Basilea 3 | Accesso al credito

Accordo sui requisiti patrimoniali

Le statistiche mostrano che l’accesso al credito bancario continua a peggiorare. Più penalizzato è il settore delle costruzioni, dove le difficoltà di accesso al credito sono al 34%, mentre nell’Industria è al 17%.

Una notizia positiva per le imprese arriva dall’accordo sui requisiti patrimoniali delle banche in applicazione di Basilea 3.

Antonio Tajani, commissario Ue all’Industria.

«È una buona notizia per le piccole e medie imprese europee che non verranno ulteriormente penalizzate nell’accesso al credito» ha dichiarato il commissario Ue all’industria Antonio Tajani, spiegando che «grazie alla collaborazione con il collega Michel Barnier siamo riusciti a fare in modo che gli incrementi di capitale necessari per dare maggiore stabilità alle banche non rendano ancora più difficile l’accesso al credito per le pmi».
Nel testo è stato infatti inserito un coefficiente correttore per adattare Basilea 3 alle esigenze delle piccole e medie imprese.
«Grazie a questo coefficiente correttivo, i nuovi requisiti di capitale non si applicheranno ai crediti alle piccole e medie imprese», ha specificato il commissario Ue. Il coefficiente correttore abbatterà il capitale regolamentare obbligatorio necessario da parte delle banche nel caso in cui concedano prestiti alle imprese.

Indagine sull’accesso al finanziamento delle pmi nella zona euro
Le piccole e medie imprese in Europa hanno denunciato allo scadere dello scorso anno un deterioramento dell’accesso al credito attraverso il Rapporto della Bce (Banca centrale europea) nell’Indagine sull’accesso al finanziamento delle pmi nella zona euro.
Lo studio fotografa il quadro finanziario, le esigenze di liquidità, l’effettivo accesso al finanziamento bancario (con i relativi sviluppi nei paesi dell’Eurozona) per le pmi nella Ue in rapporto alle grandi imprese.

Le statistiche mostrano che l’accesso al credito bancario continua a peggiorare. È  al 22% la percentuale delle piccole e medie imprese europee che lamentano una minore disponibilità nei prestiti (20% nella precedente rilevazione) e aumentano ancora le domande di prestito respinte dagli istituti finanziari, passando dal 13% al 15%.
Più penalizzato è il settore delle costruzioni, dove le difficoltà di accesso al credito sono al 34%, mentre nell’Industria è al 17%.
Cresce anche (dal 17% al 18%) la percentuale delle pmi che considera l’accesso al credito il loro problema principale. Ad ogni modo, in base ai dati rilevati, viene riscontrata una variazione percentuale leggermente inferiore di aziende che hanno bisogno di finanziamenti esterni rispetto alla precedente indagine (5%, contro l’8%): secondo la Bce, il 24% delle pmi ha chiesto credito (in diminuzione dal 25%), mentre il 46% non l’ha fatto avendo fondi sufficienti e il 6% per paura di vedersi respingere la richiesta (dal 7%).
Il documento è il risultato di una inchiesta condotta tra il 3 settembre e l’11 ottobre 2012, su un campione di 7514 imprese (di cui il 93% con meno di 250 addetti) dell’area dell’euro.
B. Ko. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here