Edilizia per il terziario | Sede WebRanking Correggio

Costruzione a secco in legno e acciaio

Per la costruzione della nuova sede dell’azienda NetIdea WebRanking di Correggio la scelta è caduta sull’utilizzo di un sistema costruttivo in legno che ha indirizzato il progetto verso volumi molto semplici e un certo rigore nella gestione delle aperture. L’edificio si sviluppa su un’area di 4500 mq, di cui solo 2400 edificabili. Fuori terra l’edificio si articola in tre distinti corpi di fabbrica.
Arch Luca Malavasi, progettista e direttore lavori
Arch. Luca Malavasi | Progettista e direttore lavori

«Il presupposto per un buon progetto, inteso non come risultato estetico ma come esperienza professionale, è fondamentalmente l’incontro tra un committente determinato e chiaro nelle proprie esigenze e un professionista capace di interpretarle in modo concreto e realizzabile.
L’incontro con WebRanking è stato assolutamente fortuito. Quale tecnico incaricato della realizzazione della loro precedente sede, in cui erano in affitto, fui chiamato a seguito del sisma del 2012 per un sopralluogo per constatare lo stato del fabbricato. Alcuni mesi più tardi mi informarono della loro intenzione di individuare un sito su cui valutare la costruzione di una sede nuova, resasi necessaria per la veloce crescita della loro attività e del relativo personale.
Sono soddisfatto di aver potuto lavorare con un cliente come WebRanking in virtù delrapporto di estrema professionalità e rispetto che si è instaurato e al tempo stesso di assoluta cordialità. Sin dall’inizio gli input progettuali ricevuti dalla committenza si sono rivelati molto stimolanti ma al tempo stesso assolutamente concreti, permettendomi di elaborare una prima proposta progettuale che poco si discosta dall’intervento eseguito. Tra i desiderata più accattivanti, sicuramente non vi è stata la scelta tecnologica adottata (costruzione in legno ad elevate prestazioni), oppure il risultato estetico del progetto, bensì lo spirito e la visione aziendale da cui il progetto è nato e si è sviluppato sino alla sua ultimazione. La creazione di un ambiente di lavoro esteticamente piacevole, con spazi di relazione e interazione del personale, esterni e interni, quali piscina e parco, locale ristoro e palestra, ha fin da subito definito la filosofia che ha condotto il progetto prima e la costruzione poi. Uno spazio di lavoro in cui l’obiettivo è perseguito attraverso una qualità complessiva della giornata lavorativa e una fidelizzazione dei collaboratori, in cui si respira un’aria famigliare e la rigidità di orari e ruoli non esiste
».
Così l’arch. Luca Malavasi illustrandoci il progetto e i lavori relativi alla costruzione della nuova sede della ditta NetIdea WebRanking srl >> di Correggio, primaria azienda italiana nella fornitura di servizi volti alla visibilità sul web.01 web ranking - 62

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L’edificio ha conseguito le certificazioni classe A+ Emilia Romagna e classe A CasaClima. Lo standard CasaClima è adottato dal comune di Correggio come parametro per l’incentivazione al buon costruire attraverso un sistema di riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria fino ad un massimo del 50% del dovuto.

Il lotto. L’area interessata dalla costruzione è parte di un piano particolareggiato di recente urbanizzazione avocazione produttiva posta a nord est del centro urbano di Correggio (Reggio Emilia) in direzione Carpi (Modena) e al confine tra le provincie di Reggio Emilia e Modena. Il lotto ha una superficie complessiva di oltre 4500 mq, di cui solo 2056 edificabili, mentre la restante porzione è destinata a verde privato. Tale condizione era coerente con le intenzioni della committenza, che nella definizione della nuova sede voleva proporre nuovamente uno spazio esterno di grande importanza, caratterizzato dal verde a giardino e dalla piscina, presente anche nella precedente sede, e da spazi più prossimi all’edificio da utilizzare nelle stagioni più calde sia come estensione della zona mensa ristoro interna, sia come spazio di relazione interpersonale esterno.
Il progetto sviluppato non utilizza per intero il potenziale edificatorio, rimane un residuo pari a circa il 50% di quanto costruito. In considerazione della crescita costante del personale dell’azienda, il progetto come eseguito prevede l’utilizzo di tale residuo edificabile con un’espansione successiva verso sud. Il fronte sud, infatti, si presenta privo di finestrature nei corpi a uffici, ad eccezione di quattro porte finestre che nell’ipotesi di ampliamento divengono il naturale allungamento dei corridoi esistenti all’interno della futura costruzione.

