Legge di stabilità | Novità per imprese, famiglie e lavoro autonomo

Finanziaria 2015: semplificazioni fiscali, misure a favore di start-up innovative e credito d’imposta tra il 25% e il 30% per tutte le imprese

Tra le novità della Legge di stabilità 2015 vi è l’apertura della normativa italiana alle start-up innovative europee che hanno una sede produttiva o una filiale in Italia e l'incremento di un anno del limite temporale entro il quale poter essere considerate start-up innovative dalla data di costituzione della società, estendendo così al periodo considerato la facoltà di godere del particolare statuto normativo. Emendamenti per lo Sblocca Italia: 100 milioni di euro per Genova per fronteggiare l’emergenza dell’alluvione dei giorni scorsi.

Quelle che pubblichiamo sono alcune delle misure contenute nella Legge di stabilità 2015, approvate ieri dal Consiglio dei ministri: ora le misure sono state inviate a Bruxelles per le analisi e il vaglio dell’Unione Europea. Infatti, la Commissione Europea sarà a chiamata a valutare la Legge di stabilità ma anche ad esprimere un giudizio sulle misure prese per ovviare allo squilibrio macro-economico eccessivo provocato dal debito elevato e dalla bassa competitività.
Per ora il portavoce dell’Esecutivo comunitario non ha commentato il testo di bilancio di previsione. Resta il fatto che il piano di finanza pubblica annunciato 15 giorni fa dal Governo, contenente il rinvio del pareggio di bilancio dal 2015 al 2017, ha lasciato notevoli dubbi sulla volontà italiana di rispettare le regole europee. Di fatto la Commissione Europea entro 15 giorni potrà respingere la Legge di stabilità. Il commento del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia Piercarlo Padoan non lascia dubbi sul documento varato.

Matteo RenziMatteo Renzi | Presidente del Consiglio
«Vi è una sostanziale differenza tra la manovra dell’anno scorso e questa: si tratta di 18 miliardi di tasse in meno. Abbiamo fatto una grande manovra anticiclica, rispettando il parametro del 3%, e nella lettera che abbiamo inviato al commissario Katainen sono indicate le circostanze ritenute eccezionali che sono, in breve, le riforme strutturali, tre anni di recessione e le condizioni per evitare il pareggio di bilancio così come previsto dal fiscal compact. L’impatto delle riforme strutturali sarà più significativo nel 2016 che nel 2015. Rivolgo un appello agli imprenditori: abbiamo tolto l’art. 18 per i neo-assunti, è stata tolta la componente lavoro dell’Irap e sono stati tolti anche i contributi. Ora non ci sono più alibi per non assumere con contratti a tempo indeterminato».

LE MISURE 

Misure per l’edilizia. La decisione presa ieri dal Governo è quella di prorogare di un altro anno le detrazioni alle attuali aliquote massime del 50% e 65%.
Secondo le stime della Camera dei deputati (studio congiunto con Cresme), le detrazioni al recupero sono state utilizzate nel 2014 su interventi edilizi per 28,2 miliardi di euro (14,1 miliardi di detrazioni in dieci anni) e l’Ecobonus a interventi per 4,85 miliardi (pannelli solari termici, sostituzione di caldaie e infissi, coibentazione degli edifici), di cui 2,668 miliardi di detrazione in dieci anni.ecobonus

Modifica della disciplina del Fondo centrale di garanzia. Ridisegnato il funzionamento del Fondo centrale di garanzia delle pmi allo scopo di rendere lo stesso più efficiente anche alla luce delle iniziative europee finalizzate al sostegno del credito alle pmi.
fondo-garanziaNell’ambito degli strumenti a disposizione del fondo, la novità principale è rappresentata dalla possibilità per il fondo di garantire le cosiddette tranche mezzanine emesse nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi come sottostante prestiti alle pmi. Nello stesso ambito si innesta una revisione della governance del fondo tesa a prevedere un comitato di monitoraggio e valutazione che abbia al suo interno anche i rappresentanti dell’universo delle imprese e del sistema finanziario.

Credito d’imposta. Il credito d’imposta del 25% sarà riconosciuto fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario, a condizione che siano sostenute dalle imprese spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a 30mila euro.

Misure a favore delle start-up innovative. Per le start-up innovative e gli incubatori certificati il periodo massimo di esonero dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi all’iscrizione nel Registro delle imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle Camere di Commercio, viene esteso fino al quinto anno di iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese.
crowdfunding 2Intervento sulla disciplina che regolamenta l’equity crowdfunding per le start-up innovative, ovvero la possibilità per queste società di utilizzare portali online per la raccolta di capitali di rischio attraverso gestori specializzati. La modifica proposta intende ampliare la possibilità di raccogliere capitale in crowdfunding ai veicoli di investimento, siano essi società di partecipazioni che investono prevalentemente in start-up innovative oppure Oicr. Favorendo così la raccolta dei capitali da parte delle start-up: tale possibilità rappresenta l’elemento più decisivo per la crescita dell’ecosistema start-up.
La normativa sulle start-up non si limita alle società di diritto italiano residenti in Italia ma si estende alle società residenti in uno stato membro della Ue o dello spazio economico europeo, purché abbiano una sede produttiva o una filiera in Italia. Incremento di un anno (da 4 a 5) del limite temporale entro il quale poter essere considerate start-up innovative dalla data di costituzione della società estendendo del medesimo periodo la relativa facoltà di godere del particolare statuto normativo ad essa dedicato.

