Punti di Vista | Fausto Cacciatori, presidente Cna Lombardia

Imprese lombarde e accordo di programma

L’uso efficace dei fondi comunitari è strategico sempre, lo è di più in una fase di crisi come questa e in una fase in cui sono sempre più scarse le risorse regionali a supporto dell’innovazione e della competitività delle imprese, è per noi di fondamentale importanza trovare nuovi canali di sostegno allo sviluppo imprenditoriale.

Fausto Cacciatori, presidente di Cna Lombardia, esprime il suo punto di vista a nome di Rete Imprese Italia e sottolinea con forza la necessità di non interrompere le politiche attuate a favore delle imprese, anzi, dichiara che è necessario dare continuità a tutti gli interventi adottati per aiutare il sistema imprenditoriale lombardo a uscire dalla crisi economica e consentirgli di agganciare la ripresa.

Fausto Cacciatori, presidente Cna Lombardia

Il Sistema delle imprese lombarde da molta importanza al Documento Strategico Unitario per la Programmazione Comunitaria 2014-2020 che trae spunto dal lavoro del ministero per la Coesione territoriale (ministro Fabrizio Barca) in coerenza con l’Unione Europea: l’uso efficace dei fondi comunitari è strategico sempre, lo è di più in una fase di crisi come questa e in una fase in cui sono sempre più scarse le risorse regionali a supporto dell’innovazione e della competitività delle imprese, è per noi di fondamentale importanza trovare nuovi canali di sostegno allo sviluppo imprenditoriale. 

È necessario un confronto costante di Regione Lombardia con le Regioni europee che sono al traino dell’economia comunitaria. Il divario tra noi e loro, in particolare con il Baden Wurtemberg, va ristretto. Per fare questo occorre avere a disposizione strumenti che supportino l’innovazione e lo sviluppo, accessibili alle nostre imprese, e in questo senso non si può prescindere dalle imprese soprattutto di micro e piccole dimensioni (che costituiscono quasi la totalità del tessuto imprenditoriale lombardo).
Si apprezza infatti il continuo richiamo nel corso del documento alle micro e piccole imprese, in attuazione dello Sba (Small business act), ma si rende imprescindibile che tale attenzione venga mantenuta anche nell’attuazione dei bandi (troppo spesso le imprese micro e piccole hanno ancora delle barriere troppo alte per accedere a contributi sull’innovazione e sulla ricerca e anche quando vengono incluse nei bandi, poi gli esiti faticano da dar loro risorse).

Condividiamo le priorità regionali evidenziate, sul tema della proporzionalità degli adempimenti: non ci possono essere gli stessi adempimenti per imprese di dimensioni completamente differenti (le procedure per le micro e piccole imprese vanno fortemente semplificate). Sul tema del digital divide, sebbene la Lombardia si trovi certamente avanti rispetto al resto del paese, sarebbe utile una comparazione con le altre regioni avanzate dell’Europa. Lo sforzo di migliorare anche quest’ambito, ci sembra importante, partendo da ricentrare il tema della banda ultra larga. Ricordiamo che per le imprese di piccole dimensioni, anche gli investimenti strumentali (hardware), rappresentano investimenti impegnativi che continuano a dover essere agevolati.

I futuri programmi operativi

  • lo sviluppo di un ambiente favorevole all’innovazione delle imprese, da perseguire anche tramite la promozione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (ICT), delle aggregazioni (reti e distretti), della nuova imprenditoria (start up e successione d’impresa);
  • lo sviluppo delle infrastrutture e la gestione efficiente delle risorse naturali, indirizzando le azioni non solo alla promozione delle energie rinnovabili ma anche al risparmio energetico, alla sperimentazione di forme eco-sostenibili di mobilità urbana delle merci, all’individuazione di misure nuove e alternative per incentivare la riduzione delle emissioni inquinanti;
  •  il sostegno all’occupazione e alla coesione sociale dovrà andare sempre più verso lo sviluppo delle politiche attive del lavoro (apprendistato e imprenditoria giovanile) e della conciliazione tra lavoro e vita privata, anche con riguardo ai tempi e agli orari delle città (Piani territoriali degli orari);
  • l’efficienza e la qualità dei servizi della pubblica amministrazione nell’ottica della massima semplificazione e dell’alleggerimento dei carichi burocratici per le imprese.

Le 3 priorità per l’Area Sociale

  • necessità di raccordare gli indirizzi prioritari di Regione sulla spesa comunitaria, orientare le previsioni contenute nel Patto per le Politiche Attive 2013 in via di definizione e sottoscrizione tra le Parti Sociali e Regione Lombardia;
  • sostegno a misure di promozione di una maggiore aderenza delle politiche attive regionali alle specificità del mercato del lavoro espresse dai territori, anche e soprattutto attraverso partenariati territoriali tra enti locali, parti sociali datoriali e sindacali. L’offerta formativa del “sistema regionale” deve essere meglio declinata sulla base del bisogno di imprese e lavoratori, e delle opportunità del mercato del lavoro;
  • messa in campo di un sistema integrato pubblico/privato per una graduale evoluzione del welfare lombardo verso sinergie sempre più strutturate fra l’offerta di servizi e di coperture pubbliche e la disponibilità di prestazioni assistenziali, previdenziali e formative del cosiddetto “privato sociale”, valorizzando la contrattazione di secondo livello e i sistemi della bilateralità e dei fondi interprofessionali.

 L’Accordo di programma 2013

  • Accogliamo positivamente l’aumento di 35 milioni di euro della dotazione finanziaria complessiva del programma d’azione 2013 rispetto a quello del 2012, chiedendo maggior condivisione nel definire l’impiego delle risorse.
  • Condividiamo i temi principali di favorire l’accesso al credito, al fine di sostenere lo sviluppo degli investimenti e garantire la liquidità necessaria all’operatività quotidiana; incentivare i processi di innovazione ed internazionalizzazione; sostenere le aggregazioni tra imprese, anche attraverso il coinvolgimento di organismi di ricerca e di altri soggetti del territorio, quale strumento in grado di rafforzare i processi di crescita competitiva.
  • Sul tema dell’internazionalizzazione, pur riconoscendo l’ampliamento delle iniziative oltre a quelle dei voucher (che chiediamo comunque di rivedere insieme), ribadiamo che la strada dell’accompagnamento delle imprese all’estero risulta centrare per avvicinare sempre più imprese al tema dell’internazionalizzazione. Su questo tema risulterebbe positiva l’attivazione di una cabina di regia.
  • Nell’attuazione del piano d’azione, confermiamo la nostra convinzione che sia necessario superare la logica settoriale, razionalizzando e concentrando le risorse sulle linee di intervento prioritarie individuate ed attivando una strategia di interventi trasversali, ma differenziati, che tenga conto della tipologia e della dimensione d’impresa e delle relative capacità di investimento.
  • Apprezziamo la volontà e lo sforzo di programmare interventi orientati a sostenere Expo 2015, anche se, visto l’approssimarsi di questo evento di portata mondiale e che attirerà circa 21 milioni di visitatori, di cui circa il 30% stranieri, riteniamo sia necessario un intervento più incisivo, in termini di risorse e di tempi di attuazione, in grado di valorizzare l’attrattività dei nostri territori e la competitività delle imprese lombarde.
  • Se è vero che la Lombardia è un Sistema di Sistemi, ci rammarica constatare che nel documento di programmazione non si citi mai il settore dell’artigianato, che rappresenta il 30% del sistema economico produttivo lombardo.
    Fausto Cacciatori, presidente Cna Lombardia 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here