Il corpo centrale si presenta dall’esterno come un volume pesante e cieco appoggiato su vetrate continue.
Il corpo centrale si presenta dall’esterno come un volume pesante e cieco appoggiato su vetrate continue.

La struttura in legno. L’edificio è realizzato con una struttura in legno del tipo a telaio fornita da Wolf System >>, posata su fondazioni in calcestruzzo del tipo a trave rovescia. Per motivi di gestione della pratica presso il Genio civile, il fabbricato è stato gestito come tre unità strutturali distinte. I due corpi di fabbrica principali in cui sono racchiusi gli uffici, il corpo centrale in cui è presente sia l’ingresso sia lo spazio ristoro e i collegamenti verticali quali scala e ascensore.
Dei tre corpi quello a ovest risulta realizzato parzialmente su un locale interrato, interamente costruito in calcestruzzo, in cui sono alloggiati alcuni locali tecnici, un magazzino a servizio dell’azienda e un deposito per il ricovero dei macchinari per la gestione del verde esterno.
Il corpo centrale si diversifica dai corpi laterali per l’uso di pilastri e travi in acciaio in abbinamento a solai e coperture in legno. L’uso dell’acciaio si è reso necessario per garantire la maggior superficie vetrata possibile sui fronti nord e sud del corpo centrale. Qui infatti le vetrate si sviluppano per l’intera larghezza del fronte.

Le fondazioni sono disgiunte sotto terra e in fase di getto sono stati lasciati come casseri a perdere pannelli polistirene a formazione dei giunti stessi. Struttura in telaio di legno a definizione degli spazi uffici e struttura d’acciaio e copertura in legno come spazio di collegamento e di relazione all’interno dell’azienda.
Le fondazioni sono disgiunte sotto terra e in fase di getto sono stati lasciati come casseri a perdere pannelli polistirene a formazione dei giunti stessi. Struttura in telaio di legno a definizione degli spazi uffici e struttura d’acciaio e copertura in legno come spazio di collegamento e di relazione all’interno dell’azienda.

Le fondazioni sono disgiunte sotto terra e in fase di getto sono stati lasciati come casseri a perdere pannelli polistirene a formazione dei giunti stessi. Una problematica particolare, affrontata in sede di cantiere con l’ausilio dell’ingegnere progettista del cemento armato, è stata quella relativa alla gestione delle fondazioni del corpo a ovest. Infatti, tale corpo risulta in parte su interrato e in parte su terra. Il riempimento della fondazione sino alla quota di getto del massetto è stato eseguito con terreno di riporto degli scavi in quanto l’imposta dell’edificio a una quota di oltre 50 cm rispetto al piano stradale ha fatto ritenere irrilevante il rischio di infiltrazioni di umidità di risalita. La struttura in legno nel punto d’appoggio alla fondazione è stata in ogni caso isolata con materiale impermeabilizzante: questa impermeabilizzazione è stata estesa verticalmente sino al di sotto del cappotto creando un’impermeabilizzazione continua dalla base esterna della fondazione sino al livello del pavimento del piano terreno.Sede WebRanking
Il calcolo delle strutture non aveva tenuto conto dello sbancamento per l’esecuzione dell’interrato e, pertanto, i primi quattro metri di travi in uscita dalle pareti dell’interrato non poggiavano su terreno consolidato, bensì su terreno di riporto a seguito degli scavi. Pertanto le travi di fondazione in tali punti sono state calcolate come travi in elevazione ritenendo marginale il contributo del terreno di riporto sottostante.
Considerando che il cantiere è stato avviato nel mese di novembre e che chiaramente le opere iniziali hanno interessato la costruzione dell’interrato e solo in seguito le fondazioni contro terra del corpo centrale e del corpo a est, il problema della gestione dell’acqua di falda presente già a due metri di profondità non è stato di poco conto. In ogni caso la scelta valutata è stata quella di limitarsi all’uso di pompe sommerse per garantire nelle fasi di scavo, di posa degli impermeabilizzanti e di getto di poter operare in tranquillità.

