Tecniche costruttive | Arch. Davide Desiderio, SanMarco Terreal

Costruire con la terra cruda

L’arch. Desiderio illustra il ‘ritorno in auge’ dell’utilizzo della terra cruda come materiale da costruzione entrando nel merito dei tre specifici metodi costruttivi e dei modi della messa in opera: la posa umida e quella a secco.
davide desiderio
Davide Desiderio| Comunicazione SanMarco Terreal Italia

«Cosa direste a chi vi propone un bel letto in terra cruda? È il materiale del futuro e sta proprio sotto i nostri piedi. Basta scavare per un metro e si arriva alla terra utilizzabile, cruda, semplice, ecologica, multiforme, dalle infinite possibilità!». Quest’affermazione è tratta da «Legno, pietra, terra. Le nuove frontiere dei materiali naturali da costruzione» di Corrado Maurizio (Macro Edizioni, 2006) e ci permette di considerare la semplicità del costruire con la terra.

Di nuovo in auge. Dopo un periodo di oblio l’utilizzo della terra cruda come materiale da costruzione sta oggi tornando alla ribalta anche per l’impegno di alcuni progettisti che ne hanno fatto una ragione di vita.

Fino agli anni ’50 in Italia si costruiva con una certa assiduità in terra cruda. Negli anni successivi si è passati ad altri materiali non tanto per limiti tecnici, ma soprattutto per il vuoto normativo unito ad una certa inerzia per le caratteristiche di povertà del materiale.

Eppure la facilità di reperimento, di lavorazione e applicazione, la grande tenuta isolante termica, la completa recuperabilità e non tossicità la mettono ai primi posti nella lista dei materiali ecologici. Inoltre in zone a grande rischio sismico le costruzioni completamente in terra cruda hanno resistito meglio di altre, arrivando a deformarsi, ma quasi mai al crollo.

In generale la costruzione in terra è da sempre legata tradizionalmente a figure di esperti o capocantiere che anche nei cantieri di autocostruzione si occupano di coordinare i lavori controllando le terre e i tipi di impasto, consigliando le soluzioni migliori a garanzia di un buon risultato.

Gli edifici in terra cruda sono realizzati utilizzando la terra stessa del suolo, lavorata, messa in forma e lasciata essiccare al sole, senza cottura.
Gli edifici in terra cruda sono realizzati utilizzando la terra del suolo, lavorata, messa in forma e lasciata essiccare al sole, senza cottura.

In Europa. In Germania e in Francia esiste una tradizione di manualistica specifica, rivista e approfondita negli ultimi anni in Francia dal centro CraTerre di Grenoble. L’austriaco Martin Rauch ha progettato e realizzato in Europa molte costruzioni in terra cruda portanti, come la Chiesa della Conciliazione a Berlino e lo Zoo di Basilea, dove la terra sostiene un tetto in cemento armato.

Linstallazione Pepita realizzata per la Biennale di Architettura di Venzia con pietra Pisè: necessarie 5 ton di terra delle cave di SanMarco Terreal di Noale.
L’installazione del monolite ‘Pepita’ realizzata per la Biennale di Architettura di Venezia con pietra Pisè: necessarie 5 ton di terra delle cave di SanMarco Terreal di Noale.

Argilla come legante. Gli edifici in terra cruda sono realizzati utilizzando la terra stessa del suolo, lavorata, messa in forma e lasciata essiccare al sole, senza cottura. La parte di argilla svolge la funzione di legante come potrebbe essere la calce o il cemento, permettendo di costruire solidi e durevoli edifici anche a più piani fuoriterra.

Le varie applicazioni spaziano dalle pareti portanti ai tamponamenti, dalle pavimentazioni ai solai, dalle cupole alle volte, fino agli intonaci e alle pitture.

Si utilizza la terra estratta dalle cave al di sotto dello strato arabile, composta di ghiaia, sabbia grossa, sabbia fine, limo e argilla in diverse proporzioni, evitando lo strato più superficiale perché contiene sostanze organiche putrescibili e ha scarsa resistenza meccanica.
Possono essere distinti tre metodi costruttivi:

  • terra monolitica, i muri sono massicci e costituiscono un solo blocco con funzione portante;
  • muratura portante o di tamponamento costituita da piccoli blocchi preformati e pre-essiccati;
  • terra su struttura di tamponamento alle strutture portanti, assicura l’isolamento termico e acustico.

Come si posa. Sono due i principali modi di messa in opera:

  • la posa umida, modellata direttamente durante la costruzione;
  • la posa a secco con mattoni o elementi costruttivi preformati e pre-essiccati, che viene preferita perché non richiede lunghi tempi di essiccazione e di messa in opera, permette la costruzione anche in stagioni fredde, consente la centralizzazione della produzione in fabbriche di prodotti diversi a seconda degli usi, facilita l’assemblaggio consentendo l’uso di mano d’opera non specializzata.
Pepita
Particolare di Pepita.

In Italia si possono considerare essenzialmente due tecniche di costruzione:

  • Pisè è la terra battuta, la terra viene compressa con un attrezzo in legno in una cassaforma che ha le dimensioni del muro da costruire, strato dopo strato;
  • il mattone crudo (‘adobe’) un miscuglio di terra e paglia o altre fibre vegetali, messo in forma in stampi di legno ed essiccato al sole, possono venire impiegati stabilizzanti naturali come la caseina, gli olii di lino e di cotone. La produzione industriale di un mattone crudo utilizza circa il 15% di energia rispetto a quella di un mattone cotto, garantisce un maggiore benessere abitativo ed è riciclabile al 100% con bassissimi costi di trasporto e trasformazione.
  • Leggi anche: Padiglione Italia: Martin Rauch, Anna Heringer e l’argilla cruda di Noale

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