Demanio-Comune di Firenze-Difesa | Protocollo d’intesa

Firenze: protocollo d’intesa sulle caserme dismesse

Il programma attuativo dovrà essere adottato entro il termine massimo di un anno dalla data di sottoscrizione del primo protocollo d’intesa, con una possibilità di proroga di almeno due mesi.

Nei mesi scorsi si è aperta la nuova «stagione» dei protocolli d’intesa al fine di velocizzare gli iter di valorizzazione del patrimonio non più utile alle esigenze militari e le varie città coinvolte (tra cui Roma, Milano, Torino, Firenze…) stanno agendo in maniera differente per riconvertire i beni in questione.

La caserma Gonzaga di Firenze
La caserma Gonzaga di Firenze

Il caso di Firenze si segnala come uno dei più operativi, in quanto ha avviato un proficuo percorso di collaborazione tra comune, Agenzia del Demanio e Ministero della Difesa.
Dopo aver siglato un pre-accordo di cooperazione nel novembre 2013, finalizzato a definire le condizioni necessarie per assicurare rapidità ed efficacia nel perseguimento di obiettivi strategici condivisi, un primo protocollo d’intesa >> è stato sottoscritto nell’aprile del 2014 e, nello specifico, sono stati individuati sette beni militari da rifunzionalizzare coerentemente con gli indirizzi del Piano strutturale e del Regolamento urbanistico comunale adottato, oltre ad inserire la caserma Gonzaga nel procedimento devolutivo del federalismo demaniale.
È stato costituito il gruppo di lavoro composto dalla Direzione regionale Toscana e Umbria del Demanio, la Task force per la valorizzazione e dismissione degli immobili non residenziali della Difesa e la Direzione urbanistica del comune di Firenze: il lavoro svolto è consistito in un’accurata analisi per ciascun immobile oggetto del protocollo, sia dal punto di vista delle caratteristiche tipologiche-storiche-edilizie sia sotto il profilo urbanistico.
Con il secondo protocollo >>, firmato il 26 novembre 2014, sono state definite congiuntamente le future destinazioni d’uso per ogni bene oggetto d’intesa. Sono state individuate un mix di funzioni pubbliche e private (residenziale, direzionale, turistico-ricettiva, di servizi, aree verdi) da proporre in Consiglio comunale per il recepimento formale negli strumenti di pianificazione.
Ora la Direzione urbanistica comunale dovrà provvedere alla predisposizione di schede progettuali per ciascuna area di trasformazione, oltre a predisporre procedure più complesse nel particolare caso di Torre Agli, ambito di riqualificazione più complesso con una consistenza rilevante ubicato in un’area oggetto di numerose trasformazioni.

Il programma attuativo, che consiste nella sottoscrizione di uno più accordi di programma, dovrà essere adottato e sottoscritto entro il termine massimo di un anno dalla data di sottoscrizione del primo protocollo d’intesa, con una possibilità di proroga di almeno due mesi.

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