Editoriale | Livia Randaccio, direttore editoriale

Expo 2015, opere al photofinish

L’Expo avrà inizio il 1° maggio del prossimo anno. C’è molta attesa per gli effetti positivi dell’impatto economico che avrà per il paese, ipotizzato in 26 miliardi di euro, con un aumento netto del Pil di 2 punti percentuali. Qualche dubbio rimane sui tempi di completamento delle infrastrutture il cui completamento è previsto per i primi mesi del 2015.
Livia Randaccio | Direttore editoriale Imprese Edili e impresedilinews.it
Livia Randaccio | Direttore editoriale Imprese Edili e impresedilinews.it

L’esposizione universale avrà ufficialmente inizio il 1° maggio del prossimo anno e avrà termine il 31 ottobre 2015. Mancano dunque 14 mesi a Expo 2015, manifestazione che con molta probabilità farà da volano all’economia del paese facendo sentire i suoi effetti positivi su tutto il territorio nazionale.
Lasciando da parte l’ottimismo che lentamente ma ugualmente in maniera concreta si sta sviluppando attorno all’evento, resta il fatto che a Milano si è entrati già nella fase di analisi delle aspettative sui ritorni economici della manifestazione. Soprattutto in riferimento ad alcuni dati e ad alcuni conti.
Osserviamo gli investimenti che sono già stati pianificati dalla Società di gestione Expo 2015, sommiamoli agli investimenti privati, a quelli pubblici, il tutto poi con quelli che sono stati preventivati e assicurati dai paesi ospiti e abbiamo una cifra che si attesta, come impatto economico per gli anni 2012-2020, attorno a 26 miliardi di euro. Vogliamo fare riferimento al Pil? In questo caso si avrebbe un incremento pulito-pulito di 2 punti percentuali, rafforzato dai consumi provenienti dai 23 milioni di turisti (più di un terzo esteri).
L’effetto positivo e di sviluppo del territorio è sicuramente già avviato, convalidato nel lungo periodo dalle opere infrastrutturali che Expo 2015 ci lascerà (a Milano e su tutto il territorio lombardo): dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare alla competitività dei mercati, dall’ambiente garantito da opere “pulite” a basso inquinamento. Per non parlare del “riporto del turismo” che dovrebbe manifestarsi su tutto il territorio nazionale e non solo sulla Lombardia.
Expo 2015, già da ora, sta coinvolgendo le attese e le speranze di crescita dei mercati, delle produzioni, dell’imprenditoria. Già dallo scorso anno dati e sondaggi di Confcommercio e Unioncamere citavano la convinzione degli operatori economici e dei milanesi a favore dell’evento.
Qualche dubbio  rimane sui tempi del completamento delle infrastrutture. Non va dimenticato a tal proposito che i mesi passati sono stati caratterizzati da eventi non propriamente soddisfacenti: divisioni su scelte, lentezze burocratiche, perplessità progettuali, inchieste della magistratura, tutti fattori che hanno inevitabilmente comportato la paralisi dei cantieri. Per non dire dei tagli ai budget: ricordiamo che il taglio del contributo dello Stato è stato pari a due terzi (da 4 a 1,4 miliardi), che i ritardi che hanno interessato la metropolitana milanese hanno comportato che la consegna dell’infrastruttura riguarderà solamente la prima tratta (dal Passante ferroviario a Linate). E per il completamento dell’opera si dovrà attendere il 2018.
La linea 6 del metrò (che avrebbe permesso l’attraversamento di Milano da nord a sud) è stata abbandonata agli…anni futuri (quando?).
La linea 5 dovrebbe essere completata nei primi mesi del prossimo anno (febbraio-marzo?) e ad oggi è operativa solo la tratta Zara-Bignami. Non va tralasciato che oltre ai tagli ai budget un elemento di freno per gli enti locali è stata l’impossibilità di avere deroghe al patto di stabilità.
Per quanto concerne le infrastrutture stradali note positive ci vengono dalla Brebemi (già completata e attiva dal prossimo giugno) e dalla Pedemontana (entro settembre funzionante a tutti gli effetti). Completata la terza corsia della A9 e iniziati da alcuni mesi i lavori riguardanti la provinciale Rho-Monza, si attendono i completamenti di alcuni svincoli, della A4 e della A8.

Expo 2015 | Il padiglione Italia
Expo 2015 | Il padiglione Italia

Consideriamo ora le opere che verranno consegnate al…photofinish.
Area espositiva: il costo stimato è di 1,23 miliardi, doveva essere consegnata tra 2 mesi ma la consegna slitterà a fine febbraio del prossimo anno. In questo caso le problematiche burocratiche l’hanno fatta da “padrone” e dopo l’assegnazione degli appalti i lavori hanno avuto inizio a metà dello scorso anno (con un anno di ritardo!). I lavori sono proceduti anche con doppi turni. L’area espositiva dovrebbe considerare anche la “Città del gusto”, opera che secondo gli intenti iniziali sarebbe dovuta essere ubicata al posto dell’Ortomercato.
Cascina Merlata: il costo stimato è di 800 milioni di euro, l’opera doveva essere completata a dicembre 2014 ma sarà consegnata a marzo del prossimo anno. A fine 2011 in quest’area rurale adiacente all’area espositiva ha avuto inizio una vasta ristrutturazione per la trasformazione in quartiere residenziale da destinare all’ospitalità degli addetti all’Expo. Concluso l’evento espositivo, l’area verrà posta in vendita mantenendo però il vincolo di “Area di edilizia convenzionata”. La forte perplessità riguarda il nuovo accesso all’autostrada, opera che realizzerà la Provincia di Milano e che è stata bloccata da un ricorso al Tar.
Via di terra: il costo stimato sul progetto ridimensionato è di 8 milioni di euro. L’opera doveva essere completata per luglio di quest’anno ma verrà consegnata ad aprile del prossimo anno. A novembre del 2011 è stato messo da parte il percorso pedociclabile di 22 km che avrebbe dovuto fungere da collegamento fra la Fiera e la Darsena. In sostituzione vi è un itinerario turistico ridotto al centro città e da una (altrettanto ridotta) ristrutturazione e apertura delle piste ciclabili nelle zone adiacenti al Parco agricolo sud. Queste riduzioni hanno comportato un risparmio di 90 milioni di euro.

Expo 2015 | Le vie d'acqua
Expo 2015 | Le vie d’acqua

Vie d’acqua: il costo stimato è di 175 milioni di euro. L’intervento doveva essere completato a giugno di quest’anno ma verrà consegnato a gennaio 2015. Stiamo parlando dell’opera considerata “la più imponente e ambiziosa”, sicuramente quella dall’impatto ambientale più significativo: riguarda la riqualificazione di lunghi tratti del Naviglio così da collegare attraverso canali percorribili il centro città all’Expo e avendo come punto d’origine la Darsena. Il percorso è rimasto invariato malgrado i ridimensionamenti del budget inizialmente considerato, ben 300 milioni.

di Livia Randaccio

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