50° Saie | Forum di apertura

Inaugurato il 50° Saie: la voglia di ripartire condivisa da tutto il sistema produttivo

Per le realtà imprenditoriali e professionali di categoria presenti al forum inaugurale è molta la voglia di «rammendare l’Italia». Al Governo la richiesta di intervenire su due temi urgenti: la messa in sicurezza del territorio concentrando le maggiori risorse e il mercato della casa con un intervento deciso sul sistema di tassazione.

«Il Saie è una risorsa importante per le costruzioni e per il Paese. Oggi bisogna ripensare al modo in cui l’edilizia può contribuire allo sviluppo dell’Italia, è indispensabile che riparta per far ripartire l’economia. Per questo una manifestazione come il Saie diventa un appuntamento oggi indispensabile per definire il ruolo che le costruzioni debbono avere per la ripresa».
Così il ministro per l’Ambiente Gianluca Galletti aprendo ieri l’edizione dei 50 anni del Saie >>, un’edizione che si è presentata con numeri da record. Una piattaforma per il nuovo Costruire italiano con più di 100mila metri quadri di superficie espositiva, 13 padiglioni e due aree esterne di macchinari, 1.400 aziende espositrici.Saie inaugurazioneGalletti ha poi lanciato l’invito al sistema industriale delle costruzioni perché sappia cogliere la grande opportunità offerta dalla tutela dell’ambiente per raggiungere i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 del 40% che l’Europa si sta dando, così come per quanto riguarda l’incremento delle fonti rinnovabili e la sempre maggiore riduzione dei consumi energetici. Secondo il ministro, il Paese ha bisogno della capacità produttiva e innovatrice delle aziende del settore. «Dobbiamo tutti cogliere l’occasione industriale che l’Europa ci offre, sapendo utilizzare le risorse nel modo migliore».

Duccio Campagnoli | Presidente BolognaFiere
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente di BolognaFiere >>: «Il Saie nel suo momento di avvio vede la presenza, oltre che del Governo, di tutti i vertici delle costruzioni italiane, insieme per affrontare al meglio le sfide oggi poste dalla crisi e da un Paese che deve ripartire e che soltanto guardando al valore e alle potenzialità delle costruzioni potrà realmente farlo. L’Italia delle costruzioni riparte da Bologna e dal Saie per vincere queste sfide, presentando un pacchetto di proposte condivise con il sistema produttivo».Saie inaugurazione

Giorgio Squinzi | Presidente Confindustria
Il presidente di Confindustria ha ricordato la sua partecipazione alla prima edizione del Saie con la sua azienda che, ha spiegato, anche grazie alla fiera bolognese ha assunto dimensioni internazionali, e gli anni «eroici» in cui l’edilizia iniziava a dare il suo contributo alla crescita dell’Italia, un ruolo svolto fino all’inizio di questa devastante crisi. Squinzi ha poi sottolineato come oggi l’impegno di tutti debba essere quello di «rammendare l’Italia», come giustamente evidenziato in questa edizione del Saie e nel forum promosso insieme a Smart City Exhibition, «attraverso un forte impegno di tutti per arrestare un’emorragia produttiva che sta azzerando il settore».

Tutti i vertici associativi. Al forum di apertura era presente tutto il sistema produttivo, rappresentato da Squinzi, da Paolo Buzzetti, presidente Ance, da Rudy Girardi, presidente di Federcostruzioni e dai presidenti di tutti i consigli nazionali delle professioni, dagli architetti con Leopoldo Freyrie, agli ingegneri con Armando Zambrano, ai geologi con Gian Vito Graziano, ai geometri con Maurizio Savoncelli.Saie inaugurazione

Paolo Buzzetti | Presidente Ance
Sulla durata della crisi e sugli effetti drammatici sull’intero comparto delle costruzioni si sono soffermati il presidente dell’Ance >> e quello di Federcostruzioni, Rudy Girardi.
Secondo il Rapporto 2014 predisposto dalla federazione che unisce le principali filiere del settore, il sistema italiano delle costruzioni ha registrato nel 2013 una flessione della produzione del 5,5% rispetto all’anno precedente, facendo seguito a quella ancora più consistente del 2012, quando la perdita è stata del 6%. Complessivamente, la contrazione dal 2008 al 2013 è stata di oltre il 26%. Inoltre, nel 2014, così come nel 2015, proseguirà il calo produttivo del sistema italiano delle costruzioni anche se, grazie ad alcuni comparti in controtendenza, la contrazione in termini percentuali risulterà più contenuta di quella registrata nell’ultimo biennio, aggirandosi intorno a un 2,2% annuo.

Sicurezza del territorio e mercato della casa. Buzzetti ha insistito su due aspetti su cui il Governo deve intervenire con decisione.
«Il primo riguarda la messa in sicurezza del territorio, dove va concentrato il massimo delle risorse e allo stesso tempo vanno sbloccate quelle disponibili. La seconda decisione riguarda il mercato della casa. Bisogna rendersi conto che è necessario un intervento drastico sul sistema di tassazione. Sono fiducioso che il Parlamento metterà fine a una stortura che è insostenibile finanziariamente non solo per le casse dello Stato ma anche per i cittadini, che si troverebbero a pagare molto di più l’acquisto della casa, e per le imprese edili, già stritolate dalla crisi e dalle tasse. Stiamo, infatti, attendendo conferma delle rassicurazioni già pervenute informalmente sulla cancellazione della misura».
Questo il commento dal Saie del presidente dell’Ance sulla probabile bocciatura da parte della Commissione bilancio della norma che aumenterebbe l’Iva dal 4% al 10% per l’acquisto di prime case nuove dai costruttori.
«D’altronde, se così non fosse, si introdurrebbe una norma che avrebbe pesanti ricadute per il settore dell’edilizia. Una follia legislativa partorita in tarda notte che tradirebbe la ratio di un intero provvedimento – conclude Buzzetti – non rimediare subito a questo errore sarebbe grave e controproducente».

Per Girardi, di Federcostruzioni, «sono necessarie precise scelte di politica economica e una serie di decisioni che vadano a rimuovere le criticità e a sostenere una crescita degli investimenti».

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