Punti di Vista │ Prof. Gianfranco Dioguardi

Città cablate: circolo virtuoso

Nei moderni edifici, in particolare quelli sede di attività di terziario avanzato, la gestione di tale interfaccia assume livelli di complessità tali da far risultare obbligato il ricorso, per la loro soluzione, alle stesse tecnologie telematiche e informatiche che ne hanno determinato l’emergenza.
Prof. Gianfranco Dioguardi.

La città costituisce sul territorio l’espressione più tipica della civiltà: la città come insieme di strutture e infrastrutture edilizie ma anche come aggregazione di abitanti nel loro ruolo di cittadini che partecipano al fenomeno urbano. La città diviene così anche l’espressione delle costanti interazioni che si determinano fra i cittadini e tra questi e le costruzioni che caratterizzano il territorio urbano. Una rete di interazioni basata su una complessa rete di comunicazione, molte delle quali si esplicano attraverso strutture informatiche.
Si materializza così l’immagine della città rete come è descritta da Joel de Rosnay nel suo “Il macroscopio”.
Scrive de Rosnay: “la città è una macchina per comunicare, un immenso reticolato, nel cui intrico la maggior parte delle attività che si svolgono ha per scopo l’acquisizione, la manipolazione, lo scambio di informazioni”.
Il recente sviluppo delle tecnologie telematiche che impatta su tale reticolato sociale modifica tutti gli aspetti della nostra vita di relazione. Questo spazio che domina le nostre esperienze è uno spazio ormai destrutturato, privato delle originarie correlazioni quantitative di distanza.
Un’area che disti 10 km dal centro cittadino ma che sia a questo ben collegata da una strada a elevato scorrimento o da una veloce metropolitana è da tutti (e quindi anche dal mercato immobiliare) recepita come molto più centrale di un’ altra geograficamente distante solo 5 km, ma non altrettanto efficacemente collegata.
Le reti di trasporto deformano ciò sempre più lo spazio soggettivo rispetto a quello geograficamente oggettivo. Con la telematica, trasporto di informazioni, la trasformazione raggiunge il suo apice: la velocità di trasmissione pressoché infinita comporta la irreversibile trasformazione della rete geografica in rete puramente topologica, cioè adimensionale.

Edificio come unità sistemica
In questa logica l’unità fondamentale di intervento sul territorio, l’edificio, diventa un’ unità sistemica tendenzialmente indipendente dalla propria ubicazione geografica, nella misura in cui riesce a controllare e ottimizzare le proprie relazioni di interfaccia con l’habitat esterno. Dal successo di questo controllo deriva la tendenziale autosufficienza funzionale dell’edificio stesso.
In una prima, schematica semplificazione, gli obiettivi funzionali di tale impostazione progettuale sono due: massimizzare le comunicazioni e minimizzare le interferenze. Comunicazioni sono essenzialmente le telecomunicazioni (telefono, telex, telefax, computer…) ma anche gli input-output fisici (parcheggi, utilizzo dei servizi, ricevimento, spedizioni…), l’ottimizzazione di entrambe le categorie è essenziale per la funzionalità dell’edificio specialmente se adibito ad attività di tipo terziario.
Nei moderni edifici, in particolare quelli sede di attività di terziario avanzato, la gestione di tale interfaccia assume livelli di complessità tali da far risultare obbligato il ricorso, per la loro soluzione, alle stesse tecnologie telematiche e informatiche che ne hanno determinato l’emergenza.
Nasce così l’edificio intelligente in cui il controllo dei fattori funzionali di interfaccia costituisce l’input fondamentale alla sua realizzazione fin dalle prime fasi di realizzazione. In questa caratteristica c’è la vera novità dell’intelligent building. Non evoluzione qualitativa di un precedente e improbabile edificio “stupido”, ma soggetto di un preciso capovolgimento della logica di approccio progettuale, tendente a privilegiare aspetti immateriali ma essenziali (quali la sicurezza, il clima, le telecomunicazioni…) rispetto ad altri più tradizionalmente fisici quali la localizzazione urbanistica o le caratteristiche di rappresentanza dei materiali di finitura.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here