Feneal - Filca - Fillea | Presidio al Mibact, 26 gennaio

#GhostBasta: sindacati e lavoratori insieme per il riconoscimento della qualifica di restauratore

#GhostBasta: è il presidio che si terrà il 26 gennaio davanti al Mibact. Presenzieranno i rappresentanti dei Sindacati di categoria e i lavoratori che ancora richiedono che venga riconosciuta la qualifica di restauratore. Da 13 anni il ministero dei Beni Culturali deve provvedere al riconoscimento della professione, ad oggi ancora una ‘professione fantasma’.

Il prossimo 26 gennaio i sindacati di categoria Feneal Filca Fillea, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del restauro, saranno davanti al Mibact per protestare contro l’ennesimo rinvio dei lavori della Commissione che esamina le domande per il riconoscimento della qualifica di restauratore.

Le segreterie nazionali di Feneal Filca Fillea si rivolgono così al Ministero dei Beni Culturali:
«Sono in migliaia che attendono da anni un riconoscimento ufficiale, costretti ad accettare contratti al ribasso e a sottostare a continui ricatti, chiediamo di provvedere al più presto, pubblicando l’elenco nazionale dei restauratori, così come stabilito dalla legge. Sono oltre 13 anni che il Ministero deve occuparsene e solo nel 2015 si sono avviate le procedure con un apposito bando pubblico, allo scadere del quale il Mibact ha costituito una Commissione apposita per esaminarle, ma da allora sono passati più di due anni e ci sono stati ben quattro rinvii del termine dei lavori della Commissione, l’ultimo il 29 dicembre 2017. Noi pensiamo sia arrivata l’ora di dire basta e di affermare una volta per tutte la salvaguardia e la valorizzazione del nostro Patrimonio e di chi se ne prende cura».

#GhostBasta

Sono 13 anni che il ministero dei Beni Culturali deve provvedere per legge al riconoscimento della qualifica di restauratore, tramite la pubblicazione di un Elenco Nazionale.

Nel 2015 si sono avviate le procedure con un apposito bando pubblico ed a scadenza del bando erano state presentate 6.500 domande ed il Mibact ha costituito una Commissione apposita per esaminarle.

Da allora sono passati più di due anni ed oltre a questi 6.500 restauratori, altri 11mila stanno attendendo la ‘prova di idoneità’, per ottenere la qualifica attraverso questo secondo canale previsto dalla legge. I ritardi hanno trasformato questi lavoratori in ‘fantasmi’ dei cantieri di restauro, precari, perennemente esposti a contratti al ribasso, ricattati da datori di lavoro che se ne approfittano.

Clicca qui per il volantino #GhostBasta

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