L’edificio è isolato contro terra mediante la posa di un pannello di polistirene dello spessore di 10 cm. Le pareti perimetrali sono del tipo MegaWand caratterizzate da una struttura a telaio in legno dello spessore di 12 cm con interposto materassino isolante e racchiusa tra due pannelli in fibra di legno.
L’edificio è isolato contro terra mediante la posa di un pannello di polistirene dello spessore di 10 cm. Le pareti perimetrali sono del tipo MegaWand caratterizzate da una struttura a telaio in legno dello spessore di 12 cm con interposto materassino isolante e racchiusa tra due pannelli in fibra di legno.

Il piano interrato e la rampa d’accesso risultano completamente impermeabilizzati rispetto alla falda, al di sotto della platea e dei getti sono stati posati dei teli bentonitici, mentre sulle pareti si è steso un primer sempre a base bentonitica. Particolare attenzione poi è stata posta nei punti di ripresa dei getti e negli angoli prevedendo la posa di cordoni e di giunti su consiglio della ditta fornitrice del materiale.

La logistica del cantiere e i tempi di consegna, previsti inizialmente per il 30 aprile 2014, hanno imposto che la costruzione in legno partisse subito a gennaio e pertanto la realizzazione della rampa d’accesso all’interrato e della vasca con giardino rialzato a lato della rampa stessa sono state eseguite dopo la consegna delle opere strutturali e di finitura delle facciate esterne. Per tale motivo il locale interrato è rimasto sommerso dall’acqua per la quasi totale durata del cantiere.19 web ranking - 31

La struttura fuori terra è caratterizzata da una tipologia a telaio in legno, il solaio interpiano è stato realizzato con tecnologia X-Lam, mentre il solaio piano di copertura nuovamente con un sistema a telaio. La scelta di un solaio monolitico a separazione dei piani è conseguenza della volontà di limitare le lavorazioni sul solaio stesso. In particolare, l’intradosso è stato solamente verniciato lasciando il legno a vista mentre l’estradosso, alla luce di una scelta impiantistica che verrà descritta in seguito, è stato finito con la posa di un tappetino anticalpestio e di un pavimento in laminato.
Il corpo centrale è stato realizzato con una struttura a telaio in acciaio su cui poggiano sia il ballatoio di distribuzione del piano primo, sia le travi in legno a formazione della copertura. Sempre all’interno del medesimo corpo si eleva il vano ascensore realizzato in cemento armato che proviene dal piano interrato e la scala anch’essa in calcestruzzo con l’intradosso lasciato a vista.

L’isolamento del solaio di copertura piano è caratterizzato da uno spessore di 20 cm di lana minerale interposta alla struttura a telaio e da 10 cm di pannello in fibra di legno al di sopra del tavolato della struttura.
L’isolamento del solaio di copertura piano è caratterizzato da uno spessore di 20 cm di lana minerale interposta alla struttura a telaio e da 10 cm di pannello in fibra di legno al di sopra del tavolato della struttura.

