Archea Associati | YanQing - Cina

Effetto decorativo degli ambienti rivestiti in laterizio

Grape Expo, parco espositivo della viticoltura, è stato realizzato seguendo criteri di progettazione sostenibile, rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. L’impiego decorativo dei mattoni caratterizza gli ambienti interni come spazi urbani, come piazze o strade coperte.

L’insediamento è un grande parco, in cui si celebrano insieme l’architettura e la natura, in un’area circondata da profili paesaggistici di ragguardevole valore, ove si riconoscono le coltivazioni della vite per la produzione di vini di varie tipologie.

Il luogo ove sorge è nella contea di Yanqing, agglomerato della conurbazione a nord di Pechino, non lontana dalla Grande Muraglia e dalle montagne che ospiteranno i XXIV Giochi olimpici invernali nel febbraio del 2022.

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©Pietro Savorelli | A destra il museo, in fondo il centro visitatori e la sede Expo.
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Masterplan.

Si colloca lungo la strada Kanghe, prima del suo congiungimento con la strada Kangzhang, nei pressi della confluenza del fiume Caijia nel Guishui. Si caratterizza sia per la riconoscibilità delle forme di ciascun manufatto che per il risalto ai vari materiali utilizzati, quasi a costituire una sorta di «campionario» delle tecnologie costruttive della tradizione.

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Rampa di accesso al tetto-terrazza del museo | ©Pietro Savorelli
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Pianta piano terra del museo.
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Interni del museo | ©Pietro Savorelli

È stato inaugurato nel 2014, in occasione dell’International Grape Exhibition Garden di Yanqing, un ampio programma di iniziative ed eventi promossi dal Governo Cinese, in occasione della 11° Conferenza Internazionale sulla coltivazione e la genetica dell’uva da vino, svoltasi nel luglio di quell’anno per la prima volta in Cina, come evento di portata globale per quanto riguarda i temi legati all’agricoltura e in particolare alla coltura della vite, considerata come l’elemento centrale dello sviluppo della contemporanea cultura enogastronomica.

L’intento della Cina, con tale esposizione internazionale, era di dimostrare la sua intenzione di diventare un attore importante nella produzione di vino e per fare questo ha scelto come riferimento sia un modello che uno studio associato italiano per il progetto del complesso, in particolare i progettisti che avevano dimostrato con la realizzazione della Cantina Antinori, in Val di Pesa, una specifica esperienza e un’alta qualità architettonica e tecnologica per tale tipologia costruttiva.

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Il museo sullo sfondo di un campo di lavanda. ©Pietro Savorelli
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Rivestimento interno in laterizio del museo. ©Pietro Savorelli

Archea ha progettato un complesso che si estende su una superficie di oltre 2.000.000 metri quadrati, con giardini, campi di lavanda, vigneti, percorsi panoramici, installazioni, che circondano i fabbricati principali: il Museo dell’uva, il centro visitatori, il tecnologico edificio serra, i corpi di ingresso a nord e a sud e il centro di assistenza.

È il parco espositivo della viticoltura, aperto in primavera, estate e autunno e offre, concentrata in un unico sito, la più grande varietà di uve provenienti da tutto il mondo e la dimostrazione delle diverse tecnologie produttive, con la possibilità per i visitatori di degustare e conoscere le uve e i vini.

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Pianta piano terra degli uffici Expo.
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Disegni di prospetto degli uffici Expo.
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Centro visitatori e uffici Expo. ©Pietro Savorelli
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Uffici Expo sezioni.

Comprende un’area dedicata ai bambini, aree ricreative e una vasta zona umida con canali e laghetti, artificialmente creati anche con la funzione di fornire irrigazione per le piantumazioni.

Il progetto di Yanquing è stato interamente realizzato seguendo criteri di progettazione sostenibile, secondo il rispetto dell’ambiente e la preservazione delle risorse naturali. Gli edifici principali, gli uffici amministrativi, il Museo dell’uva, il Centro visite hanno forme planimetriche circolari, con i corpi collegati a grappolo, proprio per evidenziare il riferimento all’uva.

Le loro forme generali sono plasmate dai percorsi, organizzati lungo un unico asse che collega l’ingresso nord con quello sud e, lungo questa direttrice, i corpi di fabbrica si integrano come «stazioni», riducendo in questo modo a visitatori e fruitori dell’insediamento la percezione di discontinuità tra interno e esterno.

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Pianta piano terra del centro visitatori.
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Disegni di prospetto del centro visitatori.

Questo concetto è radicalizzato dalla scelta di finitura degli ambienti interni, che vede le pareti rivestite in mattoni faccia a vista del colore grigio tipico che si ritrova localmente e i tamponamenti esterni colorati ugualmente in grigio, con tessiture e sagomature di diversa profondità.

L’accuratezza dell’effetto decorativo delle pareti interne dei principali ambienti rivestiti in laterizio è stato ottenuto dalla posa degli elementi con colla a base cementizia colorata in pasta, nello stesso tono del mattone.

La scelta di questa finitura ha avuto appunto come obiettivo il miglioramento della qualità degli ambienti, la creazione di un legame con la tradizione cinese e il dialogo con il contesto tramite forme e materiali.

Di conseguenza la caratterizzazione degli interni, come spazi urbani, come piazze o strade coperte, attraverso l’impiego decorativo dei mattoni, è da ritenersi innovativo e si differenzia dalla consuetudine che lo vede utilizzato nelle murature esterne.

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Centro servizi e ristorante. ©Pietro Savorelli
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Sezioni del centro visitatori.

Chi ha fatto Cosa
Oggetto:
Grape Expo – Fiera dell’uva
Località: YanQing, Cina
Committente: Governo Popolare della Contea di YanQing
Progetto architettonico: ChinaDesign Team Archea Associati: Laura Andreini, Marco Casamonti, Silvia Fabi, Giovanni Polazzi, Luana Carastro, Francesco Giordani, Stefano Marcinkiewicz, Marco Mugnai, Mattia Mugnaini, Eleonora Prestifilippo, Feng Xiancheng
Progetto strutturale: China Construction Engineering Design Group Corporation Limited
Progetto paesaggistico: Green Landscape Planning And Designing Affairs Office Co.,Ltd
Cronologia: 2011 (concorso), 2014 (realizzazione)
Superficie: 15.000 m2
Fotografie: Pietro Savorelli, Cristiano Bianchi

A cura di Roberto Gamba, architetto libero professionista

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