Punti di Vista | Fabrizio De Serio, Direttore Cassa Edile Bari

Casse Edili Awards, il nostro grazie alle imprese in regola

«Il progetto del premio Casse Edili Awards è complesso ma noi siamo davvero carichi e motivati: vogliamo dare un piccolo contributo, raccontando la storia dei soggetti che sono gli ambasciatori del sistema edile che ci piace e che sogniamo possano costruire il futuro dell’edilizia».
Fabrizio De Serio | Direttore Cassa Edile Bari.

L’idea del premio è nata qualche mese fa mentre un imprenditore ci raccontava dei sacrifici che sostiene da anni per essere sempre in regola con i contributi.

Nel nostro ambiente lavorativo sentiamo da tempo “l’obbligo morale” di gratificare le imprese che, nonostante le difficoltà che attraversa il settore, continuano a denunciare e versare puntualmente le contribuzioni alla cassa edile, sostenendo sacrifici finanziari in un momento in cui la liquidità scarseggia e i tempi d’incasso, specie con il pubblico, sono estremamente dilatati.

Ma non sappiamo come fare. Inviamo continuamente lettere di sollecito per contributi non versati ma mai una Pec con la quale diciamo “grazie per avere versato anche questo mese in tempo”.

Proprio per questo abbiamo pensato di premiare le imprese, i lavoratori, i consulenti del lavoro che incarnano i valori positivi di questo settore, gli esempi cui aspirare e nei quali riconoscersi per ripensare a un modello d’impresa edile sostenibile e rispettosa.

Leggi anche: A Saie Bari il primo appuntamento del premio Casse Edili Awards

Cassa Edile Awards rappresenta pertanto il nostro “grazie” a tutti coloro i quali portano avanti l’edilizia nonostante tutto e lo fanno in silenzio, lavorando ogni giorno con competenza e dedizione, mattone dopo mattone. A loro vogliamo dare un premio e renderli riconoscibili, con un “bollino di qualità”.

Il settore è ormai dal 2009 in ginocchio: negli ultimi undici anni l’Italia ha perso 69 miliardi d’investimenti in costruzioni e circa 120mila imprese e 620 mila lavoratori.

In questo contesto, anche l’economia sommersa, il lavoro nero e l’evasione contributiva ha ricevuto un’impennata e questo scenario non fa che aumentare le difficoltà competitive delle imprese che seguono le regole e, quindi, si propongono al mercato con una struttura di costi più pesante.

Vorrei soffermarmi su un concetto che spesso sfugge ai più: l’evasione contributiva nei confronti dell’Inps ha un impatto devastante sui conti pubblici ma, grazie al principio dell’automaticità delle prestazioni, non impatta sul diritto del singolo lavoratore a percepire la pensione a fine carriera.

L’evasione dei contributi nei confronti della Cassa Edile, invece, ha un impatto diretto e immediato sul lavoratore e sul suo nucleo famigliare. L’operaio non percepirà la tredicesima e quattordicesima mensilità e tutte le domande di prestazioni assistenziali quali borse di studio per i figli, rimborsi per le spese mediche ecc. saranno respinte e mai incassate.

Conseguentemente, un’impresa edile che non versa alla Cassa Edile non solo non compete sul mercato ad armi pari ma lo fa a spese dirette degli operai che ogni mattina alle 5 si svegliano per garantire una esistenza dignitosa alla famiglia e una continuità lavorativa al proprio datore di lavoro insolvente.

Questo corto circuito non può essere interrotto solo con misure repressive e sanzionatorie. L’approccio “tradizionale” non è stato sinora sufficiente a ridurre il fenomeno, che in alcuni casi rappresenta un problema culturale.

Per questo abbiamo immaginato un binario parallelo per incentivare, motivare, valorizzare e promuovere tutti quegli operatori che contribuiscono a portare avanti un settore in modo equo, onesto, trasparente e rispettoso delle regole e dei lavoratori.

Recentemente, anche il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, ha dichiarato che “abbiamo la necessità assoluta di un patto per il bene sociale e per lo sviluppo reale del Paese”. Un patto per il bene sociale, propedeutico allo sviluppo reale del paese, non può prescindere da una visione lungimirante del sistema imprenditoriale e delle relazioni industriali che sogniamo accompagnassero lo sviluppo.

Un sistema in cui la ripresa dell’economia passi anche dalla realizzazione di infrastrutture, opere pubbliche, dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente dalle nuove costruzioni.

E auspichiamo che questo contribuisca il rilancio finalmente del settore edile e dal rafforzamento simmetrico di una classe imprenditoriale che rispetti le leggi, gli accordi contrattuali e, in ultima istanza, le maestranze edili.

L’idea che prima era immaginata su scala locale è piaciuta da subito a tutti, alle organizzazioni datoriali e sindacali, locali e nazionali. Ed è così che con il patrocinio di Cnce, l’appoggio di Senaf abbiamo deciso di rendere questo premio nazionale, coinvolgendo tutte le casse edili italiane e ancorando il momento finale del premio a un palcoscenico spettacolare quale quello del Saie.

Il progetto è complesso ma noi siamo davvero carichi e motivati: vogliamo dare un piccolo contributo, raccontando la storia dei soggetti che sono gli ambasciatori del sistema edile che ci piace e che sogniamo possano costruire il futuro dell’edilizia».

di Fabrizio De Serio, Direttore Cassa Edile Bari

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