L’isolamento. L’edificio ha conseguito le certificazioni classe A+ Emilia Romagna e Classe A CasaClima. La scelta di ottenere la certificazione CasaClima è maturata già in sede progettuale. Infatti, lo standard CasaClima è adottato dal comune di Correggio come parametro per l’incentivazione al buon costruire attraverso un sistema di riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria fino ad un massimo del 50% dovuto. A fronte di tale incentivo la committenza ha da subito deciso di perseguire la certificazione in classe A CasaClima, anche se le azioni necessarie, le scelte tecniche e le spese relative al percorso di certificazione si sono fin da subito rivelate decisamente maggiori del beneficio economico ottenuto.

All'interno prevale l'uso del grigio e del bianco. Altri colori definiscono le zone operative dell'azienda: il giallo, l’arancio e l’azzurro per le tre maniche di uffici.
All’interno prevale l’uso del grigio e del bianco. Altri colori definiscono le zone operative dell’azienda: il giallo, l’arancio e l’azzurro per le tre maniche di uffici.

L’edificio è isolato contro terra mediante la posa di un pannello di polistirene dello spessore di 10 cm. Il pannello posato sopra un massetto tange perimetralmente la struttura in legno realizzando in tal modo un taglio termico rispetto al massetto di completamento della fondazione sottostante. Sopra il pannello risulta direttamente eseguito un pavimento in cemento del tipo industriale tirato a elicottero e con successivo trattamento antimacchia e antipolvere.
Le pareti perimetrali sono del tipo MegaWand, caratterizzate da una struttura a telaio in legno dello spessore di 12 cm con interposto materassino isolante e racchiusa tra due pannelli in fibra di legno. Verso l’esterno la parete risulta completata con un cappotto in polistirene finito con rasatura della ditta Sto e verso l’interno dalla messa in opera di contro parete in cartongesso con interposto ulteriore strato di materiale isolante in fibra di legno dello spessore di 5 cm. In corrispondenza del rivestimento in larice sulla facciata, al posto del cappotto è stata realizzata una parete ventilata con posa di un isolamento in lana minerale di 12 cm con una trasmittanza paria 0,145 W/mqK e uno sfasamento superiore alle 10 ore.

L’isolamento del solaio di copertura piano è caratterizzato da uno spessore di 20 cm di lana minerale interposta alla struttura a telaio e da 10 cm di pannello in fibra di legno al di sopra del tavolato della struttura.
L’isolamento del solaio di copertura piano è caratterizzato da uno spessore di 20 cm di lana minerale interposta alla struttura a telaio e da 10 cm di pannello in fibra di legno al di sopra del tavolato della struttura.

L’isolamento del solaio di copertura piano è caratterizzato da uno spessore di 20 cm di lana minerale interposta alla struttura a telaio e da 10 cm di pannello in fibra di legno al di sopra del tavolato della struttura. La copertura del tipo micro ventilata risulta completata con teli in pvc saldati in opera a formazione dell’impermeabilizzazione del coperto. La trasmittanza finale è pari a 0,133 W/mqK e lo sfasamento raggiunto supera le 11 ore. Analoga prestazione è raggiunta dalla copertura del corpo centrale, in cui alla soluzione a telaio è stata preferita una più tradizionale soluzione con travatura a vista e sovrastante pacchetto di copertura. La copertura centrale, inoltre, è stata finita con un manto in alluminio graffato.

L’uso dei controsoffitti, limitato alla zona d’ingresso e alla sala convegni, ha avuto come scopo prevalente quello di mascherare elementi strutturali a vista o canali dell’aria ove curve e innesti li rendevano meno accettabili esteticamente.
L’uso dei controsoffitti, limitato alla zona d’ingresso e alla sala convegni, ha avuto come scopo prevalente quello di mascherare elementi strutturali a vista o canali dell’aria ove curve e innesti li rendevano meno accettabili esteticamente.

