Punti di Vista | Maurizio Savoncelli, Presidente Consiglio Nazionale Geometri

Contenimento e riuso del suolo: «passiamo a una visione strategica»

Per il presidente dei geometri la conoscenza del territorio è premessa di ogni politica di contenimento e riuso del suolo. Esperienze e buone prassi maturate nella gestione del territorio sono il contributo che la categoria mette a disposizione per azioni di tutela ma anche per definire una politica di ampio respiro e una serie di interventi che possano assumere il valore di un lascito generazionale.
Maurizio Savoncelli
Maurizio Savoncelli | Presidente Consiglio Nazionale Geometri

Il convegno «Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato» organizzato dai Geometri di Cuneo ad Alba lo scorso 12 novembre è stata l’occasione per esporre ai rappresentanti del Governo e del Parlamento le soluzioni che abbiamo individuato (in stretta sinergia con le categorie professionali che aderiscono alla Rete delle Professioni Tecniche) in risposta alle criticità rilevate nel disegno di legge n. 2383.

L’obiettivo che vogliamo raggiungere è fornire al provvedimento legislativo quanto occorre perché diventi occasione per delineare quella visione strategica di lungo periodo di cui necessita qualunque operazione di intervento sul territorio.

L’assunto da cui parte il Consiglio Nazionale Geometri è noto: ogni azione svolta sul territorio richiede misure appropriate che, in relazione allo specifico disegno di legge, muovono in tre direzioni: sintesi e armonizzazione normativa, approccio metodologico scientifico, principio di sussidiarietà.

Il ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa nel corso del dibattito promosso dal Collegio dei Geometri di Cuneo al quale ha preso parte anche il relatore del disegno di legge su "Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato" il Senatore Mario Dalla Tor.
Il ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa nel corso del dibattito promosso dal Collegio dei Geometri di Cuneo al quale ha preso parte anche il relatore del disegno di legge su “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato” il Senatore Mario Dalla Tor. 

In primo luogo è importante inserire il testo di legge all’interno di un quadro normativo più ampio che includa anche aspetti di carattere edilizio e urbanistico: senza un appropriato sforzo di sintesi e armonizzazione, il rischio è definire un testo di legge scollegato dagli effetti che intende produrre e quindi esposto al rischio contenzioso. Al contrario, un corpus di leggi chiare e non interpretabili è garanzia di trasparenza e antidoto anche ai fenomeni corruttivi.

In secondo luogo trattandosi di una norma che produce effetti sui cittadini occorre porre la massima attenzione alle dinamiche socio-economiche che caratterizzano il territorio di riferimento, attivando percorsi condivisi di conoscenza in grado di coglierne pienamente le peculiarità e la complessità.

Il concetto di territorio, infatti, non è riconducibile a una definizione univoca, e ciò appare ancora più evidente quando si affronta il tema del consumo di suolo rispetto al quale non basta distinguere tra urbano e rurale, antropizzato o meno.

Occorre, invece, fare riferimento all’utilizzo specifico ed effettivo del territorio, distinguendo ad esempio tra edifici o infrastrutture (che registrano il 36% di consumo di suolo, la percentuale più elevata); zone periferiche, industriali, artigianali o di servizio pubblico; aree destinate all’agricoltura o alla pastorizia, all’allevamento o alla trasformazione. E ancora: aree non antropizzate o aree antropizzate ma abbandonate, laddove l’abbandono favorisce il dissesto idrogeologico e l’emergere di problemi di sicurezza. E, ovviamente, procedere all’analisi delle relative interazioni.

In questa direzione, la riflessione sul consumo di suolo è orfana di banche dati aggiornate e in grado di cogliere e “mettere in rete” ogni aspetto del territorio, anche quello a torto considerato residuale: gli eventi sismici registrati in Italia negli ultimi dieci anni hanno messo in evidenza la fragilità del costruito soprattutto nelle aree agricole e periferiche a causa di un’edilizia povera e della scarsa qualità del costruito.

La conoscenza e l’analisi precisa del territorio e del suo utilizzo diventano, quindi, strumenti al servizio di politiche di riuso, ricostruzione e prevenzione di rischi sismici, idrogeologici e idraulici.

In terzo luogo, la sussidiarietà. Nel Job Act Autonomi è prevista una delega al Governo per definire le azioni e le attività che i professionisti possono svolgere in sostituzione dello Stato: l’obiettivo è una riorganizzazione che mantenga in capo all’amministrazione le funzioni di indirizzo e controllo, delegando ai professionisti quelle sostitutive del regime autorizzativo. L’applicazione del principio di sussidiarietà, spesso enunciato ma poco praticato, potrebbe sicuramente agevolare il percorso virtuoso da avviare nel Paese.

Azzerare il consumo di suolo entro il 2050 è una sfida impegnativa e il valore della posta in gioco, un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, rende evidente la necessità di affrontarla con strumenti innovativi e una mentalità profondamente diversa rispetto al passato.

Da qui l’offerta di collaborazione dei professionisti tecnici al Governo che, a giudizio del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ha già dato prova di un cambio di marcia affrontando l’emergenza post sismica con stanziamenti ingenti per la ricostruzione, unitamente all’avvio di politiche e iniziative di prevenzione.

Esperienze e buone prassi maturate nella gestione del territorio sono il nostro contributo alla tutela di un prezioso bene comune, ma non solo: la conoscenza profonda delle sue dinamiche, dei suoi utilizzi e soprattutto delle sue criticità, è premessa indispensabile per definire una politica di ampio respiro e una serie di interventi che possano assumere il valore di un lascito generazionale.

L’orizzonte temporale che ci separa dal 2050 è molto ampio, un tempo sufficiente per strutturare politiche di gestione del territorio che, ispirate ai principi descritti, consentano di abbandonare definitivamente la logica dell’emergenza.

di Maurizio Savoncelli, Presidente Consiglio Nazionale Geometri

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