Demolizioni | Safond-Martini – Tecno Habitat

Bonifica e demolizione per l’area ex Star Black&Decker di Civate

A Civate, in provincia di Lecco, fervono i lavori del cantiere di decommissioning dell’area ex Star-Black&Decker, insieme di fabbricati ormai in disuso posti in pieno centro città. I lavori stanno procedendo con la messa in sicurezza dell’area, la bonifica degli edifici e la conseguente demolizione. Ad occuparsene Safon-Martini, impegnata da anni nel comparto delle bonifiche ambientali e Tecno Habitat, società d’ingegneria che ha effettuato anche la valutazione ambientale di Expo 2015.

Procedono i lavori di decommissioning dell’area ex Star-Black&Decker di Civate (Lecco), insieme di fabbricati in disuso da diversi anni in pieno centro città.

Alla guida del cantiere nei mesi che vedono la messa in sicurezza dell’area, la bonifica degli edifici e la conseguente demolizione, è l’azienda vicentina Safond-Martini, da 30 anni impegnata nel settore delle bonifiche ambientali, nel trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali e nella riqualificazione di aree dismesse, il cui punto di forza consiste nell’operatività diretta delle diverse fasi (progettazione, cantieristica, smaltimento rifiuti) che compongono la totalità degli interventi di riqualificazione ambientale, chiudendo così la filiera delle attività e delle responsabilità collegate a questo tipo di attività.

L’area, dopo la chiusura della Black&Decker, ha subìto diverse vicissitudini, senza arrivare a una soluzione in quanto l’impresa Alberto Carsana Costruzioni, che ai tempi la acquisì, è fallita nell’anno 2001. Per renderla nuovamente utilizzabile, la curatela fallimentare ha ritenuto importante effettuare un intervento di decommissioning e bonifica, rispondendo così positivamente alle istanze dell’amministrazione comunale di Civate.
La definizione sulla destinazione d’uso del luogo, infatti, dopo un lungo periodo di discussioni e riflessioni, non è ancora stata operativamente definita ma il Piano di governo del territorio già adottato dall’amministrazione comunale considera l’area come strategica per la ricomposizione dell’assetto urbano del paese, in quanto rappresenta una cerniera a ridosso del centro storico e su assi di collegamento, sia veicolare sia pedonale, importanti.

L’intervento di decommissioning si sta svolgendo in stretto coordinamento con il comune di Civate e il giudice delegato ha incaricato la società d’ingegneria Tecno Habitat, competente in interventi su tutto il territorio nazionale e in particolare nella provincia di Lecco, di presentare agli enti competenti il progetto di demolizione e bonifica e di curare la direzione lavori.

L’intervento di bonifica e demolizione
Il decommissioning e la successiva riqualificazione dell’area dell’ex Star-Black&Decker è un esempio di come realtà fortemente inserite in contesti urbani ma ormai abbandonate e degradate possano, con l’intervento sinergico di pubblico e privato, trasformarsi e tornare, realtà fruibili dalla cittadinanza.
Safond-Martini, utilizzando il know how acquisito nel corso degli anni in interventi similari, ha effettuato uno studio dell’area per individuare la migliore metodologia di bonifica e demolizione degli edifici, in modo da rendere l’intervento meno invasivo possibile per il tessuto urbano circostante e per la mobilità del comune di Civate. Il complesso degli edifici occupa una superficie rilevante di 6500 mq. Il cantiere, avrà una durata complessiva di 7 mesi, ha previsto diverse fasi d’intervento: da una prima rimozione dei rifiuti vari presenti all’interno dei locali, alla bonifica da lane minerali e amianto, si passerà alla demolizione degli edifici e alla messa in sicurezza finale, interventi ritenuti “delicati” proprio per la contiguità delle aree urbane edificate.
Con la prima fase si sta procedendo alla rimozione di rifiuti costituiti da tutti materiali giacenti negli edifici. Quelle a seguire sono le attività di cantiere che procedono con uno specifico iter e che sono svolte con l’utilizzo di mezzi meccanici di peso operativo compatibile con la portanza delle strutture e i rifiuti prodotti vengono accumulati nelle aree di deposito temporaneo già allestite. Viene eseguita un cernita manuale quanto più accurata possibile al fine di poter separare le varie tipologie di materiali (materiali plastici, legnosi, ferrosi, e misti) e procedere, in linea con i principi della normativa vigente, al massimo recupero possibile. Fa seguito la seconda fase costituita dalla bonifica degli edifici, necessaria per un corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi presenti e per la salvaguardia dei soggetti impegnati in cantiere. La lana minerale presente in controsoffitti e tubazioni verrà rimossa, una volta rimossa viene insaccata in particolari contenitori (big bags), temporaneamente accumulata in un’area controllata e poi smaltita in impianti specificamente autorizzati.
Seguono i lavori di bonifica, la rimozione e lo smaltimento di tutti i materiali contenenti amianto (lastre in eternit, pavimentazioni, guarnizioni), attività propedeutica alla demolizione.
La Safond-Martini per prima cosa ha avviato tutte le strette procedure previste dalla normativa vigente, in particolare:

  1. la redazione del piano di lavoro per l’Asl competente, con la quale si sono concordate nello specifico le procedure operative da adottare
  2. l’allestimento di zone confinate (staticamente mediante la sigillatura dei volumi con strati di polietilene e dinamicamente tramite l’installazione di estrattori d’aria adatti a mantenere i volumi confinati in costante depressione rispetto agli ambienti esterni) nei locali interni in cui si effettua la bonifica
  3. la predisposizione di adeguati monitoraggi dell’aria durante l’attività con la definizione delle soglie di attenzione e di allarme e, al termine della bonifica, l’esecuzione dei campionamenti per la restituzione delle aree così da permettere l’inizio dell’attività di demolizione del fabbricato.