Finiture interne. L’approccio progettuale alla definizione delle finiture interne, in parte condizionato dal tentativo vano di rispettare un budget prefisso dalla committenza, è stato caratterizzato da scelte volte alla massima ottimizzazione economica ed estetica dell’intervento.
Al piano terreno si è scelto di realizzare un pavimento in cemento del tipo industriale eliminando i sottostanti massetti e le caldane, ad eccezione dei locali adibiti a servizi igienici, in cui per ovvie necessità impiantistiche si è operato in modo più tradizionale. L’uso di pavimenti ceramici e di rivestimenti, forniti dalla ditta 14 Ora Italiana >>, si è limitato ai locali igienici, alle scale di collegamento tra i due livelli e alla pedana della zona cucina all’interno dello spazio comune.
Al piano primo si è scelto di posare un laminato direttamente sul solaio in X-Lam, previa posa del materassino fonoassorbente. I soffitti al piano terreno sono stati tenuti a legno limitandosi a tinteggiare l’intradosso dei pannelli strutturali dei solai, che per l’occasione sono stati consegnati con un lato per finitura a vista, e al piano primo il cartongesso presente ha la sola funzione di finire il telaio in legno senza predisporre spazi per la posa degli impianti. L’uso dei controsoffitti, limitato alla zona d’ingresso e alla sala convegni, ha avuto come scopo prevalente quello di mascherare elementi strutturali a vista o canali dell’aria ove curve e innesti li rendevano meno accettabili esteticamente.

Il verde, come colore aziendale, è particolarmente usato negli spazi di rappresentanza e nei rivestimenti dei blocchi servizi.
Il verde, come colore aziendale, è particolarmente usato negli spazi di rappresentanza e nei rivestimenti dei blocchi servizi.

Finiture esterne. L’esterno, come l’interno, è caratterizzato da soluzioni tecniche ed estetiche che nella loro semplicità tentano di coniugare un buon risultato estetico con costi esecutivi sostenibili. L’edificio quindi ha definito il suo aspetto formale attraverso tre elementi specifici: il colore della rasatura del cappotto, con la contrapposizione tra il grigio scuro della parte più raccolta del fabbricato e il bianco verso l’esterno, l’uso dei rivestimenti di listelli di larice a formazione delle pareti ventilate che caratterizzano i fronti corti sia a nord sia a sud e la creazione di imbotti e parapetti in alluminio verniciato a dar forza alle forature.
Le finestre in pvc di colore bianco esternamente sono state rivestite con un profilo di alluminio color grigio scuro (ral 7016), col medesimo colore sono state eseguite le vetrate del corpo principale, le lattonerie dell’edificio, gli imbotti e i parapetti delle finestre e il manto di alluminio graffatto a copertura del corpo centrale.

Il progetto ha previsto un impianto fotovoltaico per ridurre quanto possibile il consumo di energia elettrica per il funzionamento della pompa di calore.
Il progetto ha previsto un impianto fotovoltaico per ridurre quanto possibile il consumo di energia elettrica per il funzionamento della pompa di calore.

