Restauro | Concorso tradizione, devozione, ambizione

Concorso Tda: sei progetti tra vincitori e menzioni

Gli interventi eseguiti ad Aviano, Casacanditella, Noale, Vicenza, Vigonza, Pontemanco-Due Carrare si sono aggiudicati i premi e le menzioni della terza edizione del concorso nazionale per il restauro dell’architettura. Protagonisti del premio sono stati i beni culturali minori che rappresentano la grandissima maggioranza del patrimonio storico-architettonico italiano.

Due vincitori ex aequo e una menzione per la categoria Dimore Storiche, un vincitore assoluto e una menzione per la categoria Edifici di Culto e un vincitore assoluto per la categoria Aree Pubbliche: questi i vincitori dei premi della 3^ edizione del Concorso nazionale per il «Restauro dell’architettura Tda: tradizione, devozione, ambizione».

Concorso Tda | Fernando Cuogo, SanMarco Terreal Italia, premia i vincitori

Tda è un concorso ideato e organizzato dal Comitato Provinciale Unpli Padova con il finanziamento della Regione Veneto e il contributo di SanMarco-Terreal Italia ed Etra, che premia i migliori interventi di restauro architettonico inteso come recupero e conservazione del patrimonio.

CATEGORIA DIMORE STORICHE
Per questa categoria vincono due progetti ex aequo: l’edificio denominato Sacello ad Aviano (Pordenone), proposto dagli architetti Ado Furlan e Vittorio Pierini e il castello di Semivicoli a Casacanditella (Chieti) proposto dall’architetto Lelio Oriano di Zio.
La giuria ha anche assegnato una menzione alla Torre dell’orologio e porta a levante del castello di Noale proposto dall’arch. Patrizia Valle.
Edificio Sacello ad Aviano. Progettazione: arch. Ado Furlan, arch. Vittorio Pierini (capogruppo), arch. Giorgio dal Fabbro, arch. Gianluca Zanette, ing. Gianni Mirolo.
Intervento: ricostruzione dell’edificio, dell’attigua piccionaia e riqualificazione dell’area d’angolo della cortina edilizia, che versavano da anni in una situazione di forte degrado.

Edificio Sacello | Aviano

Il progetto ha previsto il consolidamento strutturale di tutte le murature in sasso esistenti, la pulizia dei paramenti murari, l’integrazione della muratura mancante con paramento in sassi, la riqualificazione dei luoghi esterni attraverso la realizzazione di un percorso pedonale con pavimentazione ecologica. L’utilizzo di materiali tradizionali e la tecnica costruttiva innovativa hanno permesso una perfetta integrazione del manufatto con il contesto edilizio esistente, in cui tradizione e innovazione si integrano armoniosamente. Il piano terra è ora dedicato alle attività culturali, il primo piano è gestito da una associazione culturale locale.

Castello di Semivicoli a Casacanditella. Progettazione: arch. Lelio Oriano di Zio e arch. Antonietta di Clemente, Oriano Associati architetti srl.
Intervento: attento recupero e rigorosa conservazione delle strutture senza alterarne le caratteristiche originarie.

Castello dei Semivicoli | Casacanditella | Ch

Sono state rinforzate le strutture preesistenti nel rispetto della normativa vigente in zone a rischio sismico, recuperando e valorizzando strutture e materiali originari. Gli ambienti sono stati sottoposti ad un recupero conservativo rigoroso, prefigurando ridestinazioni compatibili con le caratteristiche costruttive e dimensionali storiche e riutilizzando, ove possibile, i materiali presenti o introducendo materiali di recupero compatibili.
Nel complesso, l’intervento rappresenta lo sforzo di coniugare le istanze di una conservazione rigorosa con una sana sostenibilità dell’investimento. Oggi il castello di Semivicoli è un luogo di accoglienza di grande prestigio oltre che sito di interesse culturale riconosciuto con vincolo dalla Soprintendenza.

Torre dell’orologio e porta a levante del castello di Noale. Progettazione: arch. Patrizia Valle.
Intervento: lo stato di conservazione del complesso della torre dell’orologio e della porta di Noale, parte del sistema fortificato del 1200, richiedeva urgenti interventi di restauro conservativo e consolidamento statico e un progetto di riuso funzionale del monumento, nel rispetto del suo valore di bene culturale oggetto di tutela.