Patent box. Regime opzionale di tassazione agevolata per le società e gli enti commerciali con riferimento sia ai redditi derivanti dalla concessione in uso delle opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di marchi d’impresa, nonché di processi, formule e informazioni relative ad esperienze acquisite nel campo industriale, scientifico e commerciale, beni immateriali, sia a quelli rivenienti dall’utilizzo diretto degli stessi nell’esercizio della propria attività d’impresa. L’esclusione del 50% del reddito derivante dall’utilizzo di beni immateriali è la misura minima di esclusione che può rendere attraente il regime in parola per le imprese.

ALTRI PROVVEDIMENTI 

Sussidio universale. Con questa Legge di stabilità il Governo stanzia 1,5 miliardi di euro netti per i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal disegno di legge deroga Jobs Act. Il testo in discussione alla Camera dei deputati prevede per l’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) una rimodulazione rapportando la durata dei trattamenti alla storia contributiva del lavoratore. Sarà incrementata la sua durata massima: oggi è di 12 mesi per gli under 55 e 18 per gli over 55. L’Aspi sarà estesa anche ai Co.co.co. e saranno modificati i criteri di accreditamento: il tutto dopo un biennio di sperimentazione e a risorse definite.
A carico della fiscalità generale è prevista l’ipotesi di introdurre, una volta scaduta l’Aspi, una nuova prestazione per i lavoratori in disoccupazione con un indicatore di situazione economica equivalente (Isee) basso.
I contratti di solidarietà saranno estesi anche alle aziende che non possono usufruirne ora, quali le piccole e medie imprese sotto i 15 dipendenti, e potranno essere utilizzati per dare impulso a nuova occupazione.

Rilancio del settore immobiliare. Introduzione di disposizioni di natura fiscale che permettono ai fondi immobiliari in liquidazione di utilizzare le società di investimento a capitale fisso (Sicaf) immobiliare, ossia il nuovo veicolo di investimento collettivo del risparmio avente natura statuaria, introdotto dal dlgs 44/2014 di recepimento della direttiva sui fondi di investimento alternativi, al fine di dismettere il proprio patrimonio, consentendo ai propri investitori una continuità nella tipologia di investimento e il rispetto delle scelte originariamente da essi effettuate, vale a dire la sottoscrizione di un prodotto del risparmio gestito avente natura immobiliare.Fondi immobiliari

Emissione di obbligazioni societarie. Introduzione tra gli investitori che possono sottoscrivere o acquistare obbligazioni, titoli similari e cambiali finanziarie non negoziati nei mercati regolamentati, emessi da società non quotate, anche degli investitori non professionali a cui fa riferimento l’art. 39, comma 2, lettera a) del Puf, che non hanno i requisiti richiesti per essere qualificati come investitori professionali su richiesta, ovvero come investitori professionali pubblici (fondazioni, casse privatizzate, enti pubblici, enti privati) ma che rientrano tra i principali potenziali soggetti interessati alla sottoscrizione dei titoli.

TAGLIO DI 18 MILIARDI.
La manovra finanziaria annunciata ammonta a 36 miliardi di euro ma comporterà un taglio di 18 miliardi di euro di tasse rispetto alla Legge di stabilità 2014. Entrando nel merito dei provvedimenti, segnaliamo subito che 800 milioni di euro sono a sostegno delle partite Iva con redditi annuali sotto i 15mila euro: l’Esecutivo per questi ha introdotto una tassazione forfetaria che taglierà i costi di tenuta dei conti. L’intervento potrebbe portare la riduzione di mille euro l’anno di prelievo fiscale per i soggetti interessati.

Il Governo ha annunciato anche che presto si lavorerà alla Local tax e il ministro dell’Economia ha specificato che nell’ambito della delega fiscale si avrà spazio per attuare l’operazione di semplificazione delle tasse locali.
In tema di incentivi sul fronte occupazionale, segnaliamo che la componente Irap sul lavoro verrà eliminata già a partire dal prossimo anno, per un esborso di 5 miliardi di euro. A questo si affiancherà per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato la cancellazione per un triennio dei contributi previdenziali (spesa per lo Stato da 1,9 miliari di euro) e la cancellazione dell’art. 18 attraverso il Jobs Act.

