Punti di Vista | Cesare Galbiati, Consiglio Nazionale Geometri

Gli strumenti digitali e la professione di geometra

Cesare Galbiati, componente del Consiglio Nazionale Geometri è intervenuto a Bologna alla conferenza internazionale Digital&Bim Italia. Nel suo intervento l'innovazione digitale è lo strumento principe per raggiungere maggiore efficienza, dematerializzazione, informatizzazione delle procedure che, insieme all’abbattimento dei tempi e dei costi, portano al debellamento delle sacche di discrezionalità nei processi produttivi e decisionali che caratterizzano l'industria delle costruzioni.

Parliamo di Professioni Tecniche nell’Industria delle Costruzioni, del loro ruolo nel contesto sociale, dello scenario e delle opportunità offerte dalla continua evoluzione digitale a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni e che ha messo a dura prova la capacità professionale di noi tutti, sottoponendoci a un continuo e costante aggiornamento Digitale, oltre che professionale.

Cesare Galbiati, Consiglio Nazionale Geometri | Digital & Bim, Bologna Fiere 19-20 ottobre.

In questo ambito la nostra professione ha dovuto rincorrere questi cambiamenti per permettere al Geometra di essere adeguato alla sfera digitale, e per questo la nostra categoria è sempre attenta e pronta ad accettare qualunque sfida.

Vorrei partire da un concetto che a mio parere riassume bene l’argomento: dal mondo del pressappoco all’universo della precisione frase tratta da un libro del filosofo francese Koyrè che tratta la filosofia della trasformazione della società.

Una trasformazione dettata da molti fattori, tra cui sicuramente importanti sono gli sviluppi digitali, ma su cui pesa anche la crisi economica, che è un vento che spira da tempo, in ogni parte del mondo e che ci porta ad affermare  che solo cambiando ed evolvendo le professioni potranno mantenere il loro ruolo sociale ed economico.

Le professioni, peraltro, si sono storicamente sempre sapute evolvere ed adattare ai tempi, il fenomeno nuovo è che l’evoluzione negli ultimi tempi si è molto più accentuata e velocizzata.

In questo decennio siamo testimoni di un’evoluzione del settore dell’edilizia, e delle costruzioni più in generale, che sta passando da processi sostanzialmente di tipo analogico a processi interamente digitalizzati in cui le nostre decisioni, durante l’intero ciclo di vita degli immobili, sono sempre più guidate e supportate da dati digitali raccolti su computer.

Un elemento fondamentale di questo cambiamento è costituito dal BIM (Building Information Modelling), non solo dal punto di vista della tecnologia digitale, ma anche attraverso un profondo cambiamento culturale e dei processi, che non solo  consente, ma quasi sempre richiede, una maggiore collaborazione tra diversi professionisti e professionalità in un modus operandi integrato che riunisce le fasi di costruzione e di gestione.

Agendo come elemento catalizzatore, si è tradotto in un ripensamento delle modalità di progettazione, costruzione e conduzione dell’ambiente costruito; fondamentalmente costituito da un concetto basato sulla tecnologia, il BIM, associato alle questioni attinenti a persone, processi e organizzazioni, può esercitare un impatto significativo sul settore.

L’innovativo sistema digitale è un “modello” che integra le diverse professionalità in una visione unica del progetto, che ha la finalità di Ottimizzare  la pianificazione strutturale, impiantistica, energetica e gestionale, prevista per la realizzazione dell’immobile e di conservare e riqualificare il patrimonio immobiliare già esistente nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.

Il settore rileva una costante crescita della domanda di servizi BIM, come rilevato anche recentemente: siamo passati da un valore del 2015 di 1 mld di opere per cui era richiesto il BIM, per appalti pubblici e grande committenza privata, a valori di 2,6 mld nel 2016 nonostante i problemi e i rallentamenti causati dall’entrata in vigore della nuova normativa sugli appalti pubblici. Un trend di crescita che si stima ancora più ampio nel 2017 soprattutto per appalti privati di media entità.

Il BIM è una realtà importante per i professionisti del settore. Lo sviluppo di capacità professionali e le nuove modalità di gestione della conoscenza dell’immobile diventeranno parte essenziale della crescita organizzativa in quanto il BIM rappresenta un’innovazione rivoluzionaria per il settore delle costruzioni.

Il messaggio è chiaro e inequivocabile: non siamo di fronte a una moda effimera – non si tratta di se, ma di quando. Il metodo BIM consente ai professionisti dell’ambiente costruito di svolgere meglio il proprio lavoro, con maggiori input collaborativi.

Pur in ritardo, come spesso capita in questo Paese, anche l’Italia sta lavorando allo sviluppo di standard aperti e di strumenti di supporto per l’adozione del BIM. Insieme ci si sta prodigando ai fini dello sviluppo di nuove norme per armonizzare le modalità di gestione delle informazioni, in modo tale che i modelli geometrici 3D e i dati siano registrati e condivisi da tutte le parti, in ogni fase di costruzione e gestione di edifici e infrastrutture nell’ambiente costruito.

