Siena | Quartiere ecologico

Il «Malizia»: tipologie edilizie con volumi semplici ma rigorosi

Posto nella prima periferia della città di Siena il nuovo insediamento urbano si caratterizza per la sperimentazione e l’adozione di criteri di sostenibilità innovativa.

A Siena, il nuovo quartiere ecologico Malizia prevede la realizzazione di un insediamento a preminente funzione residenziale – direzionale connotato da elevati livelli di qualità urbana e sostenibilità.
L’area di Malizia, precedentemente destinata a sede produttiva, è oggi collocata in una posizione centrale di Siena, condizione che ha fatto assumere all’area un ruolo strategico all’interno della città, di cerniera tra il nucleo storico, la ferrovia, il polo ospedaliero di valenza regionale e i quartieri urbani residenziali consolidati.

Siena | Quartiere Malizia

Il nuovo insediamentorappresenta un nuovo quartiere residenziale posto nella prima periferia della città e si distingue per l’adozione e la sperimentazione di innovativi criteri di sostenibililità: in particolare il progetto, perseguendo l’obiettivo di massimo contenimento dell’impatto ambientale, oltre all’adozione di precisi criteri ecologici ha stabilito un rapporto privilegiato con il parco urbano limitrofo l’insediamento, facendo dell’acqua una vera e propria risorsa.

Malizia | La gestione dell’acqua

Protezione naturale e aperture schermate
L’edificato si basa su una griglia opportunamente dimensionata con asse est-ovest, in grado di garantire agli edifici un’esposizione prevalente sul fronte sud e maggiori possibilità di utilizzo di tecniche bioclimatiche.
La posizione e l’assetto dell’edificatoconsentono una protezione naturale dai venti invernali grazie alle colline poste a est e la permeabilità delle brezze estive.

I fronti | L’edificato si basa su una griglia opportunamente dimensionata con asse est-ovest, in grado di garantire agli edifici un’esposizione prevalente sul fronte sud e maggiori possibilità di utilizzo di tecniche bioclimatiche.

Le soluzioni architettoniche e impiantistiche individuate a scala edilizia puntano a caratterizzare il nuovo insediamento per l’alta efficienza energetica. L’insieme delle strategie e delle soluzioni previste, ha portato, nel 2007, per i progetti dei lotti b, c, d, e, alla vincita del bando regionale Distretti energetici abitativi (Dea).
Sono state privilegiate tipologie edilizie ad altezza contenuta, con volumi semplici e rigorosi. La realizzazione si basa su soluzioni con un’impostazione dei fronti principali esposti a sud e a nord che prevede una forte differenziazione in termini di funzioni e prestazioni.
I fronti nord, a conservazione energetica,presentano pareti uniformi e a forte inerzia termica di laterizio e cotto, con aperture ridotte e coperture ad elevata capacità isolante. I fronti sud, a guadagno solare, presentano ampie aperture opportunamente schermate, per evitare il surriscaldamento estivo, da schermi continui di alluminio.

Malizia | Le soluzioni architettoniche e impiantistiche individuate a scala edilizia puntano a caratterizzare il nuovo insediamento per l’alta efficienza energetica.

Il parco urbano
Il parco urbano costituisce un polmone verde per il nuovo insediamento e per tutte le aree limitrofe, facilmente raggiungibile sia fisicamente che visivamente da ogni punto.
Il parco e il canale che attraversa il quartiere lungo il lato ovest rappresentano un radicale intervento di recupero e controllo idrogeologico.
La definizione dell’acqua come risorsa ha portato a una serie di scelte, articolate e ampie, che incidono sia alla scala urbana che a quella edilizia, ma soprattutto, ha portato a considerare il sistema del verde e la sua organizzazione morfologica e distributiva come strumento per il controllo del sistema idrico e geologico.
Il disegno del parco sulla collina (terrazzamenti, disposizione delle alberature…) deriva dalla disposizione di un ampio sistema di dreni subcorticali destinati a evitare il ruscellamento superficiale e i ristagni delle acque meteoriche. Questi dreni confluiscono in condotte sotterranee che trasferiscono le acque reflue sino al canale di raccolta.

Malizia | Il parco urbano

 Riciclo dei materiali
Il processo di riciclo dei materiali edili dell’area produttiva dismessa su cui sorge il quartiere ecologico di Malizia si è articolato in quattro grandi fasi:

  1. formazione dei rifiuti di cantiere
  2. raccolta e differenziazione dei rifiuti
  3. trattamento
  4. ricollocazione in sito

Al fine d’incrementare la qualità dei rifiuti da demolizione, si è resa necessaria un’attenta pianificazione della fase di demolizione, per isolare le componenti riusabili dell’organismo e prevedere lo smaltimento di quelle non riutilizzabili.

Malizia | Demolizione

La demolizione totale dei manufatti preesistenti (69.065 mc) ha generato un totale di 14.292 mc di materiale macinato e l’ottenimento di 21.438 tonnellate di materiale riutilizzabile in sito. Dall’attività di demolizione sono state inoltre ottenute 33,17 tonnellate di materiali misti non riutilizzabili smaltiti in discariche autorizzate.
Il trattamento di riciclaggio è avvenuto attraverso un impianto mobile ubicato in cantiere per tutta la durata delle fasi di demolizione. L’asfalto delle preesistenti strade a servizio dell’area produttiva ha prodotto 300 tonnellate di rifiuti edili, smaltiti in discarica autorizzata.
Il calcestruzzo e il cemento armato delle strutture hanno prodotto 5.353 mc d’inerte che, previa separazione dalle armature in ferro, è stato frantumato e riutilizzato per le massicciate e i drenaggi a tergo dei muri di sostegno di alcuni dei nuovi lotti.
Il calcestruzzo è il materiale che più abbonda nei rifiuti provenienti da demolizione e rappresenta uno scarto di scarso valore con peso specifico altissimo; il suo reimpiego diventa quindi particolarmente interessante anche dal punto di vista economico. Le murature portanti sono una parte dell’organismo edilizio che ben si adatta all’essere riciclata; per queste valgono le medesime considerazioni fatte in precedenza.

Malizia | Riciclo dei materiali

Il ferro ottenuto da tale separazione, per un totale di 13 tonnellate, è stato smaltito in discarica autorizzata.
Il legno proveniente da travi e correnti di copertura, assi, infissi, porte, ha prodotto 39,9 tonnellate di materiale smaltito in discarica.
L’amianto, presente solo in alcune coperture dei vecchi manufatti (per un totale di 31,54 tonnellate), è stato sottoposto a procedura di smaltimento in discarica autorizzata.
Le terre di scavo provenienti dagli sbancamenti, per un totale di 65.299 mc, in coerenza e nel rispetto del dlgs 152/2006, sono stati quasi completamente riutilizzati in sito per la formazione di rilevati e compensazione delle quote all’interno dei lotti edilizi.
Progettazione urbanistica, edilizia e direzione lavori sono stati a cura di Riccardo Roda (Eos Consulting) e Luca Giannini.

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