COPERTURE E MISURE INCENTIVANTI
11 miliardi di euro arriveranno dal deficit. A questi si affiancano 15 miliardi risultanti da operazioni di spending review:

  • 6,1 miliardi arriveranno dai risparmi dello Stato centrale
  • 2,7 miliardi provengono dall’applicazione di misure contenute nel dl 66/2014, il dl che ha previsto gli 80 euro di bonus Irpef
  • 4 miliardi dai risparmi attuati a livello regionale (sulle previsioni 2015 che prevedevano un aumento da 2 miliardi di euro)
  • 1,2 miliardi da tagli ai comuni
  • 1 miliardo dalle province (in materia di province il Governo ha annunciato che metterà mano a misure specifiche per incentivare il trasferimento del personale)
  • 3,8 miliari arriveranno dall’evasione
  • 1 miliardo da operazioni di plit payment
  • 900 milioni da operazioni di reverse charge autorizzato dall’Unione Europea
  • 300 milioni dal recupero consolidato
  • 700 milioni da Fisco amico
  • 600 milioni derivanti dalla vendita delle frequenze della banda larga
  • 1 miliardo dall’aumento della tassazione sulle slot machine e da una serrata all’abusivismo al regime di payout dal 70% al 74%
  • 3,6 miliardi dall’incremento della tassazione sulle rendite finanziarie
  • 300 milioni derivanti da rivalutazioni
  • 1 miliardo dalla riprogrammazione.Ricerca e sviluppo

USCITE PER PREVIDENZA, FAMIGLIE, BONUS
Bonus-80-euro
Il Governo ha stanziato:

  • 9,5 miliardi per la stabilizzazione del bonus Irpef da 80 euro
  • 5 miliardi per finanziare la sterilizzazione della componente lavoro dell’Irap (che sarà eliminata dal 2015)
  • 1,9 miliardi per finanziare la cancellazione triennale dei contributi previdenziali per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato
  • 500 milioni per il sostegno alle famiglie
  • 300 milioni per finanziare il bonus Ricerca e sviluppo
  • 6,9 miliardi (è previsione) per le missioni internazionali di pace
  • 3 miliardi per evitare rincari fiscali derivanti dalle clausole di salvaguardia
  • per quanto concerne i comuni, la manovra prevede un ampliamento degli spazi finanziari pari al 70%, che corrisponde ad uno sgravio di 1 miliardo sul Patto di stabilità interno.Alluvione Genova

EMENDAMENTI ALLO SBLOCCA ITALIA
Nella seduta di ieri la Commissione Ambiente della Camera dei deputati ha proseguito nell’esame del decreto legge Sblocca Italia (dl 133/2014) dando il nullaosta ad un emendamento che stanzia 100 milioni per il Fondo emergenze nazionali istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con la Legge di stabilità 2014. Scopo del fondo è quello di fronteggiare l’emergenza a Genova, città colpita nei giorni scorsi dall’alluvione. In particolare, le risorse saranno reperite dal Fondo sviluppo e coesione a valere sulla programmazione 2007-2013 e 2014-2020. Nella relazione d’accompagnamento all’emendamento è stato considerato che le risorse della programmazione 2007-2013 sono non pienamente disponibili e che il fondo per le emergenze è capiente solo per 3 milioni di euro. Da qui la decisione di ricorrere a risorse che risultino inutilizzate già nel primo anno della programmazione 2014-2020. Nella seduta di ieri i provvedimenti in materia di calamità naturali approvati riguardano anche:

  • la proroga al 31/12/2015 dello stato di emergenza nelle città del Veneto e dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012
  • l’emendamento utilizza 50 milioni di euro nel biennio 2016-2017 dal fondo per la ricostruzione delle aree terremotate
  • per gli stessi anni è prorogata la possibilità per i comuni colpiti dal terremoto del maggio 2012 di assunzione con contratti di lavoro flessibile
  • il presidente della Regione Emilia Romagna (commissario per la ricostruzione) si occuperà anche degli interventi nei comuni in provincia di Bologna colpiti dal terremoto 2012 e dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013
  • un apposito dpcm d’intesa con le Regioni Calabria e Basilicata regolerà la modalità di ripartizione delle risorse stanziate dalla Legge di stabilità 2014 per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 26 ottobre 2012
  • un apposito capitolo riguarda l’affidamento diretto del servizio idrico integrato, che potrà avvenire a favore di società in possesso dei requisiti richiesti dall’ordinamento europeo per la gestione in-house. A prevederlo è un emendamento che salvaguarda le gestioni del servizio idrico in forma autonoma nei comuni montani sotto i mille abitanti. Questa norma permette ai piccoli comuni in grado di assicurare in modo autonomo il ciclo idrico integrato di farlo in maniera indipendente. Si tratta di una circostanza già prevista dal Codice ambiente del 2006 ma che sarebbe stata impedita dalla versione originaria dell’art. 7 dello Sblocca Italia.Nuove scosse di terremoto in Emilia Romagna

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