Gare | Servizi d'ingegneria e architettura

Bandi tornati ai dati 2000

Mai avuto un andamento così negativo: dal giugno 2000 un calo del 6,5% rispetto a gennaio 2012. I ribassi con cui le gare vengono aggiudicate sono molto alti e di media sono del 39,2%. Necessario che la pubblica amministrazione torni ad investire ed onorare i debiti nei confronti delle imprese.

Dall’Osservatorio Oice-Informatel non arrivano dati incoraggianti sui bandi per servizi di ingegneria e architettura. Nonostante l’andamento positivo dell’ultimo trimestre del 2012, è stato registrato il valore più basso dal 2000.

Dall’inizio dell’anno si sono già evidenziate le problematiche delle gare di progettazione che non hanno mai avuto un andamento così negativo dal giugno 2000 con un calo del 6,5% rispetto a gennaio 2012. Nello specifico, le gare per servizi d’ingegneria e architettura del mese di gennaio sono state 318, delle quali 15 sopra soglia, per un importo totale di 19,8 milioni di euro. Se confrontate al gennaio 2012 il numero cresce del 3,9% (-28,6% sopra soglia e +6,3% sotto soglia) ma il valore cala del 6,5% (-12,2% sopra soglia e -1,9 sotto soglia). I ribassi con cui le gare vengono aggiudicate sono molto alti e di media sono del 39,2%.

 

Luigi Iperti, vicepresidente Oice.

La pubblica amministrazione deve tornare ad investire. Luigi Iperti, vicepresidente vicario Oice, ha commentato: «I dati dell’osservatorio di gennaio spazzano via i pur modesti segnali positivi degli ultimi mesi del 2012 ma non possiamo rassegnarci a questo salto indietro di 15 anni, la pubblica amministrazione deve tornare ad investire e deve onorare i debiti nei confronti delle imprese; occorre al più presto una guida stabile per il Paese che possa mettere a punto e attuare una vera politica industriale per il settore, che sia nel segno della crescita e dello sviluppo, liberando risorse per un piano di messa in sicurezza del territorio, per interventi nell’edilizia scolastica e in piccole e medie opere infrastrutturali di cui i territori hanno urgente bisogno».  Ha poi concluso Iperti «è soprattutto necessario intervenire al più presto per evitare che il settore dell’ingegneria e dell’architettura debba, come ulteriore danno, se non beffa, pagare anche le conseguenze scellerate derivanti dalla supposta applicazione del contributo Inarcassa del 4% sul fatturato estero. Questo ulteriore onere può assestare, infatti, un colpo mortale al faticosissimo processo di internazionalizzazione delle società di ingegneria che, in presenza di un mercato domestico in calo come mai e ai livelli del 199.9, stanno cercando con molti sforzi di risorse professionali ed economiche di raggiungere un posizionamento sui mercati esteri per compensare il calo del fatturato nazionale».
G. Fe.

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