Marghera | Project financing

Fusina: per il Porto di Venezia recuperata un’area dismessa

Il terminal rappresenta uno dei più importanti progetti di infrastruttura portuale realizzato in project financing: 230 milioni di investimento, il 70% dei quali da fondi privati.

Venezia al centro dell’attenzione non solo per gli scandali legati alla vicenda Mose. Una notizia che fa ben sperare per il futuro della città riguarda il nuovo terminal del porto di Venezia a Marghera, denominato Fusina. Si tratta di un progetto altamente tecnologico con aree e servizi attivo dal 31 maggio 2014: due darsene con quattro banchine capaci di ospitare contemporaneamente quattro navi ed una piattaforma logistica dotata di nuovi fabbricati e magazzini, piazzali portuali e parcheggi, per un’area complessiva di 36 ettari.Rendering nuovo terminal Autostrade del MareIl terminal di Fusina è uno dei più importanti progetti di infrastruttura portuale realizzato in project financing: 230 milioni di investimento (di cui il 70% da fondi privati) e una sinergia tra pubblico e privato che ha consentito di realizzare una struttura all’avanguardia e rispondente alle esigenze del mercato internazionale. Sostenuto dall’Autorità Portuale di Venezia e co-finanziato dall’Unione Europea per 10 milioni di euro grazie al progetto Adriamos (programma Ten-T), il progetto ha l’obiettivo di potenziare le Autostrade del Mare tra Italia e Grecia.

Il nuovo hub ha consentito la riconversione e la bonifica di un’area dismessa di Porto Marghera ed è stato progettato e costruito dal pool di imprese di Venice Ro-Port Mos che, dopo aver bonificato l’area industriale dismessa ex Alumix, inizia anche la gestione del terminal, di tutti i servizi connessi e degli immobili, grazie a una concessione di Autorità Portuale per i prossimi 40 anni.
Il traffico traghetti merci e passeggeri, uno dei settori che contribuiscono allo sviluppo del porto di Venezia, nel 2013 ha raggiunto quota 1 milione e 200mila tonnellate di merce movimentata e ora sarà possibile integrare al meglio trasporto su gomma, acqua e ferro e ridurre l’impatto ambientale. Le potenzialità sono enormi: oggi arrivano 400 navi all’anno, Fusina ne può ospitare fino a 1.600, tutte in entrata dalla bocca di porto di Malamocco e non più da quella del Lido. Sarà possibile ricevere 1.000 traghetti e ben 400 navi in meno transiteranno davanti a San Marco.

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