59° Congresso Cni | Caserta

Cni: dialogo con le istituzioni su dissesto idrogeologico e burocrazia

La situazione economica, lo sviluppo delle smart city, gli aspetti formativi e la prevenzione nei lavori al centro del confronto emerso dal congresso degli ingegneri che si chiude oggi a Caserta.
Armando Zambrano | Presidente Cni
Armando Zambrano | Presidente Cni

Confronto sempre più vivo al 59° congresso nazionale degli Ordini degli ingegneri che si conclude oggi a Caserta e consensi sulla relazione del presidente Armando Zambrano che ha posto all’ordine del giorno una serie di temi particolarmente sentiti dalla categoria. In particolare ha sottolineato come le norme Uni possano permettere agli ingegneri di occuparsi di specifici aspetti della professione ingegneristica. Nello stesso tempo spronando l’esecutivo di Governo ad accettare la collaborazione della categoria poiché, a suo dire, «è fondamentale mettere al centro del confronto il progetto poiché la progettazione garantisce qualità dell’opera, tempi e costi certi, maggiore legalità, trasparenza, ed è per questo che ci proponiamo di affiancare lo Stato, a cui spetta il compito di controllo quando questi non è in grado di gestire autonomamente le realizzazioni. Lo Stato faccia le norme sulle prestazioni, sulle regole, sulla sicurezza, sulla concorrenza, ma sugli aspetti che possiamo definire di dettaglio queste devono essere affidate a normazione volontaria e in modo particolare all’Uni. Ma non solo: attualmente siamo ancora fermi sulle semplificazioni e possiamo predisporre riforme a costo zero. Fondamentale è la sburocratizzazione, che permette agli ingegneri di essere messi in condizione di lavorare con equilibrio. Uno squilibrio invece deriva dalla scelta di rendere obbligatorio il Pos per tutti i professionisti senza considerare distinzioni di merito.
Tra gli altri aspetti considerati dal nostro congresso, l’edilizia scolastica, il dissesto idrogeologico e la situazione economica del Paese, elementi per i quali è ritenuta urgente una programmata cantierizzazione delle opere pubbliche e una nuova politica industriale. Soprattutto il Paese deve investire nella prevenzione del rischio idrogeologico e sismico ma serve una prevenzione completa in un piano nazionale basato su regole nuove che possano incidere sul sistema della realizzazione delle opere pubbliche
».Dissesto idrogeologico

Aggiornamento professionale e smart city. Una politica di investimenti quella richiesta dagli ingegneri, che si può ottenere solamente con la stabilità dei Governi, anche perché formazione, tirocinio, smart city e gli aspetti che determinano il perdurare della crisi sono tutti argomenti che incidono sulla categoria. Negli ultimi sei anni, infatti, si sono persi nel settore edilizio 446mila posti di lavoro e il tabellino delle imprese fallite si è stabilizzato sulle 11mila unità.
Per quanto concerne gli aspetti legati all’ambiente, il punto nodale è il recupero degli edifici soggetti a rischio idrogeologico, elemento che per gli ingegneri vale 93 miliardi, fondi che servirebbero a mettere in sicurezza 12 milioni di strutture. Anche le smart city sono diventate fattori di confronto: il Cni è al centro del comparto stakeholder, con la possibilità di offrire competenze tecnologiche diverse e con i relativi vantaggi economici e professionali.
Per quanto concerne invece l’aggiornamento professionale, la formazione e il tirocinio, Michele Lapenna, tesoriere del Cni, ha specificato che, avendo costituito un’agenzia che a breve comincerà ad intervenire, gli ingegneri sono andati oltre il dettato normativo. È una struttura costituita dagli Ordini territoriali per dare agli ingegneri iscritti all’ordine la possibilità di certificare il loro curriculum professionale.

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