Archea Associati | San Casciano Val di Pesa, Firenze

Materiali e tradizioni costruttive locali per Cantina Antinori

All’interno di uno dei paesaggi naturali più belli d’Italia, dietro due «tagli» eseguiti in differenti quote altimetriche della collina, si cela la nuova sede della cantina vinicola Antinori, un esteso e complesso organismo architettonico. Il volume realizzato è un valido esempio di architettura contemporanea, allo stesso tempo antica e moderna, protesa verso il futuro, ma anche attenta alle proprie origini.

Come un quadro verde impreziosito da due tagli orizzontali praticati da Lucio Fontana nella sua ricerca dellInfinito, così si presenta all’occhio del visitatore il nuovo complesso della Cantina Antinori, inserito all’interno di uno dei paesaggi naturali più belli d’Italia, il contesto vinicolo del Chianti.

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Vista d’accesso alla cantina dalla quota del piano stradale.
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Planimetria generale.
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Pianta a quota +184.00.

In realtà, dietro le due fessure longitudinali praticate nel territorio di San Casciano Val di Pesa, tra Firenze e Siena, si cela un vasto organismo architettonico, frutto di un articolato processo di progettazione durato quasi dieci anni. I due «tagli» eseguiti in due differenti quote altimetriche della collina non sono soltanto la prova tangibile dell’operato dell’uomo nella natura, ma costituiscono anche i primari segni architettonici della facciata principale del nuovo complesso vinicolo, consentendo, allo stesso tempo, alla luce naturale di illuminare porzioni di alcuni ambienti interni. L’esteso prospetto del volume ipogeo è soprattutto il paesaggio naturale della stessa collina, ricoperta dai nuovi filari di viti, piantati nella terra posta sulla sottostante copertura, che dissimula il pendio naturale con le sue curve di livello.

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L’interno della barricaia.
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Sezione trasversale.
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Uno dei lunghi corridoi di collegamento della barricaia.

maglica_cantina_antonori_07Attenzione, però, il progetto non è una semplicistica esaltazione della pratica del mimetismo, ma un’opera intelligente che dialoga con l’ambiente naturale nel quale è stata inserita e che sfrutta tutte le potenzialità della sua particolare posizione geomorfologica, utilizzando i materiali e le tradizioni locali di costruzione, come l’uso della terracotta e dell’energia naturale prodotta dalla terra per il raffrescamento e la coibentazione della cantina. Inoltre, sull’estesa superfice dell’area non si trovano in vista architetture alla moda da esibire, ma soltanto risultati di una politica progettuale accorta e contemporanea, attenta alle esigenze visive di una così importante sede industriale e, soprattutto, alla funzionalità, alla storia e alla cultura del luogo, alla sostenibilità.

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Uno degli ambienti della barricaia.
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Dettagli delle sezioni.

La soluzione ipogea prescelta, oltre a consentire di recare un minore danno visivo al paesaggio circostante, con l’interramento delle grandi superfici secondarie del complesso (parcheggi, piazzali di scarico e carico, ecc.), è stata scelta anche perché giudicata tecnicamente la più idonea per la migliore maturazione del vino, sulla base della secolare esperienza di produzione vinicola acquisita dall’azienda Antinori.

L’arrivo dell’uva è collocato nella zona alta del complesso vinicolo, sopra i silos di fermentazione, per consentire la lavorazione secondo il percorso naturale discendente delle uve, per gravità, in questo caso terminante nella barricaia sotterranea, il «cuore» dell’intero organismo. Per la copertura di numerose volte, differenti tra loro, che caratterizzano l’immensa barricaia, è stato progettato uno speciale elemento laterizio in «cotto»; anche tutta la pavimentazione è stata realizzata in elementi di terracotta. Invece, il percorso dei turisti vinicoli occasionali è condotto nel senso diametralmente opposto a quello dell’uva: parte dalla quota altimetrica più bassa, quella dei parcheggi, risale attraverso alcune zone produttive, espositive e commerciali (frantoio, vinsanteria, museo, biblioteca, ristorante, sala degustazione) e trova conclusione in un auditorium di 200 posti. Sul terreno del vigneto, posto sopra la copertura, sono ubicati alcuni grandi fori circolari, con funzioni di belvedere e di pozzi di luce rivolti verso le corti interne della cantina.

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Il fronte dell’entrata principale alla cantina illuminato.
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Vista della scultorea scala elicoidale di risalita.

In conclusione, il volume realizzato costituisce un valido esempio di architettura contemporanea, allo stesso tempo antica e moderna, protesa verso il futuro, ma anche attenta alle proprie origini. Per una precisa scelta progettuale, agevolata dalla specificità del tema e dalla situazione geomorfologica, vi si percepisce la volontà simbolica di tenere l’intera opera «ancorata» alla terra, la sua ancestrale materia prima, sia come materiale per la costruzione, sia per le ottimali condizioni climatiche che garantisce a una cantina vinicola.

Chi ha fatto Cosa
Oggetto: Cantina vinicola
Località: San Casciano Val di Pesa (Firenze)
Committente: Marchesi Antinori srl
Progetto architettonico: Archea Associati (Laura Andreini, Marco Casamonti, Silvia Fabi, Giovanni Polazzi)
Direzione artistica: Marco Casamonti; Francesco Giordani, assistente alla d.a.
Engineering: Hydea
Direzione lavori: Paolo Giustiniani
Progetto strutturale: Aei Progetti
Progetto impiantistico: M&E Management & Engineering
Impianti enologici: Emex Engineering; Marchesi Antinori
Impresa di costruzione: Inso
Fotografie: Pietro Savorelli

A cura di Igor Maglica Architetto, Phd, giornalista

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