European Bim Summit (Ebs) 2017 | Bentley

Bim: sono necessarie procedure per ottimizzare i costi del ciclo di vita degli edifici

In Italia è in discussione la possibilità di adozione di processi di digitalizzazione più avanzati degli attuali ma, al di là di opinioni favorevoli e contrarie, sembra non esserci ancora una comune base di lavoro. Adottare il paradigma del cambiamento per adottare il cambiamento stesso sembra essere - obiettivo della Francia - il concetto base ancora assente nel Bel Paese.

Si è recentemente conclusa la terza edizione dell’European Bim Summit (Ebs), il vertice europeo sul Bim di Bentley rivolto a tecnici e dirigenti di pubbliche amministrazioni, promotori, imprese, professionisti, consulenti di servizi, fornitori di materiale, produttori, Project & Construction Manager, supervisori di progetto e gestori di strutture.

Durante l’evento sono stati presentati i più recenti progressi ottenuti con questa sempre più diffusa metodologia di lavoro. «La gestione delle informazioni nell’arco dell’intero ciclo di vita di una costruzione» è stato il nodo chiave su cui puntare e lavorare per mirare a migliorare la qualità, l’efficacia e l’efficienza di ogni workflow che si cela dietro la progettazione, la costruzione e la gestione di un manufatto.

Il sostegno all’industria del futuro in Francia

La Francia è stata l’ospite d’onore della terza edizione del Summit. Oltralpe, infatti, s’intende contribuire all’attività di trasformazione dell’economia digitale con un programma, stimato in 20 milioni di euro, dedicato alla creazione di una serie di strategie, azioni, progetti, studi e premi per promuovere e sviluppare flussi Bim. Le linee guida da mettere in campo si fondano su una previsione del futuro del pianeta al 2050. Secondo la visione che emerge da questo studio, il 67% della popolazione mondiale vivrà in città (rispetto al 52% di oggi); nel 2020 un mercato potenziale del settore delle costruzioni di 1,5 miliardi di euro e potenziale di esportazione di 0,1 miliardi di euro per lo stesso anno. Uno scenario che coinvolge 10 società nazionali (GDF-Suez, Schneider Electric, EDF, Vinci, Unball-Rodamco, Saint-Gobain, Lafarge, Legrand, Bouygues e Veolia Environment) e 5 istituti di eccellenza (INEF-4, Efficacity, PS2E, Supergrid e FCBA). In questo modo la Francia cerca di porre le basi per l’Industria del Futuro, per sfruttare le nuove linee di sviluppo, incluse quelle che interessano il settore delle costruzioni: sicurezza digitale, oggetti intelligenti, economia basata su grandi dati, città sostenibili, nuove risorse, e, allo stesso tempo, presenta cinque pilastri:

  1. lo sviluppo dell’offerta tecnologica
  2. il sostegno di questa trasformazione
  3. la formazione dei dipendenti
  4. il rafforzamento della cooperazione internazionale sulle normative e gli standard
  5. la promozione dell’industria francese.

Tutto ciò porta all’aspettativa d’importanti trasformazioni nel funzionamento dell’amministrazione pubblica e induce dinamiche interne di cambiamento. L’obiettivo è che la digitalizzazione dei processi – inclusa quella delle costruzioni – porti a stravolgere il tradizionale funzionamento della pubblica amministrazione che s’impegnerà ad adottare, il più presto possibile, il paradigma del cambiamento per promuovere il cambiamento stesso.

Bhupinder Singh | Chief Product Officer di Bentley Systems. Bhupinder è entrato a far parte di Bentley nel 1994 ed è stato nominato Chief Product Officer nel 2016. Il suo team è responsabile dello sviluppo, delle vendite e del supporto agli utenti sulle soluzioni software Bentley per le infrastrutture. I suoi ruoli precedenti includono la vice presidenza di Bentley Software, vice presidenza della piattaforma Products Group e il posto di amministratore delegato delle vendite per Bentley South Asia. Prima di Bentley, Bhupinder ha ricoperto varie posizioni presso Montgomery Watson Hazra (ora Stantec-MWH), Bell Labs e Intergraph Corporation. Bhupinder è titolare di un master in informatica presso l’Università Rutgers e un master in ingegneria strutturale presso l’Università Vanderbilt. Inoltre, si è laureato in ingegneria civile presso l’Istituto Indiano di Tecnologia di Nuova Delhi.