Il Geometra, insieme alle altre professioni tecniche nella positiva esperienza sinergica della Rete delle Professioni Tecniche,  è sempre presente ai tavoli tecnici e istituzionali, partecipa attivamente alle evoluzioni tecnologiche che si sono susseguite negli anni e che hanno portato alla digitalizzazione del proprio sistema professionale, e per questo sarà utile aggiornarsi attraverso una formazione mirata, che consentirà ai professionisti di essere pronti all’uso del BIM.

I vantaggi dell’impiego di tecnologie digitali per i professionisti che operano nel settore delle costruzioni possono così brevemente riassumersi:

  • eliminazione di una gran parte di cambiamenti non preventivati;
  • riduzione massiccia del tempo richiesto per generare un preventivo di spesa;
  • accurata stima dei costi con una marginalità di errore minima;
  • modellazione in tempo reale delle modifiche;
  • input collaborativi online nella progettazione.

Altre tecnologie digitali parallelamente stanno rivoluzionando l’attività professionale, in particolar modo della categoria che rappresento, e che si integrani perfettamente con il BIM.

Mi riferisco a sistemi di rilevazione evoluti, da Laser scanner e/o realizzati con l’impiego di droni, per generare sistemi digitali matematici costituiti da nuvole di punti per creare riproduzioni di realtà virtuali perfettamente misurabili in tutte le sue dimensioni, con livelli di precisione  e di velocità di restituzione fino a poco tempo fa impensabili.

E’ intuitivo pensare come tali tecnologie possano essere di basilare importanza, ad esempio, nella progettazione di infrastrutture che con l’ambiente e il territorio rilevato si debbano integrare, o anche, pensate poi l’importanza, per la digitalizzazione dell’ambiente costruito su cui sarà incentrata l’attività edilizia di recupero e trasformazione nei prossimi decenni con tutte le possibili ricadute positive conseguenti.

In questo quadro, pertanto, noi crediamo che esista una forte esigenza di realizzare strumenti di «modelling» della realtà volti allo specifico mercato Aec (Architecture, Engineering and Construction), che siano di uso semplice e immediato, ma che allo stesso tempo valorizzino le potenzialità dei settori tecnologici della realtà virtuale aumentata, ovvero integrata, per la costruzione di modelli con precisione centimetrica.

Il nostro obbiettivo è di rendere le sofisticate e costose tecnologie, accessibili a tutti i Geometri nostri iscritti in modo semplice ed economicamente sostenibili e per questo la nostra società di servizi informatici agli iscritti, Geoweb, sta investendo in alcuni progetti in tal senso con servizi di realtà virtuale dedicati, poggiati su una piattaforma di modellazione 3D che l’università di Roma Tre ha realizzato attraverso una apposita “algebra” sviluppata nel corso di pluriennali attività di ricerca e che Geoweb ha ormai tradotto in riflessi immediati e tangibili nell’attività lavorativa del Geometra legate al territorio e alla filiera del fare digitale, che caratterizzerà in maniera ancora più forte il cambio di passo della società digitale del terzo millennio.

L’obbiettivo è la creazione di una realtà virtuale (3D data capture), duale della fisica, misurabile e di facile manipolazione, nel senso dell’organizzazione dei dati e della semplicità di associazione di molteplici ulteriori fonti di informazioni a essa associabili, potendone aumentare così il contenuto informativo, certificabile attraverso l’attività del geometra sul campo in termini di precisione entro limiti certi, marcando in questo modo la differenza sostanziale da processi analoghi.

In conclusione, vorrei ricordare che il digitale, la tecnologia diventata ormai indispensabile, è pur sempre solo un mezzo, non il fine. Il fine è la maggiore efficienza, la dematerializzazione, l’informatizzazione delle procedure che oltre all’abbattimento dei tempi e dei costi, porta al debellamento delle sacche di discrezionalità.

Un processo di sviluppo e innovazione indispensabile, che non può essere fermato – il lavoro si crea solo innovando – ma che dev’essere condiviso. E i giovani devono essere preparati adeguatamente perché è dalla scuola che bisogna partire con l’innovazione.

La nostra categoria sempre aperta alle innovazioni guarda con grande interesse all’evoluzione digitale della professione, individuando specifiche competenze, utili a caratterizzare sempre più la nostra professionalità e a tal fine abbiamo proposto un nuovo percorso formativo, che è all’esame delle Camere, innovativo anche questo, nella forma e nella sostanza, perché abbiamo bisogno di ragazzi che escano dagli studi preparati sul serio al futuro, che non si possono formare su tecniche e tecnologie del passato. Butterebbero via solo del tempo prezioso.

Il futuro è sempre nelle mani di chi lo sa anticipare.

Cesare Galbiati, Consiglio Nazionale Geometri

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