Edilizia residenziale | House As a Dolo, Venezia

Ampliamento con sistema prefabbricato in legno X-Lam

Il nuovo volume è rispettoso delle forme e delle proporzioni dell’edificio storico ubicato nell’area della Riviera del Brenta. Demolizioni del solaio e della terrazza esistente con coppi recuperati e riposizionati sulla parte di falda mantenuta lungo il perimetro dell’ampliamento. Solaio di copertura in legno posato a completamento dell’involucro edilizio dando rigidezza all’intero volume. Utilizzate travi lamellari legate alle pareti portanti da staffe in acciaio.

Il progetto House AS consiste nell’ampliamento di un fabbricato residenziale attraverso l’addizione di un nuovo elemento prefabbricato in X-Lam che va a creare un volume regolare in andamento con la falda esistente.

Vista Sud-Est.

Un piccolo volume in legno che vuole dichiarare silenziosamente la propria presenza senza intaccare le forme e le proporzioni di un edificio storico della Riviera del Brenta risalente al 1815, dove la simmetria è l’elemento principale della facciata. Il nuovo volume inizia dalla parete est del fabbricato esistente e si estende fino al limite della falda a est per un totale di 30 mq nei quali sono ricavati una camera da letto aggiuntiva e uno studiolo.

Vista prospetto Sud.

Rilievi e indagini strutturali

Nella fase di preparazione al cantiere vengono eseguiti i rilievi e le indagini strutturali necessarie sullo stato di fatto per appurare la condizione della costruzione esistente e il posizionamento esatto dei cordoli in cemento armato che verranno utilizzati come base su cui innestare il nuovo corpo di fabbrica.

Prospetto Sud a inizio lavori.

Demolizioni e materiali di recupero

I lavori iniziano con la demolizione del solaio della terrazza esistente, parte del tetto e la conseguente eliminazione delle guaine e delle lattonerie presenti. I coppi esistenti sono stati recuperati e conservati per il loro successivo posizionamento sulla parte di falda mantenuta lungo il perimetro dell’ampliamento in legno. La parete est al piano primo, che guarda verso la terrazza esistente, viene parzialmente demolita in continuità con il corridoio esistente, andando a creare l’accesso per i nuovi vani.

Demolizione della falda est.

Nuovo solaio

Il nuovo solaio «Prepanel» al piano primo, composto da travi in legno e soletta collaborante in cemento armato con rivestimento della faccia inferiore in listoni di legno, viene posizionato su travi di bordo in acciaio costituite da profili a «L» adeguatamente tassellati al cordolo esistente.

Posa trave/parete in X-Lam.

Costruzione del nuovo volume

La costruzione del nuovo volume inizia con il posizionamento e il fissaggio delle travi/pareti in X-Lam sul cordolo esistente e sul nuovo solaio «prepanel» attraverso piastre a taglio di connessione in acciaio. Le travi/pareti in X-Lam sono preparate in laboratorio seguendo la forometria progettuale e le dimensioni verificate in cantiere attraverso il rilievo dell’esistente e vengono poste in posizione attraverso l’uso di una gru e fissate dal personale di cantiere. Ciascuna trave/parete è formata da travi alla base e a coronamento e da pannelli in X-Lam di spessore 10 cm.

Posizionamento del cappotto e dell’interposto in legno.

Stratigrafia della nuova parete

  1. controparete interna in cartongesso in doppia lastra sp. 8 cm rasata e intonacata
  2. trave parete in X-Lam sp 10 cm
  3. cappotto esterno sp. 10 cm in lana di roccia ds. 110 kg/mc intervallato da interposti in legno 10×10 cm passo 100 cm
  4. telo impermeabile di protezione a copertura, adeguatamente fissato sugli interposti in legno
  5. controtelaio in listelli di legno 5×5 passo 40 cm
  6. doga di rivestimento in larice siberiano 68×27 mm avvitata al controtelaio
Dettaglio delle aperture su trave/parete in X-Lam.

Rivestimento in legno

L’essenza della doga di rivestimento è scelta in base alle sue caratteristiche tecniche e alla sua tendenza a ingrigire con l’esposizione agli agenti atmosferici. L’effetto estetico finale sarà quindi un segno del passaggio del tempo.

Posizionamento del controtelaio in legno.

Ogni doga viene avvitata al controtelaio sottostante in senso orizzontale mediante viti, avendo cura di lasciare una fuga di massimo 2mm tra doga e doga. Questo permette al legno di poter compiere i propri movimenti di assestamento senza rendere il controtelaio visibile. L’incontro delle doghe negli angoli principali avviene con taglio a 45 gradi di ciascuna doga così da presentare il volume in maniera più pura possibile.

