Italcementi | Premia l’architettura al femminile

arcVision Prize: un premio alla ricerca di soluzioni creative non convezionali

L’architetto Carla Juaçaba, con il progetto padiglione Humanidade 2012 per Rio +20 ha vinto l’arcVision Prize – Women and Architecture. Menzioni d’onore per Izaskun Chinchilla, Anupama Kundoo e Siiri Vallner.

L’assegnazione del Premio arcVision Prize – Women and Architecture si è tenuta ieri a Bergamo presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi, recentemente completato su progetto di Richard Meier ed è stato assegnato all’unanimità a Carla Juaçaba, architetto brasiliano formatasi presso la Santa Ursula University di Rio de Janeiro (1999). 

Carla Juaçaba.

Nata del 1976, Carla Juaçaba ha sviluppato il proprio studio indipendente di Architettura e Ricerca a Rio de Janeiro.
Il suo intervento più spettacolare è certamente il padiglione Humanidade 2012 per Rio Mas 20 (la conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile). La costruzione, temporanea, assume un valore ancora più simbolico se si considera che Rio Mas 20 è stato un importante momento per un bilancio globale di quanto viene/non viene fatto per salvare il pianeta dal disastro ambientale. Non vi è sostenibilità migliore di quella ottenuta con costruzioni a basso costo, velocemente smontabili e continuamente riciclabili. Carla Juaçaba racchiude quelle qualità che un architetto coraggioso deve avere per affrontare la propria professione con creatività alla ricerca di soluzioni non convenzionali, con immensa sensibilità rispetto al contesto nel quale le sue opere saranno collocate. La Giuria ha lodato la funzionalità e l’adeguatezza delle soluzioni adottate per garantire lo scopo per cui sono state progettate; senza però dimenticare bellezza e qualità della vita per coloro che utilizzeranno e abiteranno i suoi edifici.

Il padiglione Humanidade 2012 per Rio Mas 20 (la conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile).

La Giuria ha ritenuto che Carla Juaçaba incarni l’architetto “completo”, che abbraccia tutti gli aspetti connessi all’incarico ricevuto: contesto, ambiente, natura, parametri, materiali.

Obiettivo dell’arcVision Prize è premiare ogni anno un architetto donna, che dimostri nella sua attività di ricerca e progettazione significativa eccellenza qualitativa e attenzione alle questioni centrali della costruzione: tecnologia, sostenibilità, implicazioni sociali e culturali, privilegiando per le nomination quelle autrici che operano in condizioni di particolare complessità, sia come campi di intervento progettuale, sia dal punto di vista delle condizioni territoriali. La selezione delle finaliste è stata effettuata tra un gruppo di professioniste segnalate da Advisor e poi valutate da una Commissione tecnico-culturale, per definire le nominations finali e sottoporle al giudizio di una Giuria internazionale.
“Con questo riconoscimento – ha sottolineato Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi vogliamo mettere in risalto l’importanza crescente che nell’ambito dell’architettura vanno assumendo da tempo le progettiste, ed essere così testimoni di una “discriminazione positiva” nei confronti delle donne. Con la speranza che in settori tradizionalmente governati dagli uomini, possa affermarsi sempre di più il ruolo centrale della figura femminile in modo da superare qualsiasi forma di differenziazione o di esclusione dai meccanismi decisionali e produttivi. Dell’energia e della sensibilità delle donne hanno bisogno gli uomini e le aziende per crescere e ottenere risultati sempre migliori”.
La short list delle finaliste di questa edizione 2013 era formata da 19 progettiste provenienti da 15 paesi del mondo: Brasile, Egitto, Estonia, Germania, Giappone, India, Italia, Messico, Polonia, Spagna, Singapore, Svezia, Svizzera, Thailandia, Usa.

Le progettiste segnalate per concorrere al premio finale, dovevano:

  • aver progettato almeno un’opera costruita (o in corso di realizzazione) significativa nel campo delle infrastrutture sociali (educazione, sanità, cultura, informazione, servizi in generale), in cui emergano soluzioni e valori sostanzialmente innovativi sotto il profilo funzionale e tecnico, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità;
  • avere, possibilmente, realizzato esperienze di ricerca – sul campo o in ambito didattico/accademico – sullo sviluppo di soluzioni innovative nei sistemi di costruzione.

Il Premio consiste in un workshop di ricerca della durata di due settimane presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group a Bergamo, e nel riconoscimento di un premio di natura economica (50.000 euro) con l’auspicio di destinarne una parte a iniziative progettuali con finalità sociale, a sua scelta.
Al termine del periodo di workshop la vincitrice racconterà la sua esperienza nel corso di una lecture, presso i.lab, durante la Milano Design Week, nell’ambito della nuova serie di incontri“Millennium” di Italcementi Group con l’Architettura.

La Giuria
La Giuria si è riunita a Bergamo nei giorni 6-7 marzo 2013 ed è stata guidata nel corso delle sessioni di lavoro da Stefano Casciani, direttore scientifico del Premio.
Shaikha Al Maskari, membro del consiglio direttivo dell’Arab International Women’s Forum-Aiwf
Vera Baboun, sindaco di Betlemme
Odile Decq, titolare dello studio d’architettura Odbc
Victoire de Margerie, presidente Rondol Technology
Yvonne Farrell, titolare con Shelley McNamara dello studio d’architettura Grafton Architects
Samia Nkrumah, presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah
Kazuyo Sejima, titolare con Ryue Nishizawa dello studio d’architettura Sanaa
Benedetta Tagliabue, fondatrice con Enric Miralles dello studio d’architettura Embt
Martha Thorne, direttore Pritzker Prize

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