Terremoto Ischia | Commenti

Dalle professioni richiesta di qualità edilizia e prevenzione

Rappresentanze sindacali e professioni tecniche concordi nel chiedere come priorità l'attuazione di un piano di prevenzione sismica e la pubblicazione della nuova normativa tecnica. 

Franco Turri | Segretario Generale FilcaCisl

«I danni provocati dal terremoto di magnitudo 4 che ha colpito Ischia sono assolutamente inaccettabili, data l’intensità del sisma. Le vittime di questo terremoto sono il tragico e doloroso risultato della mancata cultura della prevenzione, più volte annunciata e mai attuata in maniera efficace, e del degrado degli immobili nei quali viviamo. Il governo dia un segnale forte, e metta in cima alle priorità la messa in sicurezza del territorio e la valorizzazione del patrimonio abitativo, del territorio e delle aree urbane, come si propone il piano Casa Italia. Si intervenga sui bonus per gli interventi antisismici, potenziandoli e rendendoli strutturali, e si rafforzi la lotta all’abusivismo. Infine si pensi a strumenti, come ad esempio il fascicolo del fabbricato, in grado di dare il quadro della situazione e permettere di agire con interventi mirati ed efficaci. La prevenzione e un’edilizia di qualità avrebbero evitato una nuova strage e danni ingenti».

Vito Panzarella | Segretario Generale FenealUil

«La Feneal è vicina al popolo di Ischia e ai tanti lavoratori impegnati in queste ore nelle operazioni di soccorso. Ancora una volta ci si trova a piangere morti e a fare la conta di danni, causati da eventi naturali, che si sarebbero potuti evitare. Investire in prevenzione deve essere la priorità per il Paese. Strumenti e misure non sono mancati in questi anni, anche se spesso, alcuni, solo annunciati. Serve però la volontà politica di realizzare tutto quello che è necessario per la riqualificazione e la messa in sicurezza di un tessuto edilizio fragile e vulnerabile come il nostro. Tragedie come queste non hanno alcun senso e non devono più accadere, e per questo bisogna far ripartire da subito progetti come Casa Italia che mettano al centro la qualità del costruire e la sicurezza delle persone».

Armando Zambrano | Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri

«L’ennesimo evento sismico, che stavolta ha colpito Ischia, sta a dimostrare che nel nostro Paese anche le scosse di non particolare entità possono determinare danni rilevanti a cose e persone. Quello che è successo ieri sera conferma a maggior ragione la necessità di attuare nel più breve tempo possibile un piano di prevenzione sismica e di completare la conoscenza dello stato delle nostre case, anche attraverso strumenti determinanti come il fascicolo del fabbricato. Occorre, inoltre, procedere anche attraverso modifiche normative che rendano ancora più efficaci le iniziative già messe in campo, come il Sisma Bonus, rendendole pienamente applicabili sia per i grandi fabbricati, sia per quelli piccoli, anche attraverso misure di sostegno agli incapienti. Infine, è necessario consentire ai cittadini di perseguire l’obiettivo del miglioramento sismico anche in tempi lunghi, mettendolo in atto in occasione delle ristrutturazioni e seguendo un progetto ben preciso».

Bruno Finzi | Presidente Ordine Ingegneri Milano

«Oggi siamo ancora a piangere vittime a seguito di un terremoto: ieri nelle Marche, in Lazio e Abruzzo. Ora è il turno di Ischia. Non è accettabile che si stia ancora attendendo – dal 2014- la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova Normativa Tecnica. Il capitolo 8 di questa nuova normativa riguarda proprio la sicurezza nei confronti del sisma del costruito esistente e si stabilisce finalmente la possibilità di procedere in maniera preferenziale con il miglioramento rispetto all’adeguamento. Dobbiamo entrare in questa precisa logica: raggiungere il miglioramento della sicurezza per tutti rispetto alla sicurezza per pochi. I risultati del lavoro condotto dalla Commissione Casa Italia guidata dal Professor Azzone è prezioso, ma non basta. Il censimento del costruito passa necessariamente per il fascicolo del fabbricato, per troppo tempo rimandato e accantonato. Il Certificato di Idoneità Statica (Cis) come pensato e attuato a Milano è uno strumento utile e ci auguriamo di esempio per l’intera Nazione. Un esempio anche di “buona politica al servizio dei cittadini” di un’amministrazione lungimirante che ha deciso di compiere questo passo sicuramente rivoluzionario chiedendo aiuto e supporto tecnico al nostro ordine professionale. Il miglioramento della sicurezza di strutture esistenti si deve inoltre perseguire non a spese dello Stato, le cui risorse devono essere riservate alla messa in sicurezza delle strutture pubbliche, ma solo ed esclusivamente attraverso l’intervento dei privati favoriti da una seria politica di incentivi fiscali. È da augurarsi che il tempo perso venga finalmente recuperato».

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