Impianti. La scelta impiantistica, sin dall’inizio, si è orientata su soluzioni che non contemplavano l’uso del gas. Pertanto si è scelto un sistema a pompa di calore con unità di trattamento aria poste sulla copertura e distribuzione del tipo a canali con mandata e ripresa. In particolare, è stato scelto di posizionare la mandata al centro degli ambienti utilizzando canali circolari microforati del tipo a vista e di posizionare la ripresa all’interno di un vano tecnico multifunzione di cui in seguito si fa cenno. Affinché l’impianto fosse il più efficiente possibile al fine dell’ottenimento di un’elevata prestazione energetica, si è previsto d’interfacciare l’impianto stesso sia con il camino a pellet presente nel locale ristoro, sia attraverso opportuni scambiatori con la piscina, utilizzando la stessa come collettore solare sia per il raffrescamento estivo, sia per il riscaldamento invernale.
L’impianto di climatizzazione utilizza inoltre il contributo derivante dall’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, della potenza di 10 kw, presente sulla copertura del corpo ovest.
Il vano tecnico è la soluzione che si è adottata al fine di minimizzare l’impatto degli impianti sia sotto pavimento o a soffitto, sia sotto traccia. La parete a separazione tra i corridoi e gli uffici è stata realizzata di notevole spessore, precisamente 60 cm, seppur non presenti alcuna funzione strutturale. In tale profondità si sono ricavate più funzioni. Partendo dal pavimento sino all’altezza di un metro, la profondità è utilizzata per la creazione di armadiature in opera; dal metro ai 2,20 m di altezza la parente diventa un’ampia apertura con pannelli di policarbonato colorati che permettono da un lato un’illuminazione naturale del corridoio mediata dalla profondità degli uffici e dall’altro la percezione della presenza di persone all’interno degli uffici seppur rispettando la privacy; infine, dai 2,20 m al soffitto lo spessore diviene il contenitore delle dorsali degli apparati impiantistici dell’edificio, con la sequenza dal basso verso l’alto del canale di ripresa dell’aria, che viene aspirata da feritoie poste negli imbotti delle finestre in policarbonato, della dorsale degli impianti dati e infine degli impianti elettrici. Il vano tecnico è ispezionabile da ogni ambiente mediante botole del tipo raso muro. Dal vano tecnico a soffitto poi con soluzioni a vista sul soffitto, sia gli impianti dati sia la rete elettrica raggiungono le postazioni di lavoro entrando in setti separatori tra le scrivanie e all’interno di questi raggiungendo le relative postazioni.
Pertanto, l’accettazione da parte della committenza di soluzioni a vista, sia delle finiture del legno sia degli impianti, ha permesso nel complesso di non eseguire massetti e caldane, ad esclusione dei soli locali in cui era presente la distribuzione dell’acqua sanitaria, consentendo lavorazioni a secco con maggiore pulizia del cantiere e assoluta velocità esecutiva.

L’illuminazione complessiva del fabbricato, esterna e interna, è stata affidata alla ditta iGuzzini >>. La scelta dei corpi illuminanti, prevalentemente a led, supportata dall’installazione di un sistema domotico, ha consentito la realizzazione di un impianto di illuminazione altamente efficiente dal punto di vista energetico e di elevata flessibilità e configurabilità. Negli uffici l’illuminazione è gestita in automatico da un sensore ambiente che rileva l’intensità e il contributo proveniente dalla luce naturale esterna e calibra di conseguenza l’emissione dei corpi illuminanti mantenendo costante un livello d’illuminazione richiesto dall’utente. Il medesimo sensore, inoltre, rileva l’assenza di persone all’interno dei locali e automaticamente spegne la luce.

Il colore della rasatura del cappotto presenta la contrapposizione tra il grigio scuro della parte più raccolta del fabbricato e il bianco verso l’esterno con l’uso dei rivestimenti di listelli di larice.
Il colore della rasatura del cappotto presenta la contrapposizione tra il grigio scuro della parte più raccolta del fabbricato e il bianco verso l’esterno con l’uso dei rivestimenti di listelli di larice.

Aree esterne. La sistemazione dell’area esterna ha tenuto conto di diversi fattori. Il primo è legato alle norme urbanistiche che individuavano una specifica area su cui edificare il fabbricato. Ma oltre a tale indicazione normativa, le restanti scelte sono state frutto di un ragionamento condiviso con la committenza. La disposizione ad H dei fabbricati ha consentito la riproposizione di uno spazio a corte in corrispondenza dell’ingresso pedonale, permettendo da un lato l’uso della distanza minima dal limite di edificazione, ma, al tempo stesso, la creazione di una profondità tra l’accesso e l’ingresso all’edificio sufficiente a valorizzare l’ingresso stesso e a creare un ambiente più raccolto e nettamente separato dal giardino che circonda l’edificio a ovest, a sud e in minima parte a est.
Nel posizionamento della piscina si è voluto individuare la zona di esposizione più adatta, dandole una funzione di rappresentanza e comunicazione della filosofia complessiva del progetto come naturale fondale della sala riunioni principale.
La piantumazione del verde, i cui frutti saranno ormai visibili fra un anno, ha avuto come obiettivo quello di creare una sufficiente privacy agli utilizzatori del giardino e della piscina, senza però voler oscurare la visibilità complessiva dell’intervento dalla strada. In particolare, gli alberi d’alto fusto sono stati posizionati in conseguenza della presenza della passerella ciclopedonale posta a sud dell’intervento; per creare una zona di privacy agli utilizzatori della piscina, diversamente, si è scelto di lavorare con arbusti autoctoni che dovranno creare una siepe e separazioni di altezza non superiore al metro e mezzo.

