Maurizio Savoncelli | Presidente nazionale Cngegl
«È con nostra grande soddisfazione che rendiamo noto il parere dell’Ufficio legislativo del Miur in ordine alla validità-efficacia dei nuovi diplomi, fra i quali il titolo di istruzione tecnica Cat, ai fini dell’accesso agli esami di abilitazione all’esercizio delle specifiche professioni. Si conclude positivamente e in base a quanto da noi sostenuto l’equipollenza dei diplomi in esame a quelli del previgente ordinamento (per i geometri il diploma rilasciato dall’Itg). I diplomati degli istituti Cat potranno partecipare agli esami di Stato per l’accesso alla professione di geometra secondo le disposizioni normative attualmente vigenti. Finalmente ora possiamo preoccuparci solo delle migliaia di ragazzi che ambiscono a completare il percorso di formazione e ad accedere all’esame di abilitazione per la professione».
Queste le considerazioni del presidente nazionale Cngegl Savoncelli commentando il parere contenuto nel documento rilasciato ufficialmente dal Miur: il parere >> è stato reso dall’Ufficio legislativo, condiviso dall’Ufficio di gabinetto del ministro e reso pubblico nel corso di un incontro tenutosi presso la Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici (Ufficio V), alla presenza dei presidenti dei consigli nazionali interessati e intervenuti per l’occasione.
Verso l’esame di abilitazione e iscrizione ai tirocini. In questo modo i ragazzi che hanno completato il percorso scolastico tra giugno e luglio 2015 potranno liberamente ambire all’accesso all’esame di abilitazione per le categorie di geometri, periti industriali, periti agrari. Il loro diploma è da considerarsi equipollente rispetto a quello pre-riforma Gelmini.
A porre conclusione ad una questione così delicata per le categorie interessate è stato così l’Ufficio legislativo del Miur, che, appositamente interpellato, ha rilasciato un parere all’interno del quale è stabilito che i diplomi della nuova istruzione tecnica (secondo le richieste dell’ex-ministro Gelmini) sono equipollenti a quelli ottenuti prima dell’entrata in vigore della riforma. Così si è garantita la continuità tra il vecchio e il nuovo ordinamento. Questa era la tesi sostenuta sin dalla prima ora dal Consiglio nazionale dei geometri, dai periti agrari e dagli agrotecnici. Il Miur ha ritenuto comunque di far esprimere anche il Ministero della Giustizia (essendo il Ministero vigilante sui collegi professionali). Soddisfazione, oltre che dai geometri, è stata espressa anche dai periti agrari e dal collegio nazionale degli agrotecnici.
