Produzione | Sistemi di fissaggio

Gli ancoraggi Bossong per applicazioni in condizioni estreme

La ricerca Bossong, in linea con i criteri dell'Etag-001 Annex E, ha messo a punto l'ancorante chimico Epoxy 21, il primo ancoraggio italiano per fissaggi in zona sismica. Utilizzabile in categoria sismica C2, è adatto per impieghi strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicità.

Expo Milano 2015 ha chiuso ufficialmente i battenti e la grande manifestazione espositiva passa dunque dalle pagine della cronaca a quella della storia dei grandi eventi. Ci piace celebrare la chiusura di Expo parlando di un’azienda che, con la sua produzione, è stata tra i protagonisti dell’evento espositivo: stiamo parlando di Bossong >> e degli ancoranti installati nei cantieri dei vari padiglioni.

Lo staff tecnico e dirigenziale di Bossong: mani alzate per il saluto ufficiale all'Expo che è terminato sabato31 ottobre.
Lo staff tecnico e dirigenziale di Bossong: mani alzate per il saluto ufficiale all’Expo che è terminato sabato31 ottobre.

Proprio accanto al padiglione Italia (uno dei padiglioni maggiormente visitati e tra i motivi d’orgoglio italiano in tema d’innovazione tecnologica-costruttiva) abbiamo incontrato lo staff bossong padiglione italia_WEBmanageriale e tecnico di Bossong rappresentato da:
Andrea Taddei, amministratore delegato
Michele Taddei, direttore commerciale
Aurelio Ambrosini, responsabile vendite Nord Italia
Giovanni Pinna, responsabile vendite CentroSud Italia
Fabio Cardani, export area manager
Valerio Ruggeri, responsabile Ufficio Tecnico
che ci hanno illustrato la sperimentazione condotta dall’azienda in tema di applicazione di prodotti di fissaggio chimico in particolari situazioni, in ambienti difficili considerati “condizioni estreme”.
Quello dell’azienda tedesca, che dal dopoguerra ha prodotto chiodi e chiodatrici per fissaggio a sparo e che nel 1962 ha iniziato la produzione di ancoranti meccanici, è stato uno sviluppo continuo grazie all’attenzione alle esigenze del mercato delle costruzioni e all’intuizione del fondatore italiano Luciano Taddei (genitore di Andrea e Michele) che ha fatto della ricerca e della produzione delle resine per il fissaggio, negli anni ’90, il core business dell’azienda.

ANCORAGGI IN ZONA SISMICA
Come hanno illustrato a più riprese Michele Taddei e l’ing. Valerio Ruggeri, le metodologie di progettazione sismica hanno acquisito negli ultimi anni sempre più importanza non solo per le aree a elevata sismicità quali Stati Uniti (costa ovest) e Giappone, ma anche per i territori europei che negli ultimi 30 anni hanno registrato diversi terremoti di magnitudo superiore a 5. In riferimento alla sismicità europea, la maggior parte dei paesi richiede una progettazione sismica specifica e così sono stati autorizzati studi di approfondimento per la tutela del profilo economico sociale e della sicurezza. Al tema della salvaguardia della vita, nel caso degli edifici architettonici e industriali è stato associato quindi il tema della salvaguardia del valore monumentale oltre a quello di attrezzature, lavorati e semilavorati stoccati nei magazzini e, soprattutto, della continuità operativa delle aziende. Una corretta progettazione in condizioni sismiche considera come il materiale base risponde durante il terremoto e conseguentemente la struttura subirà spostamenti e quindi deformazioni nei suoi elementi costitutivi che, a loro volta, causano l’apertura di fessure negli elementi in calcestruzzo. Per questo motivo tutti gli ancoranti destinati a trasferire carichi sismici devono essere idonei per l’impiego in calcestruzzo fessurato e la loro progettazione deve essere basata sull’assunzione che le fessure nel materiale base abbiano cicli di apertura e chiusura per la durata del sisma. Questa problematica, di grande interesse a livello europeo, è stata affrontata in maniera sistematica dall’Eota (European organisation for technical approvals), incaricata dalla Commissione Europea per definire una nuova procedura di test e per stabilire l’idoneità degli ancoranti post-installati sotto azione sismica.