Nel posizionamento della piscina si è voluto individuare la zona di esposizione più adatta, dandole una funzione di rappresentanza.
Nel posizionamento della piscina si è voluto individuare la zona di esposizione più adatta, dandole una funzione di rappresentanza.

Aspetti formali. Il progetto, estremamente sobrio, ha voluto proporre due distinte letture tra l’esterno e l’interno.
L’esterno è caratterizzato da un uso coordinato dei colori, che spaziano dal grigio scuro nelle superfici sia delle pareti interne verso la corte sia della copertura del corpo centrale, sino al bianco per le pareti rivolte all’esterno e la pavimentazione della corte e dei camminamenti. L’unica licenza concessa si riassume nell’uso del rivestimento in larice naturale, la cui ossidazione dovrebbe portare nel tempo ad un ingrigimento di tale superficie in coerenza con i restanti colori utilizzati.
All’interno, seppur prevale l’uso del grigio e del bianco come fuori, sono stati inseriti colori che definiscono le zone operative dell’azienda: il giallo, l’arancio e l’azzurro per le tre maniche di uffici, declinate sia nei tinteggi, sia nel colore delle pareti in policarbonato sia nei rivestimenti dei relativi blocchi servizi, e il verde come colore aziendale, negli spazi di rappresentanza. Il corpo centrale, rimanendo comunque legato alla base del grigio e del bianco, trova nel rivestimento della scala e nel pavimento della zona cucina la sintesi dei colori utilizzati nelle altre parti dell’edificio e richiama in prossimità del vano ascensore l’uso del larice presente all’esterno.

Negli uffici l’illuminazione è gestita in automatico da un sensore ambiente che rileva l’intensità e il contributo proveniente dalla luce naturale esterna e calibra di conseguenza l’emissione dei corpi illuminanti.
Negli uffici l’illuminazione è gestita in automatico da un sensore ambiente che rileva l’intensità e il contributo proveniente dalla luce naturale esterna e calibra di conseguenza l’emissione dei corpi illuminanti.

Chi ha fatto Cosa
Committente: Netideawebranking srl
Progettista e direttore lavori: arch. Luca Malavasi
Progettista strutture in c.a.: ing. Emanuele Guidetti
Progettista strutture in legno: ing. Hermann Giuseppe
Progettista impianti meccanici: p.i. Emanuele Bonato
Progettista impianti elettrici ed elettronici: p.i. Maurizio Costantini

IMPRESE E AZIENDE
Opere edili e fondazioni: Romei srl, Castelnuovo Monti (Re)
Opere e strutture in legno e infissi: Wolf System srl, Campo di Trens (Bz)
Opere di finiture interne: Linea edile srl, Castelnuovo Monti (Re)
Impianti meccanici: Cooperativa termoidraulica Cat soc. coop., Castelnuovo Monti (Re)
Impianti elettrici ed elettronici: Getra srl, Castelnuovo Monti (Re)
Illuminazione interna ed esterna: iGuzzini
Pavimenti e rivestimenti interni: 14 Ora Italiana, Castelvetro (Mo)
Opere da fabbro: Adani Angelo srl, Carpi (Mo).

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