Città | Brand di moda

Case di moda attive nel recupero delle città

Sempre più brand di moda stanno investendo nella riqualificazione di parti della città creando luoghi espositivi e spazi multiuso. A Milano il gruppo Pinault sta realizzando il suo headquarter in via Mecenate nell’area ex Caproni, Ermenegildo Zegna lo ha realizzato nell’ex Riva Calzoni sul progetto del duo Citterio – Viel.

Sta diventando un’autentica «moda» quella che vede, sembra un gioco di parole, sempre più brand di moda investire nel recupero di parti consistenti di città per creare e allestire nuovi spazi multiuso, luoghi espositivi per consentire agli operatori della moda di incontrarsi e fondersi con l’arte.

Nuova sede collettiva per i marchi del gruppo di Pinault nei capannoni industriali ex Caproni in via Mecenate a Milano.

A Milano, Giorgio Armani ha riqualificato l’ex complesso Nestlè in via Bergognone, mentre vicino a Porta Romana, in un ex distilleria dello Stato, sono iniziati i lavori del nuovo hub della Fondazione Prada su progetto di Rem Koolhaas.
Sempre nel capoluogo lombardo, e ultima in ordine cronologico, l’iniziativa del gruppo francese Pinault, proprietario di marchi come Gucci, Balenciaga, Stella McCartney, che sta realizzando il suo quartier generale in via Mecenate 79, nell’area ex Caproni, dove un tempo si montavano aerei e si producevano mattoni rossi.
Il progetto è firmato dello studio guidato da Fresa, Fuenmayor, Garbellini e Tricario (Piuarch) che realizzerà un’architettura con spazi per uffici e showroom. Pinault ha già portato avanti diverse operazioni di questo tipo nel nostro Paese, ad esempio a Venezia (a Punta della Dogana e Palazzo Grassiper).
Nel piano di riconversione dell’edificio industriale dismesso, promosso dal gruppo Kering (Pinault), di particolare interesse sarà la valorizzazione dell’hangar che ha una campata di 40 metri.
Si tratta di un intervento in un’area di 30mila mq vicina all’aeroporto di Linate. Non si hanno ancora notizie certe e definitive sul progetto Piuarch ma con molta probabilità il tutto si dovrebbe realizzare in concomitanza con l’apertura delle iniziative milanesi di Expo 2015 (come accadrà per il polo della Fondazione Prada).
Ricordiamo che a Roma, infine, lo studio francese di Jean Nouvel sta lavorando al progetto di un museo per la Fondazione Alda Fendi riconvertendo un vecchio palazzo di fronte all’Arco di Giano e al Velabro

Patricia Viel e Antonio Citterio.

Headquartiers di Ermenegildo Zegna
A Milano Zegna ha affidato la riconversione di un altro spazio industriale a Antonio Citterio e Patricia Viel and Partners e Studio Beretta. Ricordiamo che lo studio Citterio con Patricial Viel hanno curato la riconversione della ex Riva Calzoni che ha generato un comprensorio d’insediamenti per uffici, quasi tutti legati al settore moda attraverso la reinterpretazione di spazi industriali di particolare valore.
Il progetto, sviluppato per Ermenegildo Zegna ha sostituito un esistente capannone, del quale era impossibile conservare la densa maglia strutturale, con un volume completamente nuovo che, partendo da due livelli interrati di parcheggi, va ad occupare la precedente volumetria, riproducendo il profilo di copertura a shed, interpretando, tuttavia, in modo completamente nuovo, l’organizzazione degli spazi in pianta. Totalmente incluso in un sistema di corti, l’edificio trova un affaccio su strada solo grazie a una lunga manica di vetro che si apre con un atrio a imbuto su via Savona. La lunga manica, in quadrupla altezza, contiene rampe e passerelle che collegano, tramite un passaggio pedonale, il blocco show-room con l’edificio uffici. La sede milanese della Zegna contiene infatti show-room per ogni collezione del gruppo, gli uffici commerciali, le relazioni esterne e uno spazio di presentazione, concepito come un vero e proprio teatro nel basamento dell’edificio.La complessità dell’articolazione funzionale si organizza attorno a un cortile-terrazzo interno che corrisponde alla copertura del teatro e che consente l’affaccio interno delle varie attività.
In questo modo l’edificio verso l’esterno mantiene un trattamento di facciata molto chiuso, solo parzialmente vetrato e trattato con superfici riflettenti che, grazie alla sagoma dei piani inclinati, di fatto, riflettono i prospetti del paesaggio industriale circostante, creando un effetto di forte astrazione e di perdita di contorno del nuovo volume.
(le foto dell’headquartiers Zegna sono di Leo Torri).

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