24 mesi, lavoratori/lavoratrici fino a 36 anni e oltre i 50, assunzioni per nuove attività in imprese già esistenti che realizzino incrementi occupazionali nonché nuovi investimenti.

Gli assunti con il Cpo percepiranno un salario crescente, dall’85% dei primi 6 mesi fino al 95% dell’ultimo periodo. Se il Cpo non verrà trasformato in tempo indeterminato le differenze retributive verranno erogate all’ultimo mese di esercizio.
Il nuovo contratto avrà decorrenza 1°settembre 2017 e scadrà il 30 aprile 2019. La parola passa dunque alle assemblee per la valutazione ed il voto.

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