Edilizia sostenibile | Startup, Porto Ceresio, Varese

Botel diffuso dei Laghi: l’albergo galleggiante 2.0

Dalla scelta di non avere la necessità di nessun collegamento alla rete elettrica fino ad arrivare alla totale assenza di immissioni nell’ambiente circostante: queste le premesse che hanno fatto di Botel 2.0 una struttura capace d’inserirsi in modo armonioso nel contesto che la ospita. Il sistema di galleggiamento è composto da lastre di pvc composito a portanza differenziata e un sistema collaborante di telaio in alluminio.

Geom Gaetano Gucciardo | Il Laboratorio Sa

«Frutto di una ricerca e di una progettazione innovativa Botel 2.0 è compatibile con l’ambiente, alimentato con fotovoltaico e micro-eolico e dotato di un sistema di depurazione delle acque a ciclo chiuso. Non produce alcuna immissione nell’ambiente andando a sposare una logica totalmente green. L’idea nasce dal nostro retroterra culturale e professionale. Abbiamo condiviso pienamente la legge riguardante la riduzione del consumo di suolo e siamo arrivati alle estreme conseguenze di questo assunto inserendo il nostro operato lungo questa direttrice».

Gaetano Gucciardo, a destra, con il suo team professionale.

Botel è l’innovativa struttura galleggiante a impatto zero che ora staziona nelle acque antistanti il parco giochi di via Roma a Porto Ceresio (Varese). La struttura nasce da un’idea di approccio turistico in ‘punta di piedi’ che significa avvicinarsi ai territori ad alta sensibilità paesaggistica, ambientale e sociale in modo consapevole ponendo come obiettivo principale la sostenibilità dell’intervento costruito.

Botel a fine lavori.

In base a queste tre caratteristiche principali si possono evidenziare i seguenti caratteri della struttura:

  • Sostenibilità paesaggistica: l’elementare composizione volumetrica ne semplifica la lettura e la collocazione tra le darsene esistenti e ne ripropone l’essenziale e funzionale articolazione; pochi materiali con colorazioni naturali, in particolare la fascia blu verticale risulta essere il trait-d’union tra cielo e lago.
  • Sostenibilità ambientale: è un’unità off-grid a ciclo chiuso ovvero non ha emissioni né in atmosfera né in acqua; sono unità realizzabili ovunque ma l’approccio progettuale ha voluto estremizzare il concetto di sostenibilità fino alla teorizzazione della totale «reversibilità»: questo è uno dei motivi che ha portato al posizionamento della struttura in acqua: il principio di Archimede parla di «liquido spostato» a fronte di una sollecitazione (azione – immersione, spostamento/reazione – spinta dal basso verso l’alto); rimossa la sollecitazione il liquido ritorna naturalmente in quiete. Per quanto possibile, si è posta particolare attenzione al life cycle assessment (lca) ottenendo risultati soddisfacenti anche se perfettibili.
  • Sostenibilità sociale: per l’utilizzatore della struttura, l’approccio in punta di piedi vuol dire «addentrarsi» in un tessuto sociale consolidato, con la consapevolezza di doverlo abbandonare entro poco tempo, senza aver lasciato impronte (né ecologiche, né sociali); per la struttura alberghiera vuol dire entrare nel tessuto economico e sociale minimizzando gli impatti sugli equilibri esistenti consolidati e massimizzandone i contributi attivi. In associazione al Botel Diffuso, s’implementerà il Ristorante Diffuso mediante il coordinamento delle attività di ristorazione locale attraverso il Bando Asset della Valceresio.
Pavimentazione in doghe di larice.
Vetrate esposte a sud e ovest.

Fasi costruttive

Gli elementi strutturali e di tamponamento sono stati realizzati in due officine. La Janson Bridging Italia di Brescia, incaricata di realizzare il sistema di galleggiamento, ha messo a punto un prototipo (utilizzato per la prima volta in Europa sul Botel), composto da lastre di pvc (riciclato e riciclabile) composito a portanza differenziata e un sistema collaborante di telaio in alluminio; sono stati utilizzati due moduli da 40 piedi (per il trasferimento su strada) oltre a una piattaforma tecnica. I due moduli sono stati assemblati e resi solidali al momento dello scarico in cantiere e la piattaforma tecnica, a galleggiamento differenziato, è stata assemblata appena prima del varo.

Assemblaggio del sistema di galleggiamento.
Passerella di collegamento in alluminio.

I tamponamenti sono stati realizzati in legno con la tecnica ‘a telaio’ dalla Carpenteria Lombarda di Mesenzana (Va). L’assemblaggio dei singoli elementi (telaio+isolamento+Osb faccia esterna) è avvenuto nella sede della carpenteria e il montaggio è stato realizzato in aggancio alla struttura portante in alluminio. Nel cantiere (parte di parcheggio pubblico per il quale si è mantenuta la funzionalità di terminal-bus) è stato realizzato il rivestimento con assi di larice trattato con la tecnica del Shou Sugi Ban (unica protezione progettata).

