La combinazione tra Imu, Tasi e il conseguente incremento dell’aliquota massima dello 0,8‰ si tradurrà con ogni probabilità in una nuova stangata per gli immobili produttivi, con un forte incremento sul prelievo per le piccole imprese lombarde.
La nuova tassazione immobiliare data da Imu+Tasi servizi indivisibili, nel 2014, comporterà per le imprese della nostra regione un maggior prelievo di 128 milioni di euro se applicata l’aliquota Tasi base (1 per mille), di 213 milioni di euro se applicata l’aliquota tendenziale (1,5 per mille) e di 288 milioni di euro con aliquota massima (1,8 per mille).
Uno studio dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia >> ha stimato le conseguenze per una piccola impresa tipo in Lombardia, con una superficie di 661 mq: se tra Imu e Tares servizi indivisibili nel 2013 pagava 3.659 euro, nel 2014 pagherà almeno altri 298 euro (+8,2%) con la Tasi ad aliquota base, e fino a 613 euro (+16,7%) con la Tasi ad aliquota massima.
L’Osservatorio ha stimato inoltre l’impatto della Tasi su sette diversi profili di piccole imprese lombarde, applicando l’aliquota Tasi tendenziale:
- un’impresa software e Ict di 100 mq, che nel 2013 pagava 1.572 euro, nel 2014 subisce un aggravio 279 euro
- un ristorante di 200 mq, che nel 2013 pagava 2.765 euro, nel 2014 subisce un aggravio di 482 euro
- una pasticceria/panificio di 500 mq, che nel 2013 pagava 2.074 euro, nel 2014 subisce un aggravio di 361 euro
- un parrucchiere/estetista di 60 mq, che nel 2013 pagava 829 euro, nel 2014 subisce un aggravio di 145 euro
- un laboratorio di falegnameria di 500 mq, che nel 2013 pagava 1.848 euro, nel 2014 subisce un aggravio di 190 euro
- un’autofficina e carrozzeria di 300 mq, che nel 2013 pagava 1.109 euro, nel 2014 subisce un aggravio di 114 euro
- un capannone di 1.400 mq, che nel 2013 pagava 6.395 euro, nel 2014 subisce un aggravio di 777 euro.
Tra il 2011 e il 2014 la tassazione immobiliare sulle imprese (Ici 2011, Imu 2012, Imu+Tares servizi indivisibili 2013 e Imu+TasiI ad aliquota tendenziale 2014) è cresciuta in Lombardia ad un ritmo medio annuo del 32,8%. Ad avere la peggio è la provincia di Milano, che mostra una crescita media annua del prelievo del 36%, seguita da Sondrio (+32,2%) e Brescia (+31,4%).