Le riflessioni di Bhupinder Singh, Chief Product Officer Bentley Systems

Tra i relatori dell’evento, Bhupinder Singh, Chief Product Officer di Bentley Systems. Secondo Singh: “[…] È utile pensare alle informazioni d’ingegneria digitale come il Dna dei beni infrastrutturali, fino a ogni dado, bullone e vite. Proprio come i medici possono analizzare il Dna umano per anticipare le problematiche sanitarie e personalizzare l’assistenza sanitaria per migliorare i risultati sulla salute, le aziende possono sfruttare il Dna digitale delle proprie risorse per personalizzare la manutenzione degli asset e migliorare il TotEx (Total Expenditure – Costi totali), ottimizzare i processi e tanto altro ancora. Poiché l’Operational Technology (OT) sfrutta l’Internet Industriale delle Cose (IIoT-Industrial Internet of Things) sempre più di frequente, anche con apposizione di sensori su manufatti, apparecchiature e attrezzature, ne deriva la produzione di un enorme volume di dati. Diventa quindi indispensabile migliorare la sicurezza, la condivisione delle informazioni e la gestione dei dati stessi. Questo tema sta portando a una convergenza senza precedenti con l’Information Technology (IT). Tuttavia, le Aziende e le Committenze non sono sempre strutturate per utilizzare i dati dei loro sistemi informatici, causando la possibilità concreta di perdere opportunità per migliorare le prestazioni di Asset e Patrimonio. Ciò è dovuto in parte al fatto che i modelli d’ingegneria digitale sviluppati durante la fase di progettazione dei progetti non giocano un ruolo coordinato nelle operazioni di gestione, quando, invece, potrebbero aiutare nelle fasi decisionali-gestionali e di manutenzione, a prevedere problemi, migliorare la pianificazione e le prestazioni.” Continua Singh: “Per molti anni si sono utilizzate applicazioni avanzate di modellazione e simulazione che si concentravano sul processo di progettazione e costruzione di un bene – manufatti, reti d’impianti, ponti, autostrade, ferrovie, utility – in modo da migliorare la consegna dei progetti e le prestazioni degli Asset. Una migliore consegna dei progetti consente alle aziende di ottimizzare il CapEx (Capital Expenditure – costi di investimento) attraverso la profondità della modellazione e delle informazioni per la collaborazione durante la progettazione e la costruzione. Tuttavia esiste una notevole quantità d’informazioni relativa alle attività, specifiche tecniche, geolocalizzazione, gestione delle configurazioni, dettagli sulla fabbricazione, informazioni sui costi, durate previste, consigli di manutenzione e riparazione, ancora poco coordinata con i modelli. La tecnologia di engineering di oggi permette di mettere insieme tutte queste informazioni all’interno del modello d’ingegneria digitale, consentendo di monitorare, accedere e condividere con altri collaboratori le informazioni direttamente sul progetto (Figura 1).

I modelli d’Ingegneria Digitale contengono tutte le informazioni critiche in un unico ambiente virtuale tridimensionale.

Idealmente, tutte queste informazioni scorrono tra le varie applicazioni e i team di progetto per una migliore elaborazione e gestione dei progetti, chiave per migliorare il CapEx, e scorrono attraverso i sistemi gestionali e di manutenzione in tutto il ciclo di vita degli Asset, chiave per ridurre l’OpEx (Operative Expenditure -costo di gestione)”.  (Figura 2)

Gestione e monitoraggio della performance degli Asset attraverso la convergenza di Information Technology, Operational Technology e Engineering Thecnology.

Costi di gestione del ciclo di vita degli edifici, occorrono procedure Bim

Se la previsione della Francia dovesse rivelarsi corretta è probabile che il trend sia comune a molti altri Stati. I temi evidenti che emergono dalle azioni messe in campo dalla Francia e dalle parole di Bhupinder Singh sono molteplici: la quantità delle informazioni orbitante (teoricamente da sempre) attorno ai nuovi progetti (di qualunque natura) è molto elevata; necessitano procedure e logiche di gestione atte a ridurre e ottimizzare i costi in ogni fase del ciclo di vita di un manufatto e di sistemi di simulazione che aiutino a prendere decisioni e prevenire criticità; trasformare delle economie settoriali non più sostenibili in nuovi indirizzi strategici.

In Italia è in discussione la possibilità di adozione di processi di digitalizzazione più avanzati degli attuali ma, al di là di opinioni favorevoli e contrarie, sembra non esserci ancora una comune base di lavoro. Adottare il paradigma del cambiamento per adottare il cambiamento stesso sembra essere – obiettivo della Francia – il concetto base ancora assente nel Bel Paese.

di Ing. Vittorio Mottola, Anafyo

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