Misure per l’occupazione | Garanzia Giovani

Aprire Garanzia Giovani anche ai professionisti

La sollecitazione arriva dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e da Confprofessioni. In particolare, si vuol far leva sugli aspetti riguardanti la formazione, gli stage e la completezza dei programmi riguardanti i posti di lavoro messi a disposizione dalle aziende.

Garanzia GiovaniNel piano d’inserimento al lavoro e alla formazione dovranno trovare spazio per le categorie professionali le misure su autoimprenditorialità e autoimpiego.
A confermare che si sta procedendo sulla strada giusta sono i responsabili delle principali associazioni professionali nazionali, Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, e Marina Calderone, al vertice del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
In particolare, Gaetano Stella ha ricordato come la strada per l’attuazione delle strategie dell’Unione Europea in materia di professionisti e imprenditorialità è ancora una strada «lunga» e che le regioni devono predisporre i bandi di riferimento coinvolgendo la platea dei beneficiari, i ragazzi con meno di 29 anni di età.
Sarà il ministero del Welfare a gestire il coordinamento dell’intervento a livello nazionale attraverso specifici accordi con le parti sociali, fra cui proprio Confprofessioni, che sta predisponendo un documento che riguarderà gli aspetti dell’autoimpiego professionale. Il programma si dice abbia un valore operativo di 1,5 miliardi di euro contenendo specifici capitoli riguardanti la formazione, gli stage e, più in generale, le opportunità di rilancio dell’occupazione giovanile in Italia.

Anche da parte dei consulenti del lavoro vi è molta attenzione a questi aspetti programmatici anche se Marina Calderone sta focalizzando l’attenzione sugli elementi di criticità dati dal fatto che risultano poche le regioni che hanno firmato le intese col dicastero diretto dal ministro Poletti.
Convinzione dei consulenti del lavoro è che occorrano numerosi mesi affinché il piano possa produrre i suoi effetti positivi e le perplessità rimangono sulla mancanza di contenuti in termini di posti messi a disposizione dalle imprese.
Questi sono i principali motivi che fanno del progetto Garanzia Giovani un elemento disomogeneo, anche perché alcune amministrazioni non hanno ancora focalizzato le misure da offrire ai Neet, acronimo che raggruppa i soggetti privi di impiego, gli inattivi e i soggetti non impegnati nello studio.

Note positive provengono da alcune regioni come il Lazio, che ha dato vita al portale sul quale è possibile reperire tutte le informazioni utili sia per gli enti accreditati che forniranno i servizi per il lavoro sia per i giovani che possono registrarsi compilando l’apposito spazio attraverso il quale accede al programma, e la Toscana, che ha già registrato al forum sul sito ben 680 unità di ragazzi.
Nei prossimi mesi alcune iniziative concrete in materia di misure per l’autoimprenditorialità si andranno sviluppando in Lombardia, in Veneto e in Emilia-Romagna.

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