La fase di demolizione interessa l’insieme di tutti i fabbricati emergenti fino a piano campagna (piano terreno o basamento), così come autorizzato dalla Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e al Paesaggio. In fase preliminare, vengono raccolti, separati e rimossi tutti i materiali non conferibili in discarica insieme ai rifiuti derivanti dall’attività di demolizione come serramenti, rivestimenti di pareti e pavimenti. La demolizione viene effettuata quindi con escavatori meccanici cingolati di grande dimensione (360-450 quintali) dotati di martello e pinza idraulica. È stimato un volume di demolizione calcolato vuoto per pieno di 65mila mc, corrispondenti ad un volume pieno di 6500 mc da smaltire.Le demolizioni del camino e della torre adibita a cabina elettrica-trasformatori, saranno eseguite invece da un escavatore a braccio lungo in grado di raggiungere un’altezza di 22-24 metri.
La sequenza operativa prevista consentirà di procedere con la demolizione su tutta l’area, posizionando gli escavatori sempre all’interno del perimetro dello stabilimento, evitando così interferenze con la viabilità esistente e con gli edifici pubblici/privati adiacenti.
La demolizione dell’intera porzione direttamente sul fronte strada viene fatta poi con il presidio di operatori in strada per verificare l’assenza di pericolo e di persone non autorizzate.

Guido Zappa | Direttore generale di Safond-Martini
«Siamo lieti di poter contribuire alla prima fase del processo di riqualificazione di questo sito, consistente nella bonifica ambientale e nella demolizione di tutte le strutture fuori terra. Nel merito dei lavori, possiamo senz’altro garantire il massimo livello di qualità sotto il profilo della sicurezza e della buona esecuzione, così come avviene da oltre 20 anni nei nostri cantieri. Siamo consapevoli che questo sito è inserito in un contesto molto delicato; è nostra premura limitare l’impatto dei lavori sulle zone circostanti, nello specifico, per la bonifica da amianto e lane minerali abbiamo proceduto con la consegna agli organi di controllo ambientale di tutta la progettazione di dettaglio dell’intervento. Per quanto concerne le opere di demolizione, vengono adottati particolari provvedimenti per la sicurezza nelle lavorazioni in quota e fronte strada, in modo da garantire la massima tranquillità e il minor disagio sulla viabilità».

Vittorio Addis | Presidente di Tecno Habitat
«Ogni Azienda che fisicamente scompare è una parte di storia importante che viene a mancare e di cui non ci si può dimenticare. In particolare chi come me ha vissuto in prima persona il processo di deindustrializzazione del nostro territorio non può non guardare con malinconia una storia che oramai è parte del passato. Processi di trasformazione come questi vanno comunque vissuti guardando avanti e con la speranza e l’entusiasmo che le nuove generazioni hanno il diritto di avere».

Safond-Martini | Da 30 anni rappresenta un punto di riferimento nel settore delle bonifiche ambientali, del trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti industriali, della riqualificazione di aree dismesse intervenendo direttamente nella rimozione delle passività ambientali da suolo e strutture e nello smaltimento dei rifiuti prodotti.
Le attività di trattamento finalizzate al recupero e le attività di smaltimento vengono eseguite utilizzando impianti propri, attivi presso la sede operativa e legale in provincia di Vicenza.
Tramite un continuo impregno in campo ambientale e con investimenti specifici attuati ormai da dieci anni, Safond-Martini ha raggiunto l’eccellenza in termini di competenze, mezzi ed organizzazione, arrivando a coprire un ampio spettro di interventi ambientali. Nello specifico:

  • indagini preliminari e caratterizzazioni
  • bonifiche suolo (terreni e falde acquifere)
  • bonifiche industriali (impianti e serbatoi)
  • bonifiche amianto e fibre minerali artificiali
  • demolizioni e dismissioni

L’azienda si pone inoltre come general contractor per tutte le attività correlate alla riqualificazione di aree dismesse, come i ripristini ambientali e le urbanizzazioni.
L’osservanza dei principi di qualità, rispetto per l’ambiente e sicurezza ha permesso a Safond-Martini di ottenere le certificazioni Iso 9001 e Iso 14001 e di avviare l’ottenimento della certificazione Ohsas 18001, come naturale percorso del continuo miglioramento degli standard operativi e del livello di qualificazione del personale.

Tecno Habitat | L’impresa, istituita nel 1978, è una società di Ingegneria che opera sul territorio nazionale e internazionale relativamente all’industria e alle infrastrutture, con particolare attenzione alla salvaguardia ambientale e alla tutela del territorio. L’integrazione tra le sfere dell’ingegneria, della finanza e dei servizi permette l’ideazione e la realizzazione di interventi complessi e multidisciplinari.
La bonifica dei siti inquinati e la conseguente riqualificazione e valorizzazione del territorio sono attività che Tecno Habitat ha iniziato sin dagli anni Ottanta e avendo maturato esperienza di project management, svolge tutte le attività preliminari di studio, di progettazione e di Direzione Lavori per interventi di decommissioning e bonifica particolarmente complessi.
Tecno Habitat è intervenuta in progetti di bonifica su siti di interesse nazionale (Sin), effettuando la Valutazione Ambientale di Expo 2015. Tra gli altri interventi spiccano quelli sulle aree industriali dismesse in Lombardia (Ansaldo Franco Tosi a Legnano, Neca a Pavia, Isotta Fraschini a Saronno) e sul territorio della provincia di Lecco è intervenuta nella dismissione delle aree Caleotto Badoni a Lecco, Ilsea di Garlate, Sali di Bario a Calolziocorte, Bevera a Lecco.

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