Ance - Aniem

Imu penalizzante per l’edilizia

Ance e Aniem citano il Rapporto Ue 2012 e il richiamo in esso contenuto sull’Imu suggerendo la necessità di ripensare la tassa in senso progressivo, aggiornando più equamente le rendite catastali in modo che tengano conto del reale valore di mercato degli immobili e rimodulare il prelievo in modo che non penalizzi l’investimento in abitazioni.

L’Aniem (associazione nazionale delle pmi edili manifatturiere) sin dal provvedimento legislativo di attivazione dell’Imu si era dichiarata contraria a questa tassa perché, come spiegato dal presidente Dino Piacentini è stata ritenuta pesantemente penalizzante per un settore già in fase di forte recessione e considerata elemento d’iniquità.
Oltre un anno fa avevamo dichiarato che l’Imu doveva essere calibrata con maggiore attenzione, ora l’Unione Europea ci richiama sostenendo che l’imposta deve essere più equa, avere un effetto redistributivo ed essere modificata in senso più progressivo – spiega il presidente Aniem – ci sono alcuni aspetti evidenti che vanno rivisti: la mancanza di progressività che colpisce, in particolare, le prime case di fasce sociali già a forte disagio, il mancato aggiornamento delle rendite catastali che continua a creare situazioni di forte iniquità, l’effetto paralizzante sul mercato immobiliare. Ma soprattutto chiediamo che il nostro settore non sia sempre e solo considerato un bancomat permanente per la finanza pubblica, ma che ne siano valorizzate le potenzialità sociali ed economiche. Attiviamo e favoriamo finalmente una politica industriale degna di questo nome sulla casa e sui centri urbani, stimolando il contributo dei privati, imprese e cittadini, attivando forme di incentivazioni fiscali stabili, promuovendo programmi integrati di riqualificazione attraverso un confronto fra istituzioni locali e rappresentanze collettive delle imprese”.
Paolo Buzzetti, presidente nazionale Ance, non ha lesinato critiche al provvedimento e sull’effetto negativo che l’Imu ha sulle famiglie e sul mercato immobiliare, citando il Rapporto Ue 2012 su occupazione e sviluppi sociali, documento che evidenzia criticità redistributive dell’attuale imposta sugli immobili.
Finalmente emerge con forza l’iniquità dell’impostazione attuale dell’Imu, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare – dice il presidente dell’Ance sostenendo che – condividiamo con lo studio Ue la necessità di ripensare la tassa in senso progressivo, aggiornando più equamente le rendite catastali in modo che tengano conto del reale valore di mercato degli immobili, e rimodulare il prelievo in modo che non penalizzi l’investimento in abitazioni. In questa formulazione l’Imu ha prodotto conseguenze drammatiche: gli aumenti indiscriminati su tutto il territorio nazionale sia delle rendite catastali che delle aliquote hanno di fatto impoverito le famiglie italiane, condizionato il crollo delle compravendite di abitazioni e penalizzato il mercato dell’affitto, aggravando ulteriormente la crisi del settore e dell’economia. È necessario e urgente introdurre più equità e tenere conto della reale capacità contributiva dei cittadini considerando che la casa costituisce, tradizionalmente e per cultura, il bene primario delle famiglie italiane”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here