La linea guida europea. A oggi, dopo 5 anni di collaborazione tra multinazionali, esperti europei in azioni sismiche, aziende piccole/medie impegnate fianco a fianco con Ecap (European consortium of anchors producers) e Politecnico di Milano, la linea guida europea è arrivata alla sua forma finale con ambiti d’applicazione sia strutturale sia non strutturale. Si tratta di test e criteri di verifica adeguati che sono necessari per la corretta valutazione delle prestazioni di un ancorante sottoposto ad azioni sismiche e solo gli ancoranti certificati sulla base di questi requisiti sono adatti per connessioni rilevanti per la sicurezza. Gli ancoranti soggetti a questa nuova procedura di certificazione devono comprendere nell’Eta tutti i dati tecnici necessari, sia in termini di carico che di spostamento, in accordo alla linea guida Etag 001 – Annex E. L’idoneità al carico sismico è classificata secondo due protocolli di prova, individuati in funzione della sismicità dell’area e della classe d’importanza dell’edificio su cui operare. Si distinguono in:
– categoria sismica C1: adatta solo per impieghi non strutturali con livelli di bassa sismicità
– categoria sismica C2: adatta per impieghi strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicità.

Protocollo più severo per la categoria sismica C2. Il protocollo di prova C1 riprende interamente quanto proposto dalla normativa statunitense Aci355-2 e prevede 10 test con simulazione sismica a trazione e a taglio per ogni diametro dell’ancorante di cui si vuole ottenere la qualifica. Invece, la categoria sismica C2 comporta un protocollo più severo che prevede un minimo di 30 test per diametro e, oltre alla ciclicità del carico, si prende in considerazione anche la variabilità di apertura della fessura fino a un’ampiezza massima di 0,8 mm simulando l’inversione del momento attraverso la compressione attiva del calcestruzzo intorno all’ancoraggio. L’Italia ricade quasi completamente in categoria C2.

EPOXY 21
EB_Epoxy21_A4_10-2015_IT_WEBBossong ha attuato, secondo i criteri dell’Etag-001 Annex E, la qualifica europea dell’ancorante chimico Epoxy 21 in zona sismica in categoria C2. Il prodotto è quindi idoneo per applicazioni strutturali e per tutti i livelli di sismicità. Inoltre Epoxy 21 è uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione europea. È costituito da una resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per impieghi su calcestruzzo, muratura piena e legno. È adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione. La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore e non necessita di pre-miscelazione.

V-PLUS
Un’altra resina oggetto dell’ancoraggio estremo è V-Plus, un prodotto vinilestere senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità.
La versione Jumbo da 825 ml omologata è ideale per grandi lavori con possibilità di utilizzo del prodotto in calcestruzzo asciutto, umido e foro allagato (foro allagato qualificato solo per barre filettate).
La reazione d’indurimento del prodotto avviene anche in presenza di acqua. La qualifica Voc è in accordo al decreto francese n. 2011-321 e in conformità alla norma Iso 16000.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione.
EB_Tropical_A4_10-2015_Arabo_WEBLa resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione. Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
V-Plus versione Tropical in grado di lavorare ad altissime temperature fino a +50°C. Questa resina ha ottenuto un Eta-09/0140 opzione 7 per calcestruzzo non fessurato e opzione 1 per installazione in calcestruzzo fessurato per barre filettate standard ma anche Eta-09/0246 per barre ad aderenza migliorata per connessioni post-installate in calcestruzzo armato.

Installazioni di apparecchiature avvenute sul Monte Bianco per scopi scientifici.
Installazione di apparecchiatura sul Monte Bianco a scopi scientifici.

V-Plus versione Winter con doppia certificazione Eta-CE è una formulazione speciale per applicazioni nel periodo invernale fino a -20°C di temperatura ambiente con tempi di posa in opera ridotti anche a basse temperature. 

Entrambi gli ancoraggi V-Plus ed Epoxy21 sono stati testati per fissaggi Underwater (sottomarini) certificati con prove di estrazione in situ con un’equipe specializzati per lavori in ambiente marino e portuale a Marsiglia. L’oggetto del test sottomarino è stata la verifica della possibilità di garanzia delle performance di tenuta chimica in ambiente subacqueo di alcune cartucce di resina Bossong vinilestere ed epossidica. La procedura di posa è stata effettuata in collaborazione con società che effettuano lavorazioni sottomarine integrando le loro esigenze a quelle della normativa Etag per ancoraggi in ambiente secco, umido e con foro allagato. I test sono stati condotti presso l’Istituto nazionale della subacquea professionale di Marsiglia per beneficiare delle risorse, le capacità e le competenze della Inpp. Anche l’aspetto della perforazione subacquea è stato affrontato e studiato al fine d’inserirlo nelle procedure di prova con tutte le specifiche del caso.
Iniezione_2WEBIl principio fondamentale del test è stata la convalida della procedura d’installazione e l’ottimizzazione del tempo di esposizione per le procedure d’impostazione identificando l’hardware appropriato. Sono stati raccolti dati base per confrontarli con i dati di configurazione standard esposti nell’Eta (European technical assessment, valutazione tecnica europea). Alla fine si è riusciti a redigere un protocollo di prova per fissaggio di resine in ambiente subacqueo con prove di pull-out che hanno dato ottimi risultati.

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