Samoter | Federcostruzioni

Ascomac e Ucomesa: il sistema bancario aiuti la ripresa

L’export ha permesso la tenuta del comparto delle macchine e degli impianti per le costruzioni. Ora però occorre che si rivitalizzi il mercato edilizio del Belpaese attraverso mirate azioni di pianificazione.

Con Samoter e Asphaltica >> che ormai hanno chiuso i battenti è tempo di bilanci per le associazioni della filiera delle tecnologie e dei macchinari Ascomac, Ucomesa/Anima-Aisem e Comamoter/Federunacoma (aderenti a Federcostruzioni).Macchina movimento terra 2Tempo di bilanci ma anche di nuove analisi e di prospettive. Segnali positivi non sono mancati: per esempio le vendite delle macchine movimento terra sono cresciute dall’agosto dello scorso anno ed in particolare le importazioni sono aumentate del 30% nel primo trimestre del 2014. Un dato che incoraggia perché vuol dire che si aprono nuovi cantieri, anche se il mercato che verrà sarà molto diverso da quello che abbiamo conosciuto. E i segnali di come cambierà il mercato sono già chiari: le nuove costruzioni non saranno più la fetta principale. Già oggi il 66% del mercato è rappresentato dalla riqualificazione edilizia. L’innovazione tecnologica, la ristrutturazione e la messa in sicurezza, il risparmio energetico e il restauro sono i driver di sviluppo più importanti per tutte le aziende del settore.Macchina movimento terra

Elisa Cesaretti | Presidente Ascomac
Elisa Cesaretti | Presidente Ascomac

Elisa Cesaretti | Presidente Ascomac
«Conforta rilevare finalmente un’inversione di tendenza dell’andamento delle importazioni nel primo trimestre 2014, ma in Italia il mercato delle costruzioni dovrà probabilmente attendere il 2015 per poter iniziare a parlare di effettiva ripresa. Produciamo macchinari sempre più sicuri, ecologici ed ecocompatibili, il quale utilizzo andrebbe incentivato e protetto dalla legislazione nazionale. A riguardo, abbiamo presentato già un emendamento sulla fiscalità ambientale ma nei capitolati delle gare d’appalto non c’è ancora un sistema meritocratico per le aziende che utilizzano macchinari sicuri ed ecocompatibili di nuova generazione. Anche i macchinari debbono essere inseriti nel calcolo di sostenibilità di una costruzione e dev’essere introdotto un sistema premiante magari con una defiscalizzazione. Ci troveremo davanti non più ad un unico mercato, ma a molti micromercati, ognuno con le proprie specificità ma tutti importanti. E il pubblico dovrà fare la propria parte: oltre ad una revisione del patto di stabilità, penso ad una reale concretizzazione delle politiche di riqualificazione urbana, anche attraverso una reale partnership con il settore privato, e al grande tema, non più rinviabile, della salvaguardia del nostro territorio. La messa in sicurezza dal rischio sismico ed idrogeologico. Servono azioni pianificatorie di medio e lungo periodo, che siano coerenti e soprattutto certe».

Luca Turri | Presidente Ucomesa/Anima
Luca Turri | Presidente Ucomesa/Anima

Luca Turri | Presidente Ucomesa/Anima e vicepresidente Federcostruzioni per la filiera delle tecnologie e dei macchinari
«C’è una carenza grave del sistema bancario che non sostiene le imprese del settore, medie e piccole imprese che nel passato ricorrevano allo sconto delle fatture dei contratti acquisiti, oggi in particolare di contratti esteri vista la caduta del mercato italiano, per finanziare le attività correnti. Oggi, anche grazie ai parametri di Basilea 3 applicati dal sistema bancario, questo finanziamento a breve è venuto a mancare e le imprese, pur in possesso di un adeguato portafoglio ordini (esteri), sono costrette a fermare le loro attività produttive ed in casi estremi a chiudere. Per rientrare nei parametri di Basilea 3 le banche chiedono di ripatrimonializzare adeguatamente le aziende, ma se le aziende avessero la liquidità necessaria non andrebbero certo a chiedere il finanziamento alle banche. Una situazione che deve cambiare e che sta distruggendo il settore produttivo italiano, costituito principalmente da pmi, e sta facendo crescere le quote di materiale importato.
A fronte di un mercato che per il 66% è riqualificazione edilizia, è fondamentale che il Governo non «spaventi» il mercato edilizio accessibile al sistema delle famiglie, unica fonte oggi certa per la ripartenza del ciclo delle costruzioni, gravando il settore con ulteriori tassazioni patrimoniali più o meno mascherate. Le nostre imprese non possono vivere di solo mercato estero, il mercato domestico è fondamentale per la sostenibilità del settore e il Governo deve esprimere adeguate capacità di pianificazione e indirizzo che definiscano uno scenario credibile e sostenibile per tutta la filiera delle costruzioni italiana, che rappresenta un’importantissima parte del prodotto interno della nazione.
L’export ha tenuto a galla il settore delle macchine e degli impianti per le costruzioni, le esportazioni sono risalite a quota 2,8 miliardi complessivi ed hanno prodotto un saldo della bilancia commerciale di 1,7 miliardi di euro. Noi nel breve termine, in attesa della ripresa del mercato italiano, contiamo sui contatti con le delegazioni estere al Samoter per creare nuove opportunità per le nostre aziende e consolidare la nostra presenza internazionale
».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here