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Edilizia scolastica: la nuova programmazione triennale 2018-2020

Verranno dati più fondi alle Provincie per la manutenzione e la messa in sicurezza delle scuole superiori con l'obbligo d'inserire gli interventi di edilizia scolastica nell'apposita Anagrafe Nazionale. La programmazione triennale è finanziata dallo Stato come stabilito dal protocollo siglato il 22 novembre.

Lo schema di decreto con i criteri per la nuova programmazione nazionale triennale 2018-2020 per l’edilizia scolastica approvato di recente dalla Conferenza unificata, ha stabilito che le Provincie avranno più disponibilità finanziaria per la manutenzione e messa in sicurezza delle scuole superiori oltre all’obbligo di inserire e aggiornare gli interventi di edilizia scolastica nell’Anagrafe Nazionale a loro dedicata.

Si tratta di una programmazione triennale finanziata con un impegno statale di 1,7 miliardi di euro (legge di Bilancio 2016) che al netto degli interessi del mutuo potrà finanziare lavori per 1,3 miliardi secondo quanto stabilito dal protocollo firmato da Miur, Bei, Cassa depositi e prestiti e Presidenza del Consiglio dei ministri il 22 novembre.

La Bei stanzierà le risorse che Cassa deposito e prestiti utilizzerà per la concessione di finanziamenti alle Regioni destinati alla realizzazione degli interventi attivati dagli enti locali secondo la graduatoria di priorità (di predisposizione regionale).

Secondo i nuovi criteri nel prossimo Piano triennale per l’edilizia scolastica le risorse per gli enti locali verranno assegnate non più sulla base del numero delle scuole ma sulla base della popolazione scolastica. Con il vecchio criterio le provincie erano penalizzate perché hanno un minor numero di edifici (sono 5.105) ma molti alunni (2,5 milioni che rappresentano il 30% del totale di tutte le scuole). C’è da rilevare che negli ultimi 3 anni alle scuole superiori è stato destinato non più del 14% di tutti i fondi destinati alla sicurezza di scuole.

Le Regioni ribadiscono la proposta di poter chiedere un cofinanziamento agli enti locali. La nuova programmazione triennale prevede anche che le regioni identifichino gli enti beneficiari degli interventi tenendo presente il livello di progettazione, il completamento dei lavori già avviati, la valutazione sostenibile del progetto insieme ad altri criteri definiti a livello regionale. Questi ultimi dovranno dare priorità ad:

  • interventi di adeguamento sismico,
  • nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti,
  • interventi per ottenere il certificato di agibilità delle strutture,
  • interventi per l’adeguamento alla normativa antincendio previa verifica statica e dinamica dell’edificio,
  • ampliamenti o nuove costruzioni.

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