Bocconi | Nuovo polo studentesco

Il parco del Campus privato diventa un’ area per tutti

Il progetto ha la caratteristica di creare un campus milanese molto verde e aperto alla città.

Il vincitore del bando di progettazione del nuovo Campus universitario privato «Bocconi» di Milano è lo studio giapponese Sanaa, i cui architetti Sejima e Nishizawa hanno ufficialmente presentato il lavoro di ristrutturazione e riconversione della ex Centrale del Latte lombarda dove avrà sede il nuovo polo studentesco.

L’investimento stimato per il progetto è di 130 milioni di euro: per ridefinire l’ex area della Centrale del latte di Milano realizzando la nuova sede dell’università, ampi spazi verdi (21.500 mq) e un centro sportivo con una piscina olimpionica aperta anche al pubblico.
L’area di riferimento è ampia 35mila mq ed è situata tra via Castelbarco e Parco Ravizza. Vincitore del bando è stato lo studio giapponese Sanaa.
Il masterplan che è risultato il prescelto ha la caratteristica di essere un progetto unitario, organico e non invasivo, ma anche frazionato dove cortili e volumi hanno una propria identità.
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Il Campus per la città
Il progetto ha la caratteristica di creare un campus milanese molto verde e aperto alla città: l’intera area viene suddivisa in un programma di corpi edilizi separati in linea con la scala urbana già definita dall’esistente.
Tra i vari edifici tutti di omogenea altezza adibiti ad aule o servizi universitari, spiccherà un’unica torre più alta che sarà sede delle camere del Campus per gli studenti non residenti.

Tra i volumi dei manufatti si estenderà un vasto parco pubblico di 17.500 mq di utilizzo sia degli universitari che dei residenti nel campus. I vari manufatti si avvicineranno tra loro creando passaggi pedonali, gli edifici si innalzeranno su portici disegnati da una sequenza di alberi e colonne e stanze trasparenti.
L’ingresso sarà contenuto in un edificio trasparente a doppia altezza, con aree comuni al secondo livello e un auditorium a piano terra: una volta superato l’atrio si potrà attraversare l’edificio adibito ai corsi e accedere al sistema di corti interne dove troveranno luogo la caffetteria e lo store.

Residence e centro sportivo
Gli interventi di rilievo sono tre: il primo riguarda il progetto di riunire tutti i corsi della Bocconi e dei programmi master e Mba in un’unica area composta da tre edifici, nel rispetto dell’unione ma anche della differenza di esigenza degli studenti dei diversi corsi a cui si aggiunge una area servizi comune; il secondo intervento riguarda la realizzazione di un centro sportivo e ricreativo aperto anche al pubblico con piscina olimpionica al coperto, palestra e centro fitness; infine il terzo intervento riguarda un residence per ospitare 300 tra studenti e professori.

Colonne e chiostri
L’idea di «campus aperto alla città» viene resa evidente dal fatto che tutti gli edifici si poggeranno su portici: da qualsiasi punto si osservi il campus si vedrà sempre una sequenza di colonne, spazi trasparenti e alberi.
Viene così rivisto in chiave moderna l’utilizzo del portico e dei chiostri, caratteristici in particolare della cultura architettonica lombarda: saranno creati una serie di cortili verdi all’interno degli edifici in comunicazione tra loro anche tramite pensiline coperte che faciliteranno il passaggio dei pedoni attraverso edifici e parco.

Risparmio di suolo ed energia
L’unico edificio alto è quello che ospita il pensionato per studenti e professori: l’idea di costruire in altezza è sviluppata in favore del risparmio di suolo da destinare ancora a verde pubblico.  Anche l’area parcheggio verrà costruita nei sotterranei.
Inoltre non poteva mancare attenzione alla sostenibilità e ai costi: infatti, oltre al sistema di ventilazione e illuminazione naturale e alla creazione, di un polmone verde nel centro della città lombarda, il progetto ha previsto anche la realizzazione di muri isolanti, al 50% opachi e al 50% trasparenti, in modo da garantire un isolamento ottimale e quindi risparmio energetico.
Infine è stato previsto un sistema di riciclaggio dell’acqua piovana e l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti. I lavori dovrebbe essere terminati nel 2018.
Giovanna Ferraresi

 

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