Dettaglio della grondaia.

Solaio di copertura in legno

Il solaio di copertura in legno viene posato a completamento dell’involucro edilizio dando rigidezza all’intero volume. Sono utilizzate delle travi lamellari 120×200 mm passo 60 cm legate alle pareti portanti da staffe in acciaio.

10. Montaggio del rivestimento in doghe.

Il pacchetto del solaio di copertura è così composto:

  • assito sp.2 cm
  • pannello tecnico sp. 18 mm
  • barriera al vapore
  • doppio strato isolante in fibra minerale di roccia ds. 150 kg/mc sp. 8+8cm
  • telo impermeabile traspirante
  • listone per formazione pendenza
  • guaina bituminosa.

L’impianto fotovoltaico della potenza di 3kW posa sul solaio di copertura con pannelli in minima pendenza e vengono collegati all’inverter posizionato nel giardino a nord.

Dettaglio della grondaia.

Scelte tecnico-progettuali

Lo studiolo viene dotato di una apertura zenitale per migliorare l’illuminazione interna e viene quindi preparato l’imbotte e le lavorazioni necessarie per garantire la tenuta all’acqua del lucernario. La volontà progettuale è di staccare visivamente il nuovo intervento dalla pre-esistenza. Il nuovo volume in legno è quindi arretrato rispetto alla linea dell’esistente e viene creata una rientranza nel punto di unione lungo la parete est come se fosse una linea d’ombra che sottolinei l’identità di ciascuno dei due corpi di fabbrica.

Vista Nord-Est.

Questo stacco diventa l’occasione d’inserimento del canale di gronda principale che corre lungo l’asse nord-sud del volume. La grondaia è un canale a sezione a «C» creato su misura in lattoneria che diventa rivestimento dell’elemento di passaggio tra l’esistente ed il nuovo volume. L’altezza della scossalina, che diviene anche il coronamento di copertura della trave/parete in X-Lam, è ridotta al minimo e viene lavorata in modo da divenire un elemento in continuità con il canale di gronda. L’ampliamento vuole mantenere chiara l’identità dell’edificio esistente, per non creare un «falso storico» e appare come un volume puro, dichiaratamente nuovo.

Aperture

La nuova forometria si compone di due aperture. L’apertura principale (220×140 cm composta da un’anta fissa di 80 cm) si trova sulla facciata est e serve la nuova camera da letto, mentre l’apertura secondaria, lungo la facciata sud, serve il nuovo studiolo e segue le dimensioni e gli allineamenti della finestra già presente al suo interno (60×60 cm composta da un’unica anta apribile).

Vista Sud-Ovest.

Entrambe le nuove finestrature sono composte da serramento in pvc verniciato in bianco all’interno e in brunito all’esterno e vetrocamera in modo da garantire la riduzione della dispersione energetica.

Interno del nuovo ambiente-studio.

La finestra della camera da letto viene dotata di un elemento oscurante costituito da una tapparella metallica avvolgibile. Il cassonetto della tapparella è posizionato al di sopra dell’apertura, lungo il lato esterno, in spessore con la parete. Le finestre sono caratterizzate dalla presenza di un imbotte metallico che crea una cornice che circoscrive ogni apertura fungendo contemporaneamente da elemento decorativo e da davanzale. Ogni imbotte ha uno spessore di 3 cm e fuoriesce dal filoparete di 5 cm. Nella parte superiore dell’apertura, l’imbotte va a inserirsi tra le doghe in larice e il telo impermeabile di protezione della trave/parete e cappotto in modo da garantire lo scolo dell’acqua meteorica della facciata.

Tutti gli elementi di lattoneria, gli imbotti, cassonetto dell’avvolgibile, l’avvolgibile stesso, la parte esterna dei serramenti ed eventuali elementi metallici sono verniciati con il medesimo ral, assicurando in questo modo un’uniformità di linguaggio.

Chi ha fatto Cosa

Arch. Paolo Didonè e arch. Devvy Comacchio | Progettisti

Committente: ing. Alessandro Scordino
Progettisti: arch. Paolo Didonè, arch. Devvy Comacchio
Ingegnere strutturale: ing. Stefano Scomazzon
Impresa costruttrice: Kra.Mur snc
Prefabbricato in legno: Wood Beton spa
Serramenti: Serramenti Coletto snc
Lattonerie: Sill Lattonerie srl
Impianto fotovoltaico: Elettropiemme srl
Fotografia: arch. Paolo Didonè, arch. Devvy Comacchio

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