Edilizia ricettiva | Trasformazione di una villa d'epoca

Compatibilità ambientale dei processi costruttivi e dei materiali

L’intervento ha avuto lo scopo di risanare e ristrutturare la villa posta nella frazione di Rosciano (ad ovest di Fano) cercando di conferirgli nuovamente il suo aspetto originario proponendo però un cambio di destinazione d’uso dell’edificio: da residenza ad agriturismo.

La villa s’inserisce nel contesto di prima periferia, a ovest della città di Fano nella frazione di Rosciano con destinazione urbanistica E2 (zona agricola vincolata) secondo il Piano regolatore generale del Comune di Fano.

L’intervento ha avuto lo scopo di ristrutturare e risanare l’immobile cercando di conferirgli nuovamente il suo aspetto originario proponendo nel contempo un cambio di destinazione d’uso all’edificio, da residenza ad agriturismo. In origine l’edificio (che si può far risalire alla fine del ‘700) era a pianta quadrata e in sommità era presente una cornice che si è poi mantenuta fino all’intervento post sisma del 1930.
Nella trasformazione scomparirono la scala esterna sul prospetto est (che si ipotizza sia stata aggiunta tra il 1853 e la fine dell’800), la cornice in sommità ed è stata realizzata una copertura a padiglione.
Com’era. L’edificio, in muratura, si elevava per due piani fuori terra per gran parte dell’area occupata ed era caratterizzato da alcuni locali ipogei, costituiti da un sistema di gallerie ad andamento irregolare, realizzate a mano nel terreno e non rivestite di scarsa importanza.

Il fabbricato era variamente interessato da fessurazioni e lesioni diffuse dovute, in larga parte, alla vetustà delle strutture, concentrate in corrispondenza degli spigoli di nord-ovest e sud-ovest, dove, per il loro andamento, lasciando presupporre cedimenti fondali, da collegarsi probabilmente anche alle cavità sotterranee sopra citate. Le fondazioni di diversa tipologia, avevano un piano d’appoggio posto mediamente a 1 m di profondità.
L’area era inserita sul fianco occidentale di una struttura sinclinalica
con asse di direzione N-O/S-E all’interno di una zona costituita da argille marnose, talvolta lievemente sabbiose con intercalazioni di sabbie e arenarie debolmente cementate (formazione pliocenica). La formazione geologica era ricoperta da terreno sabbioso-limoso di spessore variabile.L’edificio era posto alla quota di 105 m slm, su un ripiano naturale, a terrazzo, quasi pianeggiante e caratterizzato da una buona situazione di stabilità. Il terreno era modestamente permeabile e venne esclusa dunque un’estesa falda idrica. Sono possibili irregolari percolazioni idriche all’interno degli strati arenaci e del terreno eluvio-colluviale (qui solo in caso di periodi piovosi). Il leggero declivio era tale da permettere un regolare deflusso delle acque superficiali.
Obiettivi dell’intervento. «Uno degli obiettivi fondamentali del progetto era la compatibilità ambientale dei processi e dei materiali: l’impegno da parte della committenza è quello di impiegare materiali, prodotti e componenti a basso impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita (produzione, trasporto, posa in opera, manutenzione, smontaggio, smaltimento), a basso consumo energetico (energia grigia) preferendo quelli di produzione locale con in aggiunta, per alcuni prodotti, la possibilità di riciclo e riutilizzo in caso di demolizione – spiega l’arch. Michele Pietropaolo evidenziando che il progetto è stato concepito in modo tale da consentire la riduzione del consumo di acqua potabile con l’utilizzo di dispositivi inseriti nell’impianto idrico-sanitario e l’installazione di sistemi per il recupero dell’acqua meteorica dalla copertura».

In particolare l’intervento ha proposto la ricostruzione di quegli elementi architettonici originali, come il parapetto decorativo a livello di copertura posto a coronamento dell’edificio, la copertura piana e il rifacimento della scala esterna sul fianco destro del fabbricato. Per quanto riguarda la suddivisione degli spazi interni al piano terra, è stato previsto nel corpo dell’originaria casa colonica la realizzazione di due appartamenti con ingressi indipendenti, ciascuno dei quali composto di soggiorno con zona cottura, una stanza da letto doppia e un servizio igienico.Uno di questi due appartamenti è stato destinato all’addetto alla preparazione degli alimenti. Nel corpo di fabbrica più nobile, oltre all’ingresso storico, al corpo scala e alla cappella signorile che vengono conservati, hanno trovato collocazione un’ampia sala da pranzo per gli ospiti della villa, un guardaroba e un servizio igienico dotato di antibagno, diviso in due servizi di cui uno attrezzato per portatori di handicap.
Al piano primo sono poste tutte camere da letto doppie e singole ciascuna con il proprio servizio igienico. Nel nuovo piano interrato, sono ricavati dei vani adibiti ad area benessere, costituita da bagno turco, sauna, idromassaggio e docce emozionali. Al fine del superamento delle barriere architettoniche per il raggiungimento dei vari livelli è stato realizzato un ascensore interno al fabbricato al quale vi si accede dalla parti in comune.
Pareti perimetrali. Le pareti esistenti mattoni facciavista, pulite da intonaci fatiscenti, sono state rivestite da incannicciata costituita da canna palustre naturale legata con filo di ferro zincato. L’intonaco in terra cruda applicato sopra le pareti con incannicciato e riscaldamento in rame a parete è stato applicato con l’uso di malta non troppo solida senza inumidire l’incannicciato.
Fondazioni e sottofondazioni. Sono stati realizzati setti di sottofondazione collegati tra loro con platea armata in cemento armato e micropali. Le opere di sottofondazione e di nuova fondazione sono ammorsate nella formazione geologica integra. Setti sono stati realizzati anche all’interno di tutte le maglie murarie del fabbricato.

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I solai di nuova realizzazione sono costituiti dal solaio controterra realizzato in biotrass e interessano tutto il piano interrato (magrone, platea con rete elettrosaldata e uno strato di 20 cm destinato al riscaldamento di massa e al passaggio degli impianti). Parte del controsoffitto è realizzato con pannelli in Fermacell e intonacati in argilla.

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