Torre Orologio del Castello di Noale | Venezia

L’intervento tende a mantenere il profilo del monumento, rispettandone le caratteristiche fisiche e d’immagine, attraverso un accurato processo di revisione delle malte, di pulitura, di ricucitura e protezione. L’operazione ha compreso il ripristino e il consolidamento delle murature, la riprogettazione del sistema degli accessi, il restauro conservativo, le strutture lignee, la manutenzione degli ingranaggi degli orologi, la verifica dell’impianto parafulmine e la realizzazione dell’impianto di dissuasione anti-volatili.

CATEGORIA DI CULTO
Per questa categoria c’è un solo vincitore: il Chiostro dell’ex convento di Santa Margherita e Vigonza (Padova), progettato dagli architetti Massimo Benetonno e P. Menegus.
La giuria ha anche assegnato una menzione alla Chiesa romanica di S. Giorgio Martire a Vicenza, proposta dall’arch. Angela Blandini.
Chiostro dell’ex Convento di Santa Margherita a Vigonza. Progettazione: arch. Massimo Benetollo, Studio Associato arch. M. Benetollo e P. Menegus.
Intervento: l’edificio religioso rappresentava un presidio del territorio tipico dell’epoca medievale (attorno all’anno 1000) che ne fa l’edifico più antico del territorio di Vigonza.

Chiostro convento di Santa Margherita | Vigonza | Pordenone

L’intervento ha ripristinato la funzionalità perduta a causa un incendio occorso negli anni 2000 e recuperato all’uso e fruizione pubblica di un bene che giaceva in completo abbandono. Il restauro si è svolto con le tecniche proprie della disciplina, con il recupero, ove possibile, di tutte le strutture o parti lignee danneggiate dall’incendio, con l’inserimento di elementi di recupero in sostituzione di quelli andati perduti e l’utilizzo di elementi di rinforzo in acciaio in alcune circostanze determinate. Gli interventi realizzati, che comprendono anche un nuovo corpo di fabbrica contenente la scala con elementi di architettura moderna che si accostano all’esistente con “delicatezza”, hanno reso nuovamente fruibile il monumento, oggi adibito a uffici parrocchiali, sala riunioni e spazi espositivi.

Chiesa Romanica di S. Giorgio Martire a Vicenza. Progettazione: arch. Conservatore Angela Blandini, ing. Gabriele Zorzetto, arch. Marta Scaggiari.
Intervento: è una delle chiese più antiche del Vicentino che, dopo la parziale distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, aveva subito un lento ed inesorabile processo di decadimento.

Chiesa Romanica di S. Giorgio Martire | Vicenza

Il progetto di restauro e del minimo intervento, che dev’essere reversibile e mantenere autentici le strutture e i materiali che costituiscono il complesso edilizio. In particolare l’intervento ha interessato le murature esterne con pulizia, consolidamento superficiale, ristilatura delle porzioni appartenenti alla ricostruzione postbellica; l’interno, con la rimozione completa degli intonaci cementizi lasciando la superficie muraria al vivo, il consolidamento delle fasce sommitali decorate, blanda pulitura e restauro o integrazione dei giunti; la copertura, con il consolidamento degli elementi lignei; il restauro della pavimentazione.

CATEGORIA AREE PUBBLICHE
Centro storico di Pontemanco a due Carrare.
Progettazione: arch. Adelmo M. Lazzari, arch. Serena Franceschi, Studio Laira srl.
Intervento: ricucitura del tessuto urbano della localitĂ , attraverso il linguaggio dei materiali e la riqualificazione dei giardini pensili, rafforzamento tra la piazzetta nord (villa Grimani, oratorio, torretta, cortina edilizia) con lo spazio pubblico posto a sud (giardino, mulino, villa Sperandio, cortina edilizia) e integrazione delle emergenze architettoniche presenti.

Centro storico Pontemanco | Due Carrare | Pordenone

Il progetto ha previsto il recupero, pulitura e conservazione dei tratti di pavimentazione storica in “masegne” ancora esistenti e l’impiego della trachite per le nuove pavimentazioni, quale elemento unificante dello spazio pedonale. Attraverso la riconfigurazione dell’angolata nord-ovest del giardino, inoltre, si è ricreato il fulcro nodale del centro, punto nodale di ritrovo e di incontri. L’intervento ha recuperato lo spazio pubblico e stimolato interventi di privati sul patrimonio storico-architettonico, con l’apertura di nuove attività economiche e culturali.

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