Sismica | Tubo in fibra di carbonio

Applicato alle strutture industriali prefabbricate

Prodotto e sviluppato da Reglass di Minerbio, il tubo cilindrico Sismocell, in metallo e fibra di carbonio, è montato sul nodo di collegamento trave pilastro dei capannoni industriali.

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Il tubo cilindrico Sismocell può essere applicato a prefabbricati preesistenti senza alterarne lo schema statico.

Applicato in Emilia Romagna alle strutture industriali prefabbricate, il dispositivo consente, entro certi limiti, di dissipare l’energia sprigionata dal sisma. Il che significa che l’energia che si produce durante il movimento tellurico viene in parte bruciata.
Prodotto e sviluppato da Reglass di Minerbio, il tubo cilindrico Sismocell, in metallo e fibra di carbonio, è montato sul nodo di collegamento trave pilastro dei capannoni industriali, e conferisce capacità dissipative alla struttura annullando, entro certi limiti gli effetti distruttivi delle scosse.

Il dispositivo può essere applicato a prefabbricati preesistenti senza alterarne lo schema statico. «Era tempo – dice Luca Pirazzini – che pensavo ad applicazioni della fibra di carbonio nel campo dell’edilizia, quando il disastroso evento che ha colpito l’Emilia Romagna, mi ha portato a concentrarmi per trovare una soluzione al problema di inagibilità dei capannoni di quell’area, che ha reso inattive quasi 4000 aziende. Con questo sistema – continua – si potrebbe dare il via alla prima fase prevista dalla legge sull’adeguamento sismico delle strutture prefabbricate, a prezzi accessibili: circa 10 volte inferiori a quelli che si sosterrebbero con interventi equivalenti».

Reglass è un’azienda che da oltre 35 anni si occupa di fibre di carbonio e ha realizzato innovative applicazioni nel settore dello sport e dell’industria. Vanta 22 brevetti e investe l’8% del fatturato (20 milioni di euro) in ricerca e sviluppo. Il dispositivo Sismocell è stato messo a punto in collaborazione con il laboratorio Ciri – Edilizia e costruzioni dell’Università di Bologna.

Claudio Mazzotti, professore di Tecnica delle costruzioni e il ricercatore Andrea Vittorio Pollini hanno portato avanti gli studi sull’efficacia del sistema che è già brevettato in Italia e rientra nel quadro delineato dal dl 74/2012 per la messa in sicurezza delle strutture.
«La novità di rilievo – spiega il prof. Mazzotti – è che il dispositivo Sismocell consente, entro certi limiti, di dissipare l’energia sprigionata dal sisma. Il che significa – prosegue – che l’energia che si produce durante il movimento tellurico viene in parte bruciata. Si aggiunge così, al primo più urgente intervento previsto dalla legge, cioè il collegamento trave pilastro, un ulteriore miglioramento sismico che attraverso l’applicazione del tubo in fibra di carbonio consente di ammortizzare le scosse».

Coniugare l’attività imprenditoriale al desiderio di far ripartire le tante imprese colpite dal sisma: è questo in breve, il proposito di un’azienda famigliare, sul mercato da oltre cent’anni, che pratica da sempre, con grande impegno finanziario e di cervelli, quella ricerca per l’innovazione indispensabile per il progresso e la crescita del Paese.

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