Ance Giovani | XV Convegno nazionale

Giovani Ance: «giochiamo in casa!» ma governo e fisco sembrano arbitri di parte avversa

A Roma i Giovani imprenditori dell’Ance si sono riuniti manifestando per l’ennesima volta «ottimismo» e sperando che la situazione economica del Paese e in particolare dell’intero comparto delle costruzioni si avvii gradualmente al miglioramento. Per favorire questo hanno chiesto a gran voce che da parte del governo si avvii subito una serie di riforme, si alleggerisca la pressione fiscale e si snellisca, modificandola, la burocrazia verso le imprese.

La situazione di emergenza occupazionale che il Paese sta attraversando (a novembre 2013 il tasso di disoccupazione ha toccato il 12,7%; per i giovani raggiunge il 41,6%) continua a colpire duramente anche il settore delle costruzioni.CostruzioniI numeri della crisi che le imprese di costruzioni stanno vivendo sono noti: non c’è bisogno di ricordare che, a livello nazionale, il settore, dal 2008 al 2013, ha perso il 30% degli investimenti e si colloca sui livelli più bassi degli ultimi 40 anni, con una continua erosione dei livelli di produttività.
Erosione forte per l’occupazione: i posti di lavoro persi nel settore dal 2008 ad oggi sono ormai quasi 480mila e diventano 754mila se consideriamo anche l’indotto.
La contrazione del numero di occupati nelle costruzioni è accompagnata da un ricorso alla Cassa integrazione guadagni sempre molto elevato: nel 2013 sono state autorizzate 152,6 milioni di ore per i lavoratori operanti nel settore, quasi quattro volte il dato del 2008 (40,6 milioni di ore).

Timida ripresa? Vero è che molti indicatori evidenziano, a partire già da quest’anno, timidi segnali che dovrebbero far pensare a un ritorno a percentuali non più con segno negativo, seppure la ripresa si presenterà ancora lenta e graduale: si sta profilando un orizzonte di stabilizzazione molto lungo, che fa intravedere un raggiungimento del livello di reddito pro-capite pari a quello che si misurava nel 2007 soltanto a partire dal 2018.
In un contesto così complicato e incerto, i Giovani imprenditori dell’Anche si sono posti un approccio propositivo, volendo individuare nuove prospettive, convinti che la crisi possa portare anche opportunità per chi saprà vederle e coglierle.

Regina De Albertis | Vicepresidente Ggi Ance Milano
Regina De Albertis | Vicepresidente Ggi Ance Milano

Regina De Albertis | Vicepresidente Ggi Ance Milano
«È questo lo spirito che ci ha portati ad organizzare il XV convegno nazionale dei Giovani Ance denominato «Oggi giochiamo in casa», che ha focalizzato l’attenzione sul mercato interno, andando ad individuare le priorità di riforma e cambiamento.
Un cambiamento che per avere successo deve coinvolgere tutti, imprese da un lato, pubblica amministrazione e decisori politici dall’altro. Le condizioni per lavorare sono fortemente cambiate, anche solo rispetto a pochi anni fa: puntare sul mercato interno del Paese comporta un grosso impegno di rimodulazione del sistema perché le modalità operative che nel passato hanno prodotto sviluppo e infrastrutturazione del territorio devono essere oggi riadeguate sulla base di nuovi paradigmi.
E se guardiamo al mercato interno è perché siamo convinti che solo un contesto economico locale efficiente possa consentire alle imprese di affrontare i mercati internazionali in modo competitivo. Siamo altrettanto convinti che la ripresa economica, sociale e territoriale del Paese passi necessariamente dalla ripresa del settore delle costruzioni. Ricordiamo che ogni euro investito nell’edilizia genera una ricaduta economica pari a 3,4 euro, ogni miliardo investito nell’edilizia significa 17mila nuovi posti di lavoro
».

Dagli annunci alle riforme. Questo i costruttori lo hanno evidenziato da sempre, resta il fatto che il governo, a questo punto della situazione, deve passare dalla «fase degli annunci» a quella delle riforme strutturali. A gridarlo forte e chiaro questa volta è stato il presidente nazionale di Ance Giovani, Filippo Delle Piane.

Filippo Delle Piane | Presidente nazionale Ance Giovani
Filippo Delle Piane | Presidente nazionale Ance Giovani

Filippo Delle Piane | Presidente nazionale Ance Giovani
«Vorremmo che il governo, coerentemente con le proprie dichiarazioni, confermasse di aver individuato la strada da percorrere: il motore che può far ripartire il paese è rappresentano dal sistema delle imprese. Ci piacerebbe percepire un tentativo concreto di facilitare crescita e sviluppo e non invece avere la sensazione di combattere una stessa guerra ma da sponde diverse.
I freni allo sviluppo sono la mala giustizia, burocrazia e fisco rapace, che rendono un paese impermeabile all’afflusso di capitali esteri e spingono le aziende a emigrare. Pur con tutte le sue contraddizioni, il caso Fiat è emblematico. Vogliamo spronare i nostri governanti ad abbandonare l’effetto annuncio di provvedimenti a immediata efficacia per un più serio cammino da percorrere insieme, basato su riforme veramente strutturali e, in quanto tali, affrontabili solo gradualmente. Ci chiediamo poi: com’è possibile programmare se non sappiamo quanto ci costerà vivere nei prossimi anni? Come possiamo affrontare investimenti o consumi di fronte a un fisco feroce ma mai efficace? Oltre a un «Total tax rate» non più sopportabile, soprattutto se misurato in funzione dei servizi erogati in cambio, quello che è diventato non più sostenibile è l’atteggiamento di un’Agenzia delle Entrate ormai spinta da esigenze di budget, che nulla hanno a che fare con efficienze e controllo! Non possiamo più tollerare di essere trattati, nella migliore delle ipotesi, come un bancomat da svuotare! I criteri ispettivi dell’Agenzia delle Entrate, come detto governati da logiche di budget uniti alla regola dell’inversione dell’onere della prova, talvolta trasforma le ispezioni in azioni estorsive.
I modi delle ispezioni ci fanno sentire nella peggiore delle ipotesi quello che non siamo: dei farabutti
».

Paolo Buzzetti | Presidente nazionale Ance
Paolo Buzzetti | Presidente nazionale Ance

Paolo Buzzetti | Presidente nazionale Ance
Anche il presidente nazionale dell’Ance, Paolo Buzzetti, è intervenuto all’appuntamento dei giovani spiegando che «il calo del pil nel primo trimestre del 2014 non desta nessuna sorpresa.
Lo sapevamo benissimo e continuerà così fino a che non ci saranno condizioni diverse. A livello europeo, deve cambiare la politica di austerità e speriamo vincano coloro che hanno capito che l’austerità è stata un errore e che noi siamo stati i più diligenti. Serve una flessibilità diversa per la spesa in investimenti perché l’edilizia è motore dell’economia e può far riprendere il pil intero
».

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