Commissione Europea | Valutazione ricerca e innovazione

Innovazione: l’Italia fa parte degli «innovatori moderati»

L'annuale quadro di valutazione svolto dalla Commissione Europea indica una situazione di stabilità nel suo complesso. È stata evidenziata però la necessità di maggiori investimenti per migliorare i risultati dell'Ue in materia di innovazione. La crisi ha penalizzato le pmi, le esportazioni e gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Il quadro di valutazione dell’Unione Europea dell’innovazione del 2015 indica che il livello complessivo di innovazione dell’Ue è rimasto stabile. Il periodo di crisi ha però intaccato l’attività innovativa del settore privato e il numero di imprese innovative è in calo, così come gli investimenti in capitali di rischio, le innovazioni delle pmi, le domande di brevetto, le esportazioni di prodotti ad alta tecnologia e le vendite di prodotti innovativi. I miglioramenti per quanto riguarda le risorse umane, gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo e la qualità delle innovazioni scientifiche, che pure ci sono stati, non bastano per riportare risultati più brillanti in materia di innovazione.innovazione_UE_2015

A cosa serve. Il quadro annuale di valutazione dell’innovazione fornisce una valutazione comparativa dei risultati in termini di ricerca e innovazione degli Stati membri dell’Ue. Il quadro di valutazione è uno strumento utile e non vincolante che aiuta gli Stati membri a valutare i punti di forza e di debolezza dei loro sistemi di ricerca e di innovazione e ad individuare i settori in cui occorre concentrare gli sforzi per rafforzare la loro resa innovativa.
Il quadro di valutazione comprende, oltre agli Stati membri, anche la Croazia, la Serbia, l’ex-Repubblica jugoslava di Macedonia, la Turchia, l’Islanda, la Norvegia e la Svizzera. Basandosi su un numero più ristretto di indicatori, che sono disponibili a livello internazionale, il quadro di valutazione copre anche Australia, Brasile, Canada, Cina, India, Giappone, Russia, Sudafrica, Corea del Sud e Stati Uniti. Il quadro annuale di valutazione dell’Unione dell’innovazione 2015 è accompagnato da un’analisi complementare che classifica gli Stati membri in funzione di diversi indicatori.
Il quadro di valutazione copre il sistema di innovazione nel suo insieme e illustra le capacità di innovazione dei settori pubblico e privato: comprende in totale 25 indicatori, che tengono conto delle condizioni esterne per l’innovazione, del livello di attività di innovazione delle imprese e di come ciò si traduca in vantaggi per l’economia nel suo complesso.

I risultati: Svezia leader, Italia moderata. Nella classifica generale, la Svezia si conferma ancora una volta leader nell’innovazione, seguita da Danimarca, Finlandia e Germania. I Paesi dove l’innovazione avanza più rapidamente sono Malta, Lettonia e Bulgaria. In un confronto a livello mondiale l’Ue continua ad essere superata dagli Stati Uniti, dal Giappone e dalla Corea del Sud.
Anche quest’anno l’Italia rientra nel gruppo degli «innovatori moderati». Malgrado un miglioramento nella maggior parte degli indicatori rispetto all’anno precedente, i risultati sono inferiori alla media dell’Ue in gran parte delle dimensioni, in particolare in finanziamenti e aiuti e investimenti delle imprese. Il risultato peggiore, in termini relativi, è negli investimenti di venture capital, che sono fortemente diminuiti rispetto all’anno precedente, e nei proventi dall’estero da brevetti e licenze. I risultati migliori, in termini relativi, sono stati registrati nella dimensione degli innovatori, con una buona performance nelle pubblicazioni scientifiche internazionali congiunte e in vari aspetti relativi all’innovazione nelle pmi.

Carlos Moedas | Responsabile per la ricerca, la scienza e l’innovazione
«Occorrono maggiori investimenti per migliorare i risultati dell’Ue in materia di innovazione. Questo sforzo dovrebbe andare di pari passo con un miglioramento delle condizioni e con un mercato unico per i prodotti e i servizi innovativi in Europa. Stiamo lavorando in questa direzione a livello dell’Ue e siamo pronti ad aiutare gli Stati membri ad attuare le riforme necessarie per potenziare l’effetto dei loro investimenti pubblici».

Le riforme. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici sarà fondamentale per la ricerca e l’innovazione, in primo luogo per riportare gli investimenti in capitali di rischio ai livelli precedenti la crisi. Attraverso l’Unione dei mercati dei capitali, la Commissione punta a migliorare ancora l’accesso ai finanziamenti per le imprese, in particolare per le pmi. Anche una politica di rafforzamento delle sinergie tra il programma di finanziamento dell’Ue per la ricerca Horizon 2020 e i Fondi strutturali sarà essenziale per incoraggiare gli investimenti.
Attraverso il nuovo strumento di sostegno delle politiche, la Commissione aiuterà gli Stati membri a riformare i loro sistemi nazionali di ricerca e innovazione e a produrre un effetto leva sull’innovazione delle imprese.
Nell’ambito della strategia del mercato unico, saranno presentate le prossime tappe per la creazione di un ambiente imprenditoriale più propizio all’innovazione. Inoltre, ci si adopererà per mettere in funzione il brevetto unitario e rendere le norme più favorevoli all’innovazione.
Contemporaneamente la Commissione sta cercando di accelerare la trasformazione digitale dell’industria e creare un contesto imprenditoriale favorevole alle imprese innovative, in cui sia più facile e meno dispendioso ottenere la protezione dei diritti di proprietà intellettuale per le loro innovazioni.

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