Dettaglio del rivestimento in legno.

La copertura è stata realizzata con doppio pannello sandwich in alluminio (pendenze differenziate) e alcuni ponti termici sono stati attenuati dall’esterno con coibentazione e rivestimento in lamiere d’alluminio. I serramenti in alluminio sono stati montati poco prima del varo effettuato da Polita Trasporti di Varese con un’autogru da 200 ton e curato dalla St Servizi Tecnici di Venezia (ingegneri Orsola e Nicola Ferrari, progettisti della struttura di galleggiamento dell’ancoraggio e della passerella). Una volta in acqua, l’unità è stata rimorchiata per 800 m, fino al luogo deputato all’ancoraggio; le operazioni sono state condotte dalla Comar di Laveno Mombello (Va) con il supporto dell’ing. Ferrari. I pali di ancoraggio sono stati infissi da terra con autogru e vibroinfissore idraulico.

Sistema di trattamento delle acque reflue.

Lavori di finitura in acqua

  1. Realizzazione degli impianti elettrici e speciali con cablaggi orizzontali e verticali convogliati in vano tecnico contenente i quadri di controllo degli impianti di produzione e le batterie di accumulo; sulla copertura sono stati posizionati i pannelli fotovoltaici, che per motivi paesaggistici, sono aderenti alla copertura piana; un generatore eolico ad asse orizzontale e uno ad asse verticale.
  2. Realizzazione dell’impianto idraulico e di depurazione: quest’ultimo previa separazione delle acque nere dalle acque saponate, è posizionato sulla passerella tecnica; le acque saponate seguono un processo di fitodepurazione, filtrazione e abbattimento del carico batterico prima della re-immissione in circolo; le acque nere subiscono un primo processo di digestione anaerobica per poi venire immesse nell’impianto di evapotraspirazione. Parte integrante degli impianti è un sistema di sonde dedicate e gestite da un’applicazione di home automation.
  3. Si è poi passati alla realizzazione dei rivestimenti interni, parte in osb (anche per la pavimentazione) e parte in cartongesso e parquette.
  4. È in corso la fase di prototipazione e sperimentazione dei sistemi progettati mediante il controllo online delle produzioni, dei consumi energetici e della qualità dell’acqua.
  5. Lo sviluppo prevede la realizzazione di 4 nuove unità per un totale di 8 camere d’albergo gestite mediante lo sviluppo di un’applicazione per la gestione alberghiera e ristorativa e per la messa in rete di informazioni afferenti l’attività di Infopoint. Attualmente si è realizzato uno show-room finemente arredato a cura di Zilio Arredamenti (Bisuschio, Varese).
Sollevamento del modulo e varo in acqua.

La storia di Botel

Novembre 2016: il progetto viene selezionato da Unioncamere Lombardia per rappresentare le start-up innovative a un workshop organizzato a Bruxelles da Berlin Partner.
Dicembre 2016: Bruxelles – partecipazione al workshop.
Ottobre 2017: il progetto viene selezionato da Cna Varese per la partecipazione al concorso nazionale «Cambiamenti». Il progetto partecipa al concorso mondiale Lafarge-Holcim Award 2016/2017 superando la prima fase. La start-up, promotrice del progetto, ha sostenuto un partenariato pubblico-privato (Botel unico investitore privato non percettore di finanziamento) che, sulla scorta dell’endorsement concesso ha ottenuto un finanziamento regionale per lo sviluppo turistico di 1,8 milioni di euro (Bando Asset). I comuni facenti parte del partenariato sono: Varese (capofila), Induno Olona, Porto Ceresio, Ponte Tresa, Brusimpiano.

Traporto con rimorchiatore e arrivo a destinazione.

Chi ha fatto Cosa

Progettazione e direzione lavori: Il Laboratorio studio associato, Varese
Sistema di galleggiamento: Janson Bridging Italia, Brescia
Progettazione: St Servizi Tecnici, Venezia
Trattamento legno, rivestimento esterno: Tree Suites, Cocquio Trevisago, Varese
Impianto fotovoltaico e mico-eolico: Etne, Novara
Impianti elettrici e domotica: Dml Impianti, Besozzo, Varese
Tamponamenti esterni, coperture e lattonerie: Carpenteria Lombarda, Mesenzana, Varese
Progettazione impianto acque reflue: Studio Siai, Laveno Mombello, Varese
Impianti idrico-sanitari: Gregorini Edilclima
Serramenti: Zoccarato Serramenti, Brebbia, Varese
Sollevamento e infissione pali: Polita Trasporti, Cunardo, Varese
Servizi nautici: Comar, Laveno Mombello, Varese
Cartongessi: Nezha Kujtim, Besozzo, Varese
Sistema del verde: Floricoltura Lago Maggiore, Gemonio, Varese
Finiture interne: L’Imbianchino, Laveno Mombello, Varese
Pavimentazioni interne: Acero Rosso, Castello Cabiaglio, Varese
Arredamento spazio espositivo: Zilio interni, Bisuschio, Varese
Ristorazione: Tana d